Scuola

Il ministero dell’Istruzione si fa più grande: Bianchi vuole un’altra direzione generale per gestire il Pnrr. Divisi sindacati e presidi

La nuova pianta organica prevede l'assunzione di una sessantina tra funzionari e dirigenti. La novità spacca il mondo della scuola: non tutte le organizzazioni sindacali sono d’accordo su questa spesa (5,5 milioni di euro del Piano nazionale di ripresa e resilienza) e nemmeno tutti i dirigenti

Il ministero dell’Istruzione allarga la pianta organica. Nella Legge di Bilancio è previsto anche un emendamento che, se approvato, porterà a viale Trastevere trentuno nuovi dirigenti di seconda fascia e trenta funzionari che andranno a comporre una nuova direzione generale. La notizia apparsa su Italia Oggi è stata confermata a ilfattoquotidiano.it dallo staff del ministro Patrizio Bianchi. Una novità che divide il mondo della scuola: non tutte le organizzazioni sindacali sono d’accordo su questa spesa (5,5 milioni di euro del Piano nazionale di ripresa e resilienza) e nemmeno tutti i presidi.

A Roma non hanno problemi a spiegare la decisione presa: le nuove assunzioni sono state pensate per far fronte alla mole di lavoro, soprattutto contabile e amministrativo, che sarà dato dalla gestione del Pnrr. Una riorganizzazione pensata già in epoca Lucia Azzolina e portata avanti con convinzione dal professore ferrarese. La preoccupazione a viale Trastevere sembra essere quella di controllare a tappeto i flussi di finanziamento che vi saranno soprattutto a favore dell’edilizia scolastica. Per raggiungere questo obiettivo Bianchi ha pensato di mettere in campo una nuova direzione che verificherà anche la regolarità amministrativa delle scuole: “Personale che si è reso necessario assumere – precisano fonti vicine al ministro – per far fronte anche ai numerosi pensionamenti che ci sono stati in questi anni sia a Roma sia negli uffici scolastici regionali”.

Una spesa che non è stata per nulla digerita dal segretario nazionale della Uil Scuola, Pino Turi: “Siamo di fronte ad una ulteriore spallata sull’autonomia scolastica. La burocrazia con la complicità di una politica dirigista si sta mangiando l’autonomia delle singole scuole per uniformare e omologare ciò che dovrebbe invece mantenere la sua peculiarità legata al territorio. Si disinveste sulla scuola per farlo sulle strutture di carattere burocratico e centralista. Insomma, tutto si fa meno che pensare alla didattica e a rilanciare il sistema di scuola costituzionale democratico e partecipato”.

Critica anche una delle dirigenti scolastiche più in vista, Laura Biancato dell’Einaudi di Bassano del Grappa: “Non riesco a pensare a nulla di più scandaloso, se fosse vero. Davvero saranno spesi 5,5 milioni di euro del Pnrr per assumere 31 dirigenti di seconda fascia più 30 funzionari, il tutto per creare una nuova direzione generale al ministero dell’Istruzione? E per che cosa? Per ‘verificare la regolarità dell’attività amministrativa delle scuole’, già ampiamente controllata da molteplici organismi di controllo, a partire dai Revisori dei conti. Non ci si può credere”.

Qualche dubbio lo solleva anche Cristina Costarelli, preside del liceo Newton di Roma: “Se serve per dare supporto e alleggerire le scuole questa potrebbe essere una buona idea ma dev’essere effettivamente così. Al momento gli istituti sono lasciati soli ad affrontare la parte contabile e amministrativa. Non serve un’ulteriore sovra struttura”.

Positivo, invece, stavolta il parere del segretario nazionale della Flc Cgil, Francesco Sinopoli, che dopo lo sciopero del dieci dicembre scorso sembra voler cercare di nuovo un dialogo con Bianchi: “Il rafforzamento del ministero è cosa buona e giusta. Deve servire a supportare le scuole; era anche tra le misure del patto il rafforzamento della struttura amministrativa”. Parole che abbracciano quelle del numero uno dell’Associazione nazionale presidi, Antonello Giannelli: “In linea di principio se questa direzione solleverà le scuole da adempimenti amministrativi può essere utile. L’attività del Pnrr coinvolgerà parecchio i dirigenti e non solo nel settore dell’edilizia scolastica e un potenziamento del ministero per fronteggiare un surplus di lavoro non può che essere utile”.