Moda e Stile

Galateo delle Feste, i consigli dell’esperta di bon ton Elisa Motterle: “Dall’apparecchiatura alla gestione di diete e intolleranze, gli errori da non fare”

Dalla disposizione degli ospiti a tavola all'arte di fare conversazione (e i relativi argomenti da evitare), dall'organizzazione della casa all'ospite maleducato: ecco le dritte dell'esperta di galateo e bon ton seguitissima sui social, a cui abbiamo chiesto - in esclusiva per i lettori di FQMagazine - qualche prezioso consiglio in vista dei pranzi e delle reunion di questi giorni di festa

di Ilaria Mauri

Il coltello va a destra o a sinistra? E il tovagliolo? Come organizzare la disposizione degli ospiti a tavola? Come gestire la presenza di bambini? E ancora, come comportarsi con le diete particolari, come ad esempio quella vegan? Per rispondere a questi e a tanti altri immancabili dubbi dell’ultimo, abbiamo chiamato Elisa Motterle, esperta di galateo e bon ton seguitissima sui social, a cui abbiamo chiesto – in esclusiva per i lettori di FQMagazine – qualche prezioso consiglio in vista dei pranzi e delle reunion di questi giorni di festa.

Galateo delle Feste: Elisa, quali sono gli “essenziali” da tenere a mente, dai regali all’abbigliamento passando per gli inviti e l’apparecchiatura?
Un buon consiglio per il futuro sarebbe quello di iniziare già dal 26 dicembre a pensare ai regali per il prossimo anno. Si può partire semplicemente facendo un recap e tenendo traccia in una lista ordinata di quanto abbiamo già regalato con lo scopo di evitare eventuali doppioni negli anni a venire. Per le persone che ci sono care la caccia ai regali deve partire con molto anticipo o meglio non dovrebbe finire mai. Cerchiamo di tenere a mente o di annotare eventuali commenti, bisogni o apprezzamenti. Costruiamo nei mesi precedenti al Natale una sorta di archivio di idee da cui attingere al bisogno. Prestiamo una particolare attenzione ai regali per i colleghi, anche se molto dipende dalle culture aziendali. In generale questi non dovrebbero avere un elevato valore economico, in modo da non mettere in imbarazzo i colleghi che non avevano pensato di ricambiare, meglio puntare su piccoli pensieri ricchi di significato. Per quanto riguarda i regali ai superiori, ricordiamo che non dovrebbe esserci spazio per le singole iniziative che potrebbero essere lette come utilitaristiche e dar adito a fraintendimenti. Sì ai regali collettivi, altrimenti sarebbe bene optare per un bel biglietto. Nota importante: mettiamo nel packaging tutta la nostra cura, una bella carta coordinata al nastro, un piccolo decoro e un biglietto personalizzato (che vada al di là del semplice segna pacco e di poche parole standardizzate), sono un’attenzione in più. Un modo diverso per dire indirettamente a quella persona che per noi è importante. Per quanto riguarda l’abbigliamento, non è necessario strafare soprattutto se non si ha in programma di partecipare a eventi particolarmente formali. Non è neanche necessario o raccomandato stravolgere il proprio stile. Se si è abituati a vestirsi in modo minimal e sobrio non bisogna necessariamente rincorrere l’effetto bling bling delle paillettes. Aggiungere però un tocco festoso che può essere un gioiello, un top di lurex, un fiore all’occhiello…è ancora una volta un sinonimo di apprezzamento verso il padrone di casa. Quest’anno le situazioni, date le limitazioni, saranno ancora in prevalenza famigliari ma anche in questo caso grooming impeccabile, capelli in ordine, un outfit pensato un po’ elegante possono essere la scelta giusta. Vestiamoci bene anche per noi stessi perché un bel look nei giorni di festa contribuisce al nostro benessere e a renderci più sicuri. Cerchiamo anche di ritrovare lo spirito più autentico del piacere della condivisione all’insegna dei valori più veri. Lo scorso Natale è stato piuttosto solitario, quest’anno il mio augurio è di ritrovare il piacere di stare insieme e di goderne appieno. Chi invita prende un impegno, quello di fare stare bene i propri ospiti dal momento in cui varcano la soglia fino al momento del congedo. Se abitiamo in spazi piccoli cerchiamo di limitare gli inviti o di ragionare in modo creativo per far sentire tutti accolti. Adattiamo i nostri spazi, anche aggiungendo un semplice stand richiudibile per raccogliere i cappotti. Cerchiamo di prevedere anche le esigenze dei nostri ospiti. In bagno non devono mai mancare gli asciugamani di cortesia monouso. Quest’anno magari pensiamo anche a dei piccoli flaconi di disinfettante. L’ospite dovrebbe sempre confermare la sua presenza con il dovuto anticipo e, al di là del regalo natalizio, non presentarsi mai a mani vuote. Un consiglio? Puntiamo sulle specialità gastronomiche magari per far conoscere anche le tradizioni delle proprie famiglie o dei Paesi/regioni di provenienza. Marron glacé, praline o panettone, per esempio, potrebbero essere perfette per un Christmas Tea.

