“Non è tempo per i party di Capodanno”. Con queste parole il cancelliere tedesco, Olaf Scholz, ha annunciato in conferenza stampa le nuove restrizioni per i cittadini dal 28 dicembre, subito dopo le feste di Natale, decise durante l’incontro di oggi pomeriggio tra il governo federale e i rappresentanti dei 16 Länder. Era stato il consiglio del comitato scientifico voluto dallo stesso Scholz a invitare il governo ad intervenire rapidamente per affrontare Omicron. Se da una parte le misure saranno in vigore da dopo Natale perché – ha spiegato il cancelliere – dopo i giorni di festa del 2020 non si erano registrati drastici aumenti di infezioni (segno che in quei giorni le persone si comportano in modo prudente), per contro Scholz ha invitato tutti i cittadini a farsi testare prima di festeggiare con i parenti e tenere comunque comportamenti prudenziali come portare la maschera FFP2. Insomma, non ha voluto fare il “guastafeste” anche se ha ricordato che “il coronavirus non fa pause a Natale” e “la nuova variante omicron è più aggressiva”.
La nuova misura più importante decisa oggi investe anche vaccinati e guariti: possono incontrarsi in gruppo sino ad un massimo di 10 persone, esclusi i ragazzi fino al quattordicesimo anno compiuto. A questa regola si deve aggiungere il limite già stabilito che un nucleo familiare non può incontrarsi con più di due non vaccinati (sempre esclusi i quattordicenni). Tutte le manifestazioni di portata sovraregionale, in primo luogo le partite di calcio, si potranno poi svolgere solo senza pubblico. Decisa anche la chiusura totale di club e discoteche.
Continuano a valere poi anche le misure di un lockdown di fatto per i non vaccinati: non possono accedere a negozi – tranne alimentari e farmacie -, cinema, teatri e ristoranti. Parimenti sempre valida la disposizione di ingresso al lavoro e sui mezzi pubblici anche a non vaccinati però solo se in possesso di un test negativo effettuato entro le 24 ore precedenti.
La seconda linea di intervento stabilita da governo e Länder è di procedere con le vaccinazioni con maggior lena anche nelle feste per aggiungere ai 30 milioni di dosi prefissati a fine dicembre altri 30 milioni entro fine gennaio. Scholz ha commentato con soddisfazione che adesso è disponibile anche un nuovo vaccino non mRNA che può superare i dubbi di molti finora scettici (Novavax) ed ha ribadito l’invito a tutti a proteggersi vaccinandosi, tutelando così anche i propri familiari e tutta la collettività. Ad oggi il 73% dei tedeschi ha avuto almeno una dose del vaccino e il governo – dice Scholz – mira a raggiungere l’80% di vaccinati entro fine gennaio. Nel verbale della riunione di oggi tra il Cancelliere ed i 16 Governatori c’è traccia della richiesta di introdurre un obbligo a vaccinarsi per tutti da febbraio 2022; è chiaro, peraltro, che Scholz spera di riuscire a raggiungere il traguardo anche senza imposizioni. Ancora ieri circa 10mila – per lo più senza mascherine né distanziamenti – hanno marciato a Rostock ed alti 10mila in Turingia contro le restrizioni già vigenti con slogan contro la vaccinazione obbligatoria e striscioni come “Terrorismo-Corona: prima la museruola, poi la privazione della libertà, adesso la vaccinazione obbligatoria”.
Tutte le strutture critiche (ospedali, polizia, vigili del fuoco, centrali elettriche ed idriche) dovranno verificare e, nel caso rinnovare, subito i propri piani di emergenza per garantire che possano essere sempre assicurate le risorse di personale minime anche in vista di una rapida ascesa dei contagi. Anche se per ora le misure fin qui prese per frenare la pandemia stanno dimostrando efficacia con una lenta e continua discesa dell’incidenza di nuove infezioni, sottolinea il cancelliere, “non possiamo chiudere gli occhi alla nuova variante”. Si aggiunga che le strutture sanitarie sono ancora al limite in molte aree del Paese, tanto che oggi il Senato di Berlino ha dichiarato lo stato di emergenza pandemica in tutto il Land.
Il ministro degli Interni Nancy Faeser ha vietato oggi anche la vendita di fuochi d’artificio per Capodanno nell’ottica di sgravare le cliniche dal doversi occupare anche di eventuali feriti. La misura era già stata decisa dal Governo Merkel e stasera Olaf Scholz l’ha ripetuta tra le disposizioni prese, aggiungendo che ora è anche stato concordato il divieto di raduni a San Silvestro ed il primo dell’anno.
Un nuovo incontro tra Bund e Länder è stato già fissato per il 7 gennaio per verificare se saranno necessarie nuove misure. Ad una domanda diretta dei giornalisti il governatore del Nord Reno Vestfalia Hendrik Wüst (Cdu), che è comparso a fianco di Scholz, ha dichiarato che ritiene sia stato un errore lasciare scadere lo stato di emergenza pandemica nazionale; in soccorso del cancelliere, tuttavia, la neoeletta nuova sindaca di Berlino Franziska Giffey (Spd) ha sottolineato che si sono prese delle misure in funzione della situazione e che vengono modificate in ragione dei nuovi sviluppi. Scholz ha dribblato le polemiche indicando che ora serve “chiarezza in testa e di azione”.
Le misure prese sono il minimo comun denominatore per tutto il Paese ma non hanno d’altronde la piena approvazione di tutti, Theo Koll, caporedattore della ZdF, ha rivelato che in fondo al verbale i governatori di Baden-Württemberg e Sassonia hanno annotato che le misure concordate a loro avviso non sono sufficienti. Ieri il ministro della sanità Karl Lauterbach aveva escluso un lockdown per Natale, ma oggi il Robert Koch Institut – che è un organo sottoposto al ministero della Sanità – ha fatto “scoppiare una bomba” con un tweet con cui ha richiesto che dalla riunione politica di oggi scaturissero subito misure di riduzione dei contatti personali immediate, in pratica un lockdown; ed anche l’esperto dei Verdi Janosch Dahmen ha pronosticato in un’intervista che “ad un lockdown non si potrà sfuggire”.