Con i suoi 29 milioni di dollari incassati in tutto il mondo dal 10 dicembre, West Side Story non corre esattamente come previsto. Certo, il remake del grande musical sulle gang newyorkesi degli anni ’50 in una metropoli tutta pugni e cantieri con alla guida Steven Spielberg è un perfetto esercizio di stile per il papà di E.T. Confezione impeccabile che marcerà verso tanti Oscar tecnici, tante sfumature ma poche differenze con un originale ancora modernissimo, impatta in modi imprevedibili su un pubblico che dopo sei decenni è diventato più avvezzo ai La La Land e ai Mamma Mia.
West Side Story andò in scena nel 1957 e uscì al cinema nel ’61. In più, resta quella piccola ma profonda incoerenza del perdono immediato di Maria verso il suo amato Tony, nonostante lui le abbia appena ucciso il fratello. La penna di Spielberg avrebbe potuto sistemare quel neo. A ogni modo il nuovo film è in Italia dal 23 dicembre, sfoggia un discreto cast la cui gemma è la ritrovata Rita Moreno, tra i protagonisti dell’originale e adesso con ruolo inedito. Per l’occasione Salani ristampa il romanzo omonimo originale, gustosa preda dei patiti del genere insieme al film. Ma probabilmente non tutti i fan di Spielberg capiranno.