Come apparecchiare la tavola e gli errori da non fare?
In questo periodo dell’anno è bello riservare alla tavola un’attenzione particolare partendo proprio dalla tovaglia. Le più classiche sono quelle bianche in fiandra ma si può anche optare per una scelta più informale/modaiola, puntando su quelle più festose. Bellissime quelle tartan ma anche quelle con motivi tradizionali, festoni di pino e agrifoglio per esempio. Perfetti i centro tavola che possono essere a scultura ma non devono impedire la visuale o creati ad hoc accostando piccoli oggetti e rami di pino in maniera armoniosa (seguite sempre la forma del tavolo). Le decorazioni devono essere comunque contenute per permettere di servire al meglio le varie portate. Il Natale, inoltre, è bene ricordarlo è l’unica occasione che permette l’utilizzo di candele anche di giorno. La mise en place seguirà il menù in modo funzionale ma possiamo aggiungere sotto piatti, piattini per il pane, i segnaposti (soprattutto se abbiamo più di 8 ospiti), anche i tovaglioli che, di solito, vengono piegati a sinistra si possono chiudere con un nastro o possono essere decorati con un mini bouquet/piccole decorazioni. Fatevi aiutare dai vostri bambini sarà un modo per coinvolgerli nell’apparecchiatura della tavola. Un buon consiglio, dato che si tratta di un’occasione particolare, è quello di fare un censimento qualche giorno prima per controllare che ci siano coppe, forchette etc. per tutti. Considerando poi che normalmente è una tavola preziosa e si utilizzano molti vassoi o piatti da portata, una buona idea può essere dotarsi di un carrello o preparare con anticipo delle superfici libere per lo sgombero.

Come organizzare la disposizione degli ospiti a tavola?
Quando disponiamo gli ospiti attorno alla tavola assumiamo su di noi un po’ il ruolo di registi dell’evento. Disporre i posti in maniera accorta significa pensare di riservare ai nostri ospiti delle attenzioni extra. Se nelle occasioni formali si privilegia il ranking in quelle più famigliari il mio suggerimento è quello di ragionare sulle empatie. Nel galateo si dividono le persone sposate per favorire una dinamica più di gruppo, con le dovute attenzioni che non urtino le sensibilità di nessuno. No alla persona appena fidanzata, per esempio, accanto a quella che si è appena lasciata. Tradizionalmente si adotta in queste situazione uno stile di seduta all’inglese, i due padroni di casa siedono a capo tavola con alla destra e alla sinistra il primo e il secondo ospite di sesso opposto in ordine di importanza. Comunque in una dimensione più domestica, il mio consiglio è appunto quello di puntare sulle affinità tra le persone.

