All’ultimo mese di presidenza il capo dello Stato Sergio Mattarella raggiunge il picco della propria popolarità: 77 per cento, frutto di una progressione dell’indice di fiducia espresso dagli intervistati. In poco meno di 4 anni il gradimento per Mattarella è salito di 30 punti. I dati sono quelli dell’Osservatorio Politico dell’istituto Ixè diffuso a ridosso di Natale. Sempre secondo i dati di Ixè i picchi più alti di fiducia per il presidente si registrato tra gli elettorati del Pd (qui è quasi un plebiscito), di altri partiti di sinistra e di Forza Italia. In media, cioè al 77 per cento, è il gradimento espresso dalla base elettorale del M5s. Sotto il 70 la fiducia dei leghisti, poco sopra il 50 quella degli elettori di Fratelli d’Italia.

Nonostante le liti interne alla maggioranza risale anche la fiducia nei confronti del governo Draghi rispetto all’ultima rilevazione di Ixè a settembre: dal 63 di tre mesi fa al 65 di oggi. Va detto che l’esecutivo a guida dell’ex presidente Bce è sempre rimasto stabilmente sopra la soglia del 60 per cento sin dal suo insediamento.

Anche in questo caso tra i partiti di maggioranza c’è una differenza di adesione alla linea dell’esecutivo. Si va dall’87 per cento del Pd all’82 di Forza Italia fino al 66 della Lega e al 52 del M5s, che quindi ha un elettorato abbastanza scettico, dopo quasi 9 mesi, sul sostegno dei 5 Stelle al governo di unità nazionale.Il presidente del Consiglio Mario Draghi resta la personalità politica che di gran lunga ha la maggiore fiducia, stabile rispetto a settembre. Secondo Ixè questa quota di italiani è al 65 per cento, gradimento che si riverbera evidentemente sul giudizio nei confronti del governo. Il primo a seguire Draghi è il suo predecessore, Giuseppe Conte, che registra un vistoso calo rispetto a 3 mesi fa (-6) ma rimane la prima scelta tra i leader di partito. Il terzo in questa particolare classifica è il ministro della Salute Roberto Speranza (stabile), dietro al quale compare il segretario del Pd Enrico Letta che è il leader di partito che compie il balzo più alto (+4 da settembre). Giorgia Meloni è ferma al 32, calano invece sia Matteo Salvini sia Luigi Di Maio (entrambi del 4%). Matteo Renzi non è ultimo di un punto: dietro c’è solo Beppe Grillo.

Per quanto riguarda le intenzioni di voto anche Ixè conferma che il Pd allunga sugli inseguitori. L’istituto triestino era stato tra i primi a registrare il nuovo primato dei democratici. Ora i dati dicono che tra il partito di Letta e la Lega c’è un distacco di 3 punti: il Pd è cresciuto di oltre un punto da novembre, mentre il Carroccio è calato di qualche decimale. Il partito che pare perdere più terreno, stando ai numeri di Ixè, è il M5s: ha perso un punto e mezzo circa in un mese e ora comincia a perdere contatto col gruppo di testa. Riprende fiato Forza Italia (prende un punto in un mese), mentre arretra Azione (che si attesta al 3,4) forse per il fatto che è finito l’effetto della campagna elettorale delle Comunali del leader Carlo Calenda. Sotto alla soglia di sbarramento ci sono Articolo 1 al 2 per cento, Sinistra Italiana e Italia Viva in calo appaiate all’1,6, Europa Verde e +Europa insieme all’1,4.


Ixè ha anche misurato un’eventuale “lista no vax“: potrebbe pesare oltre il 5%, andando a pescare soprattutto nel centrodestra. Le fette più importanti di elettorato arriverebbero in particolare da Lega, Fratelli d’Italia e area del non voto.

Di sicuro la maggioranza degli intervistati la pensa in maniera opposta, visto che stando ai dati di Ixè, quasi l’80 per cento degli intervistati è d’accordo con l’obbligo vaccinale.

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