Una meta esotica, spiagge candide, mare cristallino, entroterra verde dai tratti primordiali dove viveva il Dodo, un simpatico volatile che ha fatto storia nei libri di biologia (e nei film di animazione come l’Era Glaciale). Di spiccare il volo non ne voleva proprio sapere e non c’è da stupirsi: Mauritius è un paradiso in terra, perché andare altrove?
Questa perla nell’arcipelago delle Mascarene, a nord est del Madagascar, è nota per le incantevoli spiagge che la consacrano nell’olimpo dei paradisi tropicali più belli del mondo. Ma la natura di Mauritius si racconta in tante sfumature, dai litorali madreperla che sfumano il candore nel turchese dell’Oceano Indiano, ai colori dell’entroterra tropicale, dove la natura regna sovrana, a tratti addomesticata: la bellezza selvaggia delle 12 riserve naturali contrasta con i campi di canna da zucchero e di tè che ipnotizzano lo sguardo con le loro geometrie. Un tempo l’isola era un eden incontaminato, fu il progressivo insediamento umano a portare una trasformazione che cambiò lentamente il paesaggio e soprattutto i fragili equilibri dell’ecosistema, determinando l’estinzione del Dodo, animale endemico dell’isola che vive ancora nella cultura locale, oggi monito della sensibilità ambientale, un vero e proprio simbolo del turismo responsabile. Mauritius è la meta per gli amanti della natura, in tutte le sue forme.
La terra selvaggia del sud
Mauritius è la meta ideale per trascorrere una vacanza attiva. Sole, mare e attività acquatiche ma anche bellissimi itinerari di trekking che attraversano la natura rigogliosa dell’entroterra e della costa, popolate da animali curiosi ma mai pericolosi, alcuni molto rari come il gheppio di Mauritius. Sono innumerevoli anche le specie vegetali, alcune simbolo di vita e resilienza come il rigoglioso albero di Tambalacoque, chiamato anche “albero del Dodo” che vive solo su quest’isola. Per immergervi nella natura selvaggia, puntate la bussola verso la parte meridionale dell’isola, qui potrete fare delle escursioni entusiasmanti ed ammirare una delle attrazioni naturali più belle di Mauritius, le Terre colorate di Chamarel, situate sul versante sud-occidentale. Si tratta di una morfologia vulcanica di collinette coloratissime: le sfumature delle rocce contano ben sette colori, uno spettacolo che vira dal giallo al rosso, al blu al viola a seconda dell’incidenza dei raggi solari. Sette sono anche le cascate di Chamarel, salti vertiginosi che si tuffano nelle acque cristalline dove fare un bagno rinfrescante. La più alta raggiunge 100 metri di altezza, espressione della forza della natura. Un’altra incantevole coreografia d’acqua che spicca nel verde della foresta pluviale nel sud ovest dell’isola, poco distante dalla cittadina di Henrietta, sono le cascate Tamarind, 11 salti d’acqua che si immergono in piscine naturali profonde. A poca distanza si aprono le vallate della costa sud che si tuffano nelle acque dell’Oceano Indiano, è la natura selvaggia del Black River Gorges, parco nazionale patrimonio Unesco, un autentico paradiso di biodiversità. Un altro itinerario entusiasmante da percorrere nella parte sud dell’isola, è nella zona di Curepipe, dove si trova il maestoso vulcano spento di Trou Aux Cerfs, un gigante addormentato di 605 m di altezza, con misure da capogiro: un cratere di circa 350 metri di diametro e 80 metri di profondità. Fate uno sforzo per raggiungere la vetta, sarete ricompensati da una delle viste più belle di tutta l’isola che spazia sul verde delle sue forme sinuose sino al blu cobalto dell’oceano.
L’uomo e la natura
L’entroterra mauriziano descrive la storia locale, un rapporto intimo con la terra, risorsa primaria per il mix di popoli che la condivisero a partire dal 1700. Furono i francesi ad avviare la redditizia coltivazione della canna da zucchero grazie alla manodopera degli schiavi arrivati dal Sud dell’Africa, una produzione tramandata sino ai nostri giorni, diventata il comune denominatore dei locali e motore dell’economia. Con il tempo, a questa coltura si aggiunsero la coltivazione della vaniglia, del tè e la produzione del rum. Oltre ad ammirare i paesaggi pettinati nella generosa terra dell’altopiano centrale, merita una visita la tenuta di Saint Aubin, uno dei patrimoni storici di Mauritius, un’antica casa coloniale edificata nel 1819 per la raccolta della canna da zucchero. Tutt’oggi qui si raffina lo zucchero, si raccoglie la vaniglia e si produce il rum rigorosamente secondo i metodi della tradizione. Simbiosi perfetta tra uomo e natura è anche il Vanille Crocodile Park, nella cittadina di Rivière des Anguilles. Si tratta della riserva faunistica più importante e visitata dell’isola, nonché estesa piantagione di vaniglia. Il dolce profumo della bacca e la presenza di un allevamento di coccodrilli è un connubio singolare, capace di suscitare ambivalenti sensazioni, da un piacevole sentore al timore reverenziale al cospetto di questi rettili. Un eden che ospita tantissime altre specie e oltre 23.000 tipologie di insetti e farfalle. Per gli appassionati di piante e fiori, i giardini botanici Sir Seewoosagur Rangoolam a Pamplemousses sono un’oasi ricca di meraviglie: tra i banani e le guave, le orchidee e le bougainville, sboccia anche la Trochetia, il simbolo nazionale dell’isola, e cresce la Talipot Palm, una palma molto rara nota per la straordinaria infiorescenza che sembra esplodere solo dopo i cinquant’anni d’età. Mauritius è davvero un paradiso terrestre, qui troverete il vostro Eden che vi accoglierà in strutture perfettamente integrate nel paesaggio, per un turismo che valorizza la natura, selvaggia e generosa al tempo stesso, le personalità della nostra Madre Terra.