Come ci si comporta con eventuali intolleranze alimentari/allergie?
È un preciso dovere del padrone di casa chiedere sempre quando si pone l’invito se c’è qualcosa che l’ospite non gradisce o tollera. Anche l’ospite però deve dimostrare un certo buon senso. Non c’è naturalmente problema ed è doveroso segnalare intolleranze/allergie o se per motivi religiosi non si mangiano certi alimenti, lo stesso vale per chi è vegetariano/vegano.

E con le diete particolari, come ad esempio quella vegan?
Se per qualche motivo si segue un regime particolarmente ristretto, per esempio quello vegano crudista, per non mettere in difficoltà il padrone di casa, cortesia vuole che portiamo con noi una pietanza permessa, da condividere con gli altri commensali.

Come gestire la presenza di bambini?
In questo caso si impone una scelta precisa. Si può optare per il tavolo dedicato ai bambini ma, se sono molto piccoli, avranno comunque bisogno della super visione di un adulto oppure si può scegliere di metterli a tavola con gli adulti. Personalmente, io propendo per il tavolo dei bambini perché i più piccoli a tavola hanno dei tempi diversi e non possiamo pretendere che rimangano per più di due ore a tavola. Detto ciò, Natale è sicuramente il tempo che vogliamo passare con i nostri bambini. L’obiettivo dovrebbe essere giocare d’anticipo in modo da essere realistici nelle aspettative. Nel caso non riuscissimo a dedicare un tavolo ai bambini, una buona scelta potrebbe essere invitarli a tavola solo dopo che gli adulti hanno già mangiato l’antipasto. Gustare tutti insieme un primo ed un secondo, magari a loro dedicato (non sempre zamponi, bollini etc. sono graditi ai piccoli). I bambino potranno tornare poi tornare a sedersi con gli adulti per il tradizionale panettone. Molto dipende però dalla loro età e dal loro numero. È bene pianificare per i bambini dei momenti di gioco. I giochi da tavola sono perfetti ma anche dei palloncini per i più piccoli o una favola possono essere una buona scelta. Gli adulti possono darsi il cambio per sorvegliarli e per assicurarsi di poter intervenire tempestivamente in caso di liti e comportamenti poco appropriati. Se andiamo ospiti con i bambini i responsabili siamo noi e in caso di imprevisti bisogna essere pronti a risarcire eventuali danni. Se i bambini sono davvero piccoli, è buona cosa portarsi un borsa con tutto il necessario: cambio, biberon con latte da scaldare, pappe… per non dover incomodare il padrone di casa.

Quando andare via: come congedarsi e congedare gli ospiti?
Congedare non è mai bello, l’ospitalità, come spesso di dice, è sacra. Motivo per il quale è essenziale essere ospiti consapevoli dei timing. Se non ci sono altre attività in programma (per es. una partita di Monopoli etc), il momento giusto per salutare scatta circa un’ora dopo la fine del pranzo/cena. Nel dubbio, meglio andare via troppo presto facendosi rimpiangere piuttosto che essere giudicato un po’ invadente.

Cosa fare quando ci si trova a tavola con qualcuno che non rispetta le buone maniere o si hanno ospiti maleducati?
Si dice che la vera prova delle buone maniere sia avere a che fare con le cattive maniere altrui. Perché in questo caso si esplicita non solo chi conosce il galateo ma chi ha l’aplomb necessario, cioè il vero bon ton. Quando si ha a che fare con ospiti che masticano a bocca aperta o rumorosamente il suggerimento e di lasciar correre. Certo il padrone di casa può e deve darsi degli standard. A casa mia non si va a tavola scalzi, a maggior ragione se ci sono egli ospiti. A proposito delle calzature, è sempre più di moda che molti padroni di casa chiedano di togliersi le scarpe. Assolutamente legittimo ma cerchiamo di creare all’ospite il minor disagio possibile. Avvertiamolo con anticipo in modo che possa adeguare il suo abbigliamento magari scegliendo dei pantaloni comodi e non una gonna stretta, che possa indossare calze carine e in ordine, infilare delle ciabatte in borsa e, nel frattempo, dotiamoci di ciabatte di cortesia lavabili e prevediamo un posto comodo per sedersi per il cambio. In sostanza, cerchiamo di mettere gli ospiti nelle migliori condizioni per seguire le regole che ci siamo autoimposti.

