L'ex collaboratrice domestica della procuratrice argentina scoperchia il vaso di Pandora: "Sembrava un matrimonio horror. Ho avuto paura perché sono successe cose che non avrei mai immaginato di vedere in vita mia". Wanda Nara al momento non ha replicato pubblicamente
Dopo la denuncia per riciclaggio di denaro, violenza istituzionale e corruzione – sporta dalla Fundación por la Paz y el Cambio Climático de Argentina contro Mauro Icardi e Wanda Nara – ora la modella argentina deve affrontare un’altra intricata vicenda. Come riportato dalla Nacion, un’ex dipendente ha puntato il dito contro di lei, parlando di “sottomissione, vessazione e servitù oltre a lavoro in nero“. Dopo il licenziamento, la signora Analía Alvarado avrebbe avviato una causa contro l’ex datrice di lavoro raccontando alcuni retroscena scottanti su Wanda e il suo rapporto con entrambi i mariti (Maxi Lopez 2008-2013) e Mauro Icardi (2014-).
“Ho iniziato a lavorare con Wanda quando si stava separando da Maxi Lopez – ha dichiarato l’ex collaboratrice alla trasmissione El show de Los Escandalones (América TV) -. C’ero anche io quando si è sposata con Mauro, e sono andata in Italia con loro. Sembrava un matrimonio horror. Ho avuto paura perché sono successe cose che non avrei mai immaginato di vedere in vita mia”. Senza fornire ulteriori dettagli su cosa intendesse per “film dell’orrore”, la donna ha continuato con le pesanti accuse: “Si è comportata male con me e con il mio compagno, e anche con Mauro. Non mi maltrattavano, ma avevano atteggiamenti… ecco, volevano che dicessimo cose brutte su Maxi Lopez, cose non vere. Volevano metterlo in galera, perché non vedesse più i suoi figli”.
La donna, che era impiegata come domestica e tata per i bambini, già da tempo avrebbe denunciato Wanda Nara, ma solo ora la giustizia sarebbe giunta alla stretta finale. Secondo quanto riferito da Gonzálo Vázquez, giornalista della trasmissione Intrusos, i documenti della causa di lavoro – intentata dall’ex dipendente contro la moglie di Mauro Icardi – sarebbero arrivati ora all’imprenditrice argentina. La causa avviata ammonta a tre milioni di pesos, ovvero circa 128.000 euro. La procuratrice sportiva, al momento, non ha commentato pubblicamente la vicenda.