Sono 23 le candidate Capitali della Cultura 2024, di cui le più note e titolate evocano luoghi magici e ricchi di storia come Siracusa, Pesaro-Urbino, Grosseto, Asolo, Vicenza, Vinci, Saluzzo, Paestum…
Più sorprendente, invece, fra tutte, la Riviera di Levante con il Tigullio che, al pari di Procida – che ha superato città d’arte come Volterra puntando sul paesaggio – si sta preparando con eventi straordinari per arrivare tra le finaliste. E così è anche nato un instant book a cura di Mauro Boccaccio che traccia la storia di questi territori percorsi da personaggi illustri come Sinatra, Marconi, Lele Luzzati, Ezra Pound e tutto lo star system mondiale, se pensiamo alla sola Portofino. Un territorio che in alcune aree stava sprofondando nella speculazione più becera, ahimè in alcune aree perpetrata, tanto che negli anni Sessanta fu coniato il termine “rapallizzazione”.
Corsero al capezzale intellettuali come Indro Montanelli, che realizzò nel 1973 per la Rai un indimenticabile servizio, Un’estate al mare. Suo mentore fu il Marchese Incisa della Rocchetta che, con altri esponenti di Italia Nostra, firmò un manifesto per impedire altri scempi, nonostante sin dal ’35 fosse stato istituito il Parco di Portofino…
Quando non furono gli intenti speculativi, furono le incursioni aeree degli angloamericani durante l’ultima guerra, che si accanirono contro un solo paese, Recco, per due motivi: un ponte strategico e la sede di un comando chiamato “terzo fascio”. Il paese fu completamente sbriciolato; tra le poche case che si salvarono, o meglio parzialmente perché tagliata a metà, ci fu quella dei Carbone, già noti ristoratori che, in un paese senza più la fisionomia e le caratteristiche case dipinte della Riviera, puntarono tutto sulla gastronomia. La tradizione è rimasta e la famosa Focaccia di Recco di Manuelina è il vero vanto e attrazione del paese, al pari di un monumento. Altro motivo di orgoglio, essere stata citata nel Pendolo di Foucault di Umberto Eco.
Anche nel passato le città, che pur avevano una significativa presenza di monumenti, non hanno disdegnato a celebrare “monumenti” dell’enogastronomia, come ad esempio l’ultima capitale Parma con il prosciutto e come quest’anno la candidata Asolo con il Prosecco.
Così le 23 contendenti, a suon di colpi bassi – testimonial d’eccezione, immagini di spiagge incontaminate, monumenti di spettacolare interesse artistico – attenderanno il 18 gennaio la nomina tra le finaliste, poi a marzo la proclamazione. Cosa porta di concreto raggiungere la vittoria è presto detto: un milione di euro ma soprattutto la visibilità, specie per città poco visitate e attrattive: caso emblematico fu Matera.
Il ritorno d’immagine consente un flusso turistico in alcuni casi eccezionale, magari nuovo – Covid permettendo – sempre che i comuni sappiano trarre beneficio dai finanziamenti e dall’improvvisa notorietà e che siano attenti a conservare integralmente a futura memoria la loro Bellezza.