L’arte di fare conversazione: quali sono gli argomenti da preferire e quelli invece da evitare e come comportarsi davanti a domande inopportune?
Sicuramente in famiglia il tema della conversazione si fa estremamente spinoso. Più c’è confidenza più le persone tendono a fare domande scomode o a esprimere con disinvoltura parere non richiesti o su questioni che ci toccano da vicino. Il consiglio è cercare di approcciarsi con uno spirito un po’ zen alle relazioni. Idealmente la conversazione dovrebbe essere un po’ come una sinfonia e coinvolgere tutti i partecipanti. Dovrebbe esserci un tema comune che fluisce spontaneamente. Ovviamente, in famiglia e tra amici intimi, si cade facilmente in argomenti anche più personali. L’importante è mantenere la conversazione su temi piacevoli evitando tutto ciò che può creare disagio. Nelle tavolate di fine anno è inevitabile fare un po’ un bilancio ma manteniamoci positivi. Tradizionalmente i temi da non affrontare a tavolo sono quelli troppo intimi (per esempio i dettagli personali legati alla salute o alla vita di coppia) o che si prestano a forti prese di posizione: politica, religione, fede calcistica e tutte le questioni che sappiamo in partenza essere molto controverse. Di questi tempi uno degli argomenti legato sicuramente alla contemporaneità ma che eviterei, sono i vaccini. Le feste non sono certo il momento adatto per improvvisare tribune politiche di nessun tipo, il dovere di un buon invitato è anche quello di sdrammatizzare. Tutti i temi più leggeri sono quelli da privilegiare, musica, serie TV, cinema, libri, tutto quello che ci ha arricchito. Inoltre, il segreto per essere un buon conversatore è quello di saper ascoltare. Alleniamoci nell’ascolto attivo, osserviamo le dinamiche tra le persone e ascoltiamo a 360°, coltivando la curiosità senza timori. Alle domande inopportune si può replicare con una risposta vuota e argomenti così generici da non rivelare alcunché . Di fronte a questo tipo di risposte chi ha un minimo di savoir faire dovrebbe desistere. Viceversa, facciamo un bel respiro e con un tono amichevole precisiamo che non vogliamo affrontare l’argomento perché troppo personale, ammettendo sinceramente che ci sono dei confini.

Nel suo libro lei dice che “il bon ton è 50% conoscere le regole e 50% farsi trovare preparati”, può spiegarci meglio?
50% regole e 50% preparazione, questo è uno dei mie motti e io lo chiamo un po’” fare i compiti”. Se vogliamo essere sempre disinvolti e a nostro agio metà dello sforzo deve andare nella direzione di evitare di metterci da soli nei pasticci (cosa che avviene più spesso di quello che si pensi) o comunque del prepararci al meglio. Se vado ad un pranzo di lavoro indossando una camicia a bianca e ordino gli spaghetti al pomodoro mi sto mettendo in una situazione quantomeno rischiosa. Oppure se partecipo ad un matrimonio e so già di non conoscere i miei vicini di tavolo è opportuno arrivare preparati con un po’ di argomenti che aiutino a rompere il ghiaccio, magari si può fare un po’ di rassegna stampa in cerca di argomenti piacevoli e leggeri. Questa dimensione dell’anticipare i problemi è un po’ un modus viventi, tecnica che i migliori maggiordomi conoscono alla perfezione: i bisogni vanno anticipati.

Elisa, una “chicca” con un consiglio speciale per i nostri lettori?
Il mio suggerimento per le feste natalizie ma non solo, è quello di creare delle playlist dedicate all’evento dove inserire le canzoni che ci sono care. Questa playlist può essere condivisa con gli ospiti o inviata il giorno seguente, un bel modo per permetterli di rivivere i ricordi della giornata.

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