di Valentino Larcinese, Leonzio Rizzo e Riccardo Secomandi (fonte: lavoce.info)
La manovra 2022 prevede una revisione delle aliquote Irpef e una estensione del Superbonus per le ristrutturazioni. A conti fatti, entrambi gli interventi portano benefici maggiori alle fasce di reddito più abbienti
Nella Legge di bilancio attualmente in discussione in Parlamento è prevista una revisione dell’Irpef e una estensione del Superbonus 110 per cento. Entrambi i provvedimenti hanno conseguenze distributive rilevanti.
Verosimilmente, l’obiettivo principale della revisione Irpef in questa fase è quello di eliminare l’andamento erratico delle aliquote marginali nella fascia compresa tra 28 mila e 50 mila euro e di ridurre la pressione fiscale sul reddito delle persone fisiche. Un effetto importante di questa riforma è quello di generare un risparmio di imposta di circa 7 miliardi, distribuito prevalentemente sui redditi da 35 mila a 75 mila euro, che ha portato a una riduzione della progressività dell’Irpef. Basti considerare che il reddito imponibile medio ai fini Irpef è stato nel 2019 di 21.800 euro e che il 90 per cento dei contribuenti ha dichiarato un reddito inferiore ai 40.000 euro. Fra i 35 e i 75 mila euro si trovano circa il 10 per cento di tutti contribuenti. In questa fascia, stimiamo con i dati EU-SILC che ricada il 57 per cento del risparmio d’imposta. I contribuenti con più di 75 mila euro sono invece il 2,5 per cento, cui corrisponde (sempre secondo la stima con dati EU-SILC) il 22 per cento del risparmio di imposta.
Nel dibattito attuale, inoltre, poco si è detto sull’impatto distributivo del Superbonus. Il disegno della legge di bilancio, nella formulazione iniziale proposta dal governo, prevedeva un tetto Isee di 25 mila euro per l’accesso al Superbonus per le unità immobiliari adibite ad abitazione principale per le persone fisiche, esclusi quindi i condomini. Tuttavia, tale norma è stata cancellata in questi giorni da un emendamento approvato dalla Commissione Bilancio del Senato. Quindi, attualmente, può usufruire dell’agevolazione chiunque sia proprietario di un’abitazione, senza limiti di reddito.
Questo provvedimento pone un forte problema di equità, visto che è molto probabile che i principali beneficiari saranno coloro che possiedono immobili di elevato valore.
Ci chiediamo come le diverse classi di reddito beneficeranno delle minori imposte, sia da revisione Irpef, che da Superbonus 110 per cento nel corso dei prossimi cinque anni, ovvero dal 2022 al 2026. Per il quinquennio 2022-2026 sono previsti oneri per finanziare il Superbonus pari a 31,2 miliardi, come attestano le relazioni tecniche di vari documenti governativi (per esempio, a pagina 102 dell’audizione dell’Upb). È verosimile pensare che le spese finanziate con il Superbonus si distribuiranno in modo simile a quelle relative al recupero del patrimonio edilizio e a quelle per l’efficientamento energetico. Quindi, per simulare la distribuzione delle spese necessarie a finanziare il Superbonus, utilizziamo la distribuzione per classi di reddito delle detrazioni per spese recupero patrimonio edilizio e per interventi finalizzati al risparmio energetico (dichiarazioni fiscali 2019). La revisione dell’imposta Irpef viene simulata utilizzando i dati Eu-Silc. In quest’ultimo caso, moltiplichiamo per cinque il beneficio annuale.
La figura 1 mostra come i benefici del Superbonus crescano al crescere del reddito: ne beneficeranno infatti in maniera minima i redditi bassi e quelli medi, mentre quelli alti ne beneficeranno in maniera notevole (fino a raggiungere i 14 mila euro in media per i redditi superiori ai 300 mila euro annui). La fascia di reddito compresa tra 50 e 60 mila euro, quella che maggiormente beneficerà della rimodulazione delle aliquote e delle detrazioni Irpef previste nella Legge di Bilancio, riceverà in 5 anni circa 6 mila euro in più, di cui 3.200 euro grazie alla revisione Irpef e 2.800 euro per il Superbonus. Dai 60 mila euro in poi, la quota del Superbonus sarà maggiore di quella relativa alla revisione Irpef. In particolare, chi ha un reddito compreso fra 200 e 300 mila euro avrà in media agevolazioni dal Superbonus pari a 9.500 euro e una diminuzione di imposta per la revisione Irpef pari a 480 euro.
