L’Autorità anticorruzione ha acceso un faro sull'operazione immobiliare dell'Ipav, l'ente comunale proprietario dell’enorme edificio: per effetto di operazioni finanziarie interne, denuncia il consigliere Pd Paolo Ticozzi, il gruppo Bauer “dispone dei due contratti di locazione" dell'albergo "per il periodo ininterrotto di 60 anni". Ipav si difende sostenendo che le operazioni societarie sono avvenute dopo la stipula di due distinti contratti con società diverse, nell'agosto 2019
L’Autorità nazionale anticorruzione (Anac) ha acceso un faro su un’operazione immobiliare sospetta, la concessione in affitto per sessant’anni dell’hotel Palladio, sull’isola veneziana della Giudecca, alla società Bauer, già titolare dell’omonimo albergo sul Canal Grande. A stipulare due contratti trentennali a distanza di tre giorni uno dall’altro è stato l’Ipav, ente pubblico proprietario dell’enorme edificio – nato dalla fusione di diverse case di riposo – e di un patrimonio edilizio notevole nel centro storico della città. Anac ha chiesto al presidente Luigi Polesel la documentazione riguardante la stipula, per chiarire alcuni aspetti opachi: su tutti il possibile aggiramento della legge che pone un termine di trent’anni alla durata dei contratti d’affitto. La richiesta dell’autorità è di ricevere “una relazione sulla vicenda, supportata dalla necessaria documentazione, anche con particolare riferimento alle motivazioni per cui l’Ipav abbia ritenuto la sussistenza di presupposti per poter concedere in locazione un immobile di proprietà mediante affidamento diretto”. Un’operazione complessa che tira in ballo anche la giunta comunale di Luigi Brugnaro: quando si trattò di rinnovare la carica di presidente dell’Ipav, infatti, la poltrona fu assegnata a Polesel, manager del gruppo Umana fondato dal sindaco.
L’affare risale all’estate 2019. A quell’epoca il proprietario dell’hotel era ancora l’Ire (Istituto di ricovero e di educazione) che aveva stipulato due contratti di affitto: il primo, chiuso il 6 agosto 2019 con Bauer spa, aveva una durata trentennale, fino al 2049. Il 9 agosto ecco un secondo contratto, questa volta con la società Project Giudecca 2, con durata dal 2049 al 2079. Entrambe le società sono però controllate da Lov Group che fa riferimento al magnate francese Stephan Courbit, lo stesso che a febbraio aveva avanzato un’offerta per acquistare da Fondazione di Venezia un altro gioiello architettonico affacciato sulla Giudecca, “La Casa dei tre oci”. Inoltre – come ricorda il consigliere comunale del Pd Paolo Ticozzi, che il 3 dicembre scorso ha interrogato la giunta sulla vicenda – per effetto di operazioni finanziarie successive interne al gruppo Bauer, Project Giudecca 2 oggi “dispone formalmente e sostanzialmente dei due contratti di locazione dei fabbricati di proprietà Ire per il periodo locativo ininterrotto di 60 anni”. Ipav si difende sostenendo che le operazioni societarie sono avvenute dopo la stipula dei due contratti.
A sollevare la questione con un’interrogazione era stato, il 3 dicembre, il consigliere comunale Paolo Ticozzi del Pd: “Chiediamo al sindaco Luigi Brugnaro e alla giunta se approvino l’operato legato alle due locazioni dell’hotel Palladio” aveva scritto, chiedendo la convocazione in commissione di Polesel per verificare “se fosse a conoscenza che i due contratti trentennali sarebbero confluiti nel medesimo gruppo societario aggirando di fatto il vincolo massimo trentennale per i contratti di locazione”. Ticozzi ha reso pubblici anche i termini economici degli accordi: per il trentennio 2019-2049 il canone annuo è di 1.000.050 euro, di poco superiore ai 950 mila euro del contratto fatto scadere anticipatamente nel 2019. Il secondo contratto, sottoscritto il 9 agosto 2019, prevede un canone annuo di 1.123.000 euro dal 2049 al 2079 (da rivalutare). Adesso Anac vuole ricostruire tutti i contorni dell’operazione e verificare l’eventuale consapevolezza che le due società affittuarie sarebbero poi diventate un soggetto unico.