Le forze di sicurezza sudanesi hanno lanciato lacrimogeni e sparato in aria oggi a Khartoum per disperdere manifestanti che si erano radunati intorno al palazzo presidenziale durante una dimostrazione contro il potere militare alla quale hanno partecipato centinaia di migliaia di persone. Diversi dimostranti sono rimasti feriti, secondo quanto hanno riferito testimoni all’agenzia Afp.
La manifestazione è stata organizzata nel terzo anniversario dell’inizio di raduni simili che nel 2019 portarono alla deposizione dell’uomo forte del Sudan Omar al Bashir, aprendo la strada ad un sistema di potere condiviso da militari e civili. Molti dimostranti, mentre si avvicinavano ai cancelli del palazzo presidenziale, hanno intonato slogan contro il generale Abdel Fattah al Burhan, che ha capeggiato un colpo si Stato militare il 25 ottobre scorso.
In serata i manifestanti hanno dichiarato che avrebbero dato vita ad un sit-in simile a quello che due anni fa portò alla caduta di Bashir, ed è stato a questo punto che le forze di sicurezza hanno lanciato candelotti lacrimogeni per disperdere la folla. I generali che hanno attuato il colpo di Stato in un primo momento hanno posto agli arresti domiciliari il leader civile del Paese, il primo ministro Abdalla Hamdok. Ma successivamente lo hanno rilasciato e lo hanno posto nuovamente in carica il 21 novembre scorso. Ma molti dei suoi sostenitori gli hanno voltato le spalle, accusandolo di fornire una parvenza di legalità al potere effettivo dei militari.