Ipotizziamo ora di limitare la fruizione del Superbonus utilizzando come criterio il reddito complessivo lordo. Se non consentissimo di utilizzare il Superbonus a coloro che hanno redditi superiori a 200 mila euro, si potrebbero recuperare in cinque anni 1,1 miliardi di euro; se il limite fosse di 100 mila euro, il recupero sarebbe di 3,5 miliardi. Infine, nel caso in cui si prevedesse l’impossibilità di utilizzare il Superbonus per chi ha redditi superiori a 50 mila euro, il risparmio di imposta sarebbe di 9,6 miliardi, che corrisponde a circa due miliardi all’anno.
Queste risorse potrebbero forse avere un utilizzo socialmente più desiderabile delle ristrutturazioni degli immobili di persone a reddito alto. Potrebbero per esempio essere utilizzate per compensare, tramite adeguati strumenti fiscali, i redditi più bassi che sono quelli meno favoriti dalla revisione Irpef in via di approvazione. L’operazione potrebbe essere opportuna, visto anche l’attuale contesto economico e sociale, che si è notevolmente deteriorato negli ultimi anni. Per esempio, circa 4,6 milioni di persone vivono oggi in condizione di povertà assoluta, contro i 2,8 milioni del 2008 (dati Istat).
Lavoce.info
Watchdog della politica economica italiana
Economia & Lobby - 24 Dicembre 2021
Irpef e Superbonus, ecco perché portano benefici maggiori alle fasce più abbienti
di Valentino Larcinese, Leonzio Rizzo e Riccardo Secomandi (fonte: lavoce.info)
La manovra 2022 prevede una revisione delle aliquote Irpef e una estensione del Superbonus per le ristrutturazioni. A conti fatti, entrambi gli interventi portano benefici maggiori alle fasce di reddito più abbienti
Nella Legge di bilancio attualmente in discussione in Parlamento è prevista una revisione dell’Irpef e una estensione del Superbonus 110 per cento. Entrambi i provvedimenti hanno conseguenze distributive rilevanti.
Verosimilmente, l’obiettivo principale della revisione Irpef in questa fase è quello di eliminare l’andamento erratico delle aliquote marginali nella fascia compresa tra 28 mila e 50 mila euro e di ridurre la pressione fiscale sul reddito delle persone fisiche. Un effetto importante di questa riforma è quello di generare un risparmio di imposta di circa 7 miliardi, distribuito prevalentemente sui redditi da 35 mila a 75 mila euro, che ha portato a una riduzione della progressività dell’Irpef. Basti considerare che il reddito imponibile medio ai fini Irpef è stato nel 2019 di 21.800 euro e che il 90 per cento dei contribuenti ha dichiarato un reddito inferiore ai 40.000 euro. Fra i 35 e i 75 mila euro si trovano circa il 10 per cento di tutti contribuenti. In questa fascia, stimiamo con i dati EU-SILC che ricada il 57 per cento del risparmio d’imposta. I contribuenti con più di 75 mila euro sono invece il 2,5 per cento, cui corrisponde (sempre secondo la stima con dati EU-SILC) il 22 per cento del risparmio di imposta.
Nel dibattito attuale, inoltre, poco si è detto sull’impatto distributivo del Superbonus. Il disegno della legge di bilancio, nella formulazione iniziale proposta dal governo, prevedeva un tetto Isee di 25 mila euro per l’accesso al Superbonus per le unità immobiliari adibite ad abitazione principale per le persone fisiche, esclusi quindi i condomini. Tuttavia, tale norma è stata cancellata in questi giorni da un emendamento approvato dalla Commissione Bilancio del Senato. Quindi, attualmente, può usufruire dell’agevolazione chiunque sia proprietario di un’abitazione, senza limiti di reddito.
Questo provvedimento pone un forte problema di equità, visto che è molto probabile che i principali beneficiari saranno coloro che possiedono immobili di elevato valore.
Ci chiediamo come le diverse classi di reddito beneficeranno delle minori imposte, sia da revisione Irpef, che da Superbonus 110 per cento nel corso dei prossimi cinque anni, ovvero dal 2022 al 2026. Per il quinquennio 2022-2026 sono previsti oneri per finanziare il Superbonus pari a 31,2 miliardi, come attestano le relazioni tecniche di vari documenti governativi (per esempio, a pagina 102 dell’audizione dell’Upb). È verosimile pensare che le spese finanziate con il Superbonus si distribuiranno in modo simile a quelle relative al recupero del patrimonio edilizio e a quelle per l’efficientamento energetico. Quindi, per simulare la distribuzione delle spese necessarie a finanziare il Superbonus, utilizziamo la distribuzione per classi di reddito delle detrazioni per spese recupero patrimonio edilizio e per interventi finalizzati al risparmio energetico (dichiarazioni fiscali 2019). La revisione dell’imposta Irpef viene simulata utilizzando i dati Eu-Silc. In quest’ultimo caso, moltiplichiamo per cinque il beneficio annuale.
