Un prezioso tesoro è stato rinvenuto a 4 metri di profondità in due relitti di navi al largo dell’antico porto di Caesarea, sulla costa israeliana. Si tratta di un antico bottino: monete d’argento, una pietra preziosa con una lira scolpita sopra ma anche campane di bronzo e alcuni resti dei rari effetti personali delle vittime dei naufragi, avvenuti – secondo gli studiosi – intorno al III secolo d.C. e al XIV secolo d.C. Ad attirare l’attenzione, in particolar modo, è stato l’anello d’oro sulla cui gemma incastonata vi è la prima raffigurazione di Gesù da parte delle comunità cristiane, detta del ‘buon pastore’.
“Le navi erano probabilmente ancorate nelle vicinanze e hanno fatto naufragio a causa di una tempesta”, hanno spiegato gli archeologi marini Jacob Sharvit e Dror Planer. Come ha ricordato il direttore dell’Autorità per le antichità israeliane, Eli Eskozido, “le coste israeliane sono ricche di siti e reperti, beni immensamente importanti del patrimonio culturale nazionale e internazionale. Sono estremamente vulnerabili, motivo per cui l’Autorità conduce indagini subacquee per individuare, monitorare e salvare qualsiasi antichità“. A darne l’annuncio l’Israel Antiquities Authority su Facebook nella giornata di ieri 22 dicembre.