di Marco Travaglio, Antonio Padellaro e Peter Gomez

Cari amici del Fatto,

eccoci a festeggiare il nostro tredicesimo Natale insieme. Un anno fa ci facemmo l’augurio di uscire dalla pandemia diversi e migliori di come ci eravamo entrati, liberandoci almeno di qualche vizio del passato. Non è stato così. Le speranze di cambiamento sono state violentemente annientate da un politico rignanese senza scrupoli (e senza voti) e da un’operazione di brutale restaurazione. Ma ora la politica, congelata e commissariata per 10 mesi, si sta rimettendo in moto e la nostra funzione continuerà a essere quella di sempre: stimolare chi ci governa a riformare l’Italia per renderla più giusta, più pulita e più solidale, realizzando finalmente i tanti articoli della Costituzione che restano ancora lettera morta.

Per la prima volta da quando siamo nati (era il 23 settembre del 2009), ci siamo rimboccati le maniche per affiancare al nostro lavoro di cronaca, di critica, di denuncia e di stimolo un’occasione per contribuire anche concretamente a cambiare le cose: la Fondazione umanitaria Il Fatto Quotidiano, che raccoglie fondi per precisi progetti di solidarietà. I primi – per sostenere la mensa dei poveri di Milano, per aiutare le donne in fuga da uomini violenti e per soccorrere i migranti nel gelo della frontiera italo-francese in Val di Susa – hanno già centrato gli obiettivi che ci eravamo prefissati grazie alla generosità di voi lettori.

Anche quest’anno abbiamo cercato di dare il massimo, e anche qualcosa in più, con il Fatto Quotidiano cartaceo, a cui si è appena aggiunta la sezione digitale “Extra” con tanti contenuti speciali; e con gli altri rami del nostro gruppo multimediale: il sito web ilfattoquotidiano.it, la casa editrice Paper First, il mensile Fq Millennium e la piattaforma TvLoft.

La vostra risposta è stata, ancora una volta, un formidabile premio ai nostri sforzi che ci ha consentito di mantenere, e in certi mesi addirittura di aumentare, i nostri “numeri” sul mercato, in controtendenza con l’andamento del resto del panorama giornalistico ed editoriale, sempre più omologato e allineato al potere (le “larghissime intese” della cosiddetta informazione).

Non è un caso se il Fatto Quotidiano, nelle sue varie ramificazioni, è stato tra i pochissimi punti di riferimento per i tanti cittadini che cercavano e cercano la verità dietro il luccichio della propaganda governativa, improntata alla retorica dei “migliori” e del “tutto va ben, madama la marchesa”. Ma anche dei tanti italiani che si sono vaccinati per evitare i peggiori guai da Covid, ma hanno mantenuto viva la capacità di ragionare e di dubitare delle verità ufficiali, che ora infatti si stanno infrangendo contro una realtà molto più complessa e incerta.

Non è un caso neppure se le battaglie (vinte) per allontanare dai palazzi del governo personaggi squalificati come Claudio Durigon o Renato Farina sono nate sulle pagine del Fatto e sul nostro sito, anche con petizioni subissate di vostre firme per rompere il muro dell’omertà. Una di queste – quella contro l’obbrobrio della sola idea di vedere Silvio Berlusconi assurgere alla massima carica dello Stato – è ancora in corso e vi invitiamo a sottoscriverla, se ancora non l’avete fatto, per raggiungere e superare la soglia record delle 200mila adesioni, ormai a portata di mano.

