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Afghanistan, cooperante britannico arrestato dai Talebani a Kabul: non si hanno sue notizie da una settimana

Il fermo di Grant Bailey, volontario inglese di una Ong, è stato confermato da un portavoce del ministero degli Esteri e dal Foreign Office. L'arresto è avvenuto sabato 18 dicembre e secondo il Daily Mirror l'uomo, 50 anni circa, è detenuto in una prigione di Kabul controllata dai Talebani. Il governo afgano non ha ancora rilasciato dichiarazioni

“Siamo al corrente della detenzione di un cittadino britannico in Afghanistan e siamo in contatto con la sua famiglia per sostenerla”. Così un portavoce del ministero degli Esteri inglese ha confermato la scomparsa di Grant Bailey, arrestato dai Talebani a Kabul. Lo ha riportato per primo il Daily Mirror, poi ripreso da altri media britannici, specificando che l’arresto si inserisce in una retata dei miliziani nella capitale.

Bailey, 50 anni circa, lavora per conto di un’organizzazione non governativa e, secondo quanto detto al Mirror da una fonte dei servizi di sicurezza del Regno Unito, non si hanno sue notizie da sabato 18 dicembre. Secondo il quotidiano londinese in questo momento si trova in un carcere controllato dai Talebani nella capitale, ma non è arrivata alcuna conferma da parte del nuovo governo afghano.

I funzionari del ministero degli Esteri stanno lavorando per conoscere il luogo in cui Bailey è detenuto e la ragione per cui è stato arrestato. Il fermo del volontario è stato confermato anche dal Foreign Office, il dicastero britannico responsabile degli interessi del Paese all’estero. Secondo la ricostruzione del Mirror, Bailey è tornato in Afghanistan a settembre, poche settimane dopo la conquista di Kabul da parte dei Talebani e il ritiro delle truppe occidentali che da 20 anni erano sul territorio.

Una fonte ha detto al tabloid inglese: “Siamo rimasti abbastanza sorpresi che sia tornato a Kabul dopo il ritiro occidentale, poiché la situazione della sicurezza è ovviamente molto peggiore. A ciò si aggiunge che il governo talebano sta rendendo molto difficile poter viaggiare”.

(Foto di repertorio)