Il 56enne soffre di disturbi psichici ed era già conosciuto dagli investigatori. Secondo le prime ricostruzioni, alla base del suo gesto ci sarebbe la riapertura delle indagini per un omicidio del 1994
L’uomo che nel pomeriggio di lunedì 20 dicembre, armato di coltello, aveva tenuto in ostaggio due donne per ore in un negozio di Parigi è stato arrestato. È stata rilasciata anche la seconda donna nella mattinata, mentre la prima era stata già liberata dopo alcune ore. “Non ci sono feriti. Grazie agli agenti e in particolare alle forze speciali“, ha scritto il ministro dell’Interno Gerald Darmanin su Twitter. Poco dopo è intervenuta anche la sindaca di Parigi: “Gli ostaggi sono sani e salvi”, ha dichiarato Anne Hidalgo.
Il 56enne di origini tunisine, Abderaman B.J., era già noto alle forze dell’ordine e, secondo le prime ricostruzioni, soffre di problemi psichici. Intorno alle 16 di lunedì, è entrato nel negozio Go Shop al 21 di rue d’Aligre, vicino alla Bastiglia, e ha preso in ostaggio la titolare e la figlia di 23 anni. Secondo Le Parisien, i negoziatori delle forze speciali hanno trattato durante la notte per arrivare al rilascio. Il prefetto della polizia di Parigi, Didier Lallement, si è detto soddisfatto perché alla fine l’uomo ha accettato l’intervento.
Secondo quanto riferito dal quotidiano francese, in un primo momento Abderaman ha chiesto di parlare con il ministro della Giustizia, Eric Dupont-Moretti, poi ha cambiato idea e ha voluto di contattare l’ambasciata iraniana per poi consegnare un messaggio al governo francese. Secondo l’Agence France-press (Afp), alla base del suo gesto ci sarebbe stata la riapertura del caso sull’omicidio del 1994 di Ghislaine Marchal, a Mougins, sulle Alpi Marittime. Abderaman ha ottenuto di parlare con Sylvie Noachovitch, avvocata dell’ex giardiniere Omar Raddad, condannato già condannato per la morte della vedova. Solo la settimana scorsa era stato chiesto di far ripartire le indagini, un primo passo verso la revisione del processo.