BERLUSCONI AL QUIRINALE? NO GRAZIE. Firma anche tu la petizione su Change.org

Anche quest’anno i poteri marci hanno fatto di tutto per oscurarci e per infangarci: il sogno di lorsignori di spegnere una delle poche voci libere superstiti nel mondo dell’informazione a colpi di querele e citazioni civili per danni nella speranza di tapparci la bocca o almeno di ridurci a più miti consigli è sempre vivo. E non da oggi: dall’indagine fiorentina sulla Fondazione Open, abbiamo scoperto e (pressoché solitariamente) raccontato il progetto dell’entourage di un piccolo leader e piccolo uomo per orchestrare a tavolino già nel 2018 campagne “’allusive’ e intrinsecamente diffamanti” per “distruggere la reputazione e l’immagine pubblica” dei maggiori esponenti del Movimento 5Stelle, ma anche “Travaglio e Scanzi”, ingaggiando “un investigatore privato di provata fiducia e professionalità (a costo medio-alto)”, e poi sparare lo sterco nel ventilatore tramite “un sito specifico, non riconducibile al Pd né tantomeno a MR, da costruire su un server estero non sottoposto alla legislazione italiana, che raccoglie e pubblica tutto il materiale… da rilanciare poi sui social network (attraverso una rete di fake che agiscono su cluster specifici)” e sui media tradizionali attraverso i giornalisti da riporto ben piazzati nei quotidiani e alla Rai.

Lo stesso politicante ci ha intentato oltre 20 cause civili per danni plurimilionari, superati soltanto da quelli che ci chiede l’Eni per avere pubblicato notizie vere anziché veline aziendali. Anche in questi casi, la nostra comunità ha reagito con affetto e partecipazione, con una valanga di messaggi e lettere di solidarietà da centinaia di lettori pronti ad autotassarsi o addirittura e devolverci il proprio Tfr per aiutarci nel caso in cui i processi volgessero al peggio.

Ce lo diciamo ogni anno dal 2009: senza l’aiuto e la partecipazione di voi lettori e abbonati, non ce l’avremmo mai fatta. Ed è sempre bello sapere di avere tanti amici che si battono per la sopravvivenza di una voce libera. Una voce che può anche sbagliare, com’è inevitabile e umano, ma sempre in buona fede e senza secondi fini. Una voce che anche nel 2022 si farà sentire, in una lunga campagna elettorale che – a prescindere dalla data del voto (2022 o 2023) – si annuncia decisiva per decidere se l’Italia tornerà ancor di più indietro verso il suo peggiore passato, o riuscirà finalmente a guardare al futuro con qualche nuova speranza di cambiamento.

Anche quest’anno ci appelliamo a voi lettori: aiutateci non solo acquistandoci in edicola e abbonandovi, ma anche scrivendoci i vostri consigli, idee, suggerimenti, rilievi, critiche e dissensi. Noi cercheremo di rispondere a tutti e di pubblicare i contributi più originali e interessanti nella pagina quotidiana “Lo dico al Fatto”; inviateci le vostre lettere e i vostri messaggi (1500 caratteri al massimo) a Il Fatto Quotidiano, via di Sant’Erasmo 2, 00184 – Roma, a segreteria@ilfattoquotidiano.it o a lettere@ilfattoquotidiano.it, indicando il nome del giornalista a cui vi rivolgete.

Ora, prima dei saluti, lasciateci rinnovare per la tredicesima volta un appello: la guerra all’astensionismo informativo è importante almeno quanto quella all’astensionismo elettorale. Aiutateci ad “affezionare” sempre più persone alla lettura del Fatto. Come? Continuando ad acquistarlo ogni giorno, non solo saltuariamente, e, per chi già lo fa, abbonandovi anche quest’anno o per la prima volta al Fatto e “presentandolo” o regalandolo ad amici e conoscenti.

Senza di voi, il Fatto non esisterebbe. Ma, senza il Fatto, molti di voi sarebbero meno informati. Cioè meno liberi. Ma attenzione, perché – come dicevamo qualche anno fa – “il Fatto crea dipendenza”! Ribaltando un vecchio slogan di Renzo Arbore, “più siamo e meglio stiamo”.

A tutti voi, a nome nostro e delle nostre redazioni, Buon Natale e Buon Anno con il Fatto Quotidiano!

Marco Travaglio, Antonio Padellaro e Peter Gomez

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