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Divorzio da record per lo sciecco di Dubai: deve pagare 635 milioni di euro alla ex moglie Haya di Giordania per mantenere il suo “standard di vita”

Dall'Alta Corte hanno fatto sapere che, vista l’eccezionale ricchezza dello sceicco "è stato fatto il possibile per arrivare a una soluzione ragionevole" anche per mantenere gli standard di vita a cui i figli sono stati abituati durante il matrimonio dei loro genitori". "Un caso totalmente fuori dall’ordinario, in cui a un bambino di 9 anni vengono regalate tre costosissime auto solo perché abituato a ricevere auto in regalo", ha commentato invece uno dei giudici

Divorzio da record per lo sceicco di Dubai Mohammed bin Rashid Al Maktoum, primo ministro e vicepresidente degli Emirati Arabi, che dovrà sborsare 552 milioni di sterline (pari a 635 milioni di euro) alla ex moglie, la principessa Haya Bint al-Hussein, sorella dell’attuale re Abdullah di Giordania, per il mantenimento dei figli minori. Lo ha stabilito l’Alta Corte britannica, nella persona del giudice Philip Moor. Secondo quanto riferisce la rivista Vanity Fair dall’Alta Corte hanno fatto sapere che, vista l’eccezionale ricchezza dello sceicco “è stato fatto il possibile per arrivare a una soluzione ragionevole” anche per mantenere gli standard di vita a cui i figli sono stati abituati durante il matrimonio dei loro genitori”. “Un caso totalmente fuori dall’ordinario, in cui a un bambino di 9 anni vengono regalate tre costosissime auto solo perché abituato a ricevere auto in regalo”, ha commentato invece uno dei giudici.

Quello di oggi è solo l’ultimo capitolo di una lunga storia che la principessa di Giordania e i suoi figli hanno dovuto subire negli ultimi anni: la donna infatti era fuggita dall’ex marito già nel 2019 per rifugiarsi in una lussuosa residenza di Londra. Mohammed bin Rashid Al Maktoum nel frattempo è stato denunciato in Gran Bretagna anche per il trattamento inflitto a una figlia maggiore, che sarebbe di fatto tenuta prigioniera a Dubai. L’Alta corte britannica aveva pure stabilito che già all’inizio di questo anno Mohamed Bin Rashid Al Maktoum aveva intercettato il cellulare della ex moglie, del suo avvocato e di molti dei suoi dipendenti servendosi della tecnologia militare israeliana Pegasus.