La figura 1 mostra come i benefici del Superbonus crescano al crescere del reddito: ne beneficeranno infatti in maniera minima i redditi bassi e quelli medi, mentre quelli alti ne beneficeranno in maniera notevole (fino a raggiungere i 14 mila euro in media per i redditi superiori ai 300 mila euro annui). La fascia di reddito compresa tra 50 e 60 mila euro, quella che maggiormente beneficerà della rimodulazione delle aliquote e delle detrazioni Irpef previste nella Legge di Bilancio, riceverà in 5 anni circa 6 mila euro in più, di cui 3.200 euro grazie alla revisione Irpef e 2.800 euro per il Superbonus. Dai 60 mila euro in poi, la quota del Superbonus sarà maggiore di quella relativa alla revisione Irpef. In particolare, chi ha un reddito compreso fra 200 e 300 mila euro avrà in media agevolazioni dal Superbonus pari a 9.500 euro e una diminuzione di imposta per la revisione Irpef pari a 480 euro.
Ipotizziamo ora di limitare la fruizione del Superbonus utilizzando come criterio il reddito complessivo lordo. Se non consentissimo di utilizzare il Superbonus a coloro che hanno redditi superiori a 200 mila euro, si potrebbero recuperare in cinque anni 1,1 miliardi di euro; se il limite fosse di 100 mila euro, il recupero sarebbe di 3,5 miliardi. Infine, nel caso in cui si prevedesse l’impossibilità di utilizzare il Superbonus per chi ha redditi superiori a 50 mila euro, il risparmio di imposta sarebbe di 9,6 miliardi, che corrisponde a circa due miliardi all’anno.
Queste risorse potrebbero forse avere un utilizzo socialmente più desiderabile delle ristrutturazioni degli immobili di persone a reddito alto. Potrebbero per esempio essere utilizzate per compensare, tramite adeguati strumenti fiscali, i redditi più bassi che sono quelli meno favoriti dalla revisione Irpef in via di approvazione. L’operazione potrebbe essere opportuna, visto anche l’attuale contesto economico e sociale, che si è notevolmente deteriorato negli ultimi anni. Per esempio, circa 4,6 milioni di persone vivono oggi in condizione di povertà assoluta, contro i 2,8 milioni del 2008 (dati Istat).
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Bari, 2 gen. - (Adnkronos) - Un neonato è stato trovato morto questa mattina nella culla termica sistemata da alcuni anni in un locale accessibile a qualsiasi ora della chiesa di San Giovanni Battista a Bari.
Sul posto sono intervenuti gli agenti della Squadra volante e della Squadra mobile della Questura a indagare e a svolgere accertamenti per capire chi lo abbia lasciato e se era già morto.
E' quasi certo che verranno svolti accertamenti sulle telecamere di videosorveglianza. La culla termica è collegata tramite dei sensori e con un sistema di allarme al telefono cellulare del parroco.
Milano, 2 gen. (Adnkronos) - Una ragazza di 22 anni ha riferito di essere stata violentata durante la notte di Capodanno nei bagni del Magnolia, uno dei circoli Arci più noti del Milanese, vicino all’Idroscalo di Segrate. A quanto si apprende, durante la serata 'We love 2000' organizzata nella struttura per festeggiare il nuovo anno, la giovane avrebbe conosciuto un ragazzo, verosimilmente di origine nordafricana, con il quale si è appartata nei bagni del locale. Lì, stando a quanto raccontato dalla 22enne, ci sarebbe stato un rapporto sessuale non consenziente. Una volta dato l’allarme, sul posto sono intervenuti i carabinieri e la giovane è stata trasportata alla clinica Mangiagalli, dove sono stati effettuati i controlli del caso.
Roma, 2 gen. (Adnkronos) - Il nuovo anno si apre con brutte notizie per gli automobilisti italiani. Guardando ai premi medi emerge che le tariffe Rc auto continuano a crescere, con effetti negativi anche sui guidatori virtuosi. Secondo i dati dell’Osservatorio di Facile.it, a dicembre 2024 per assicurare un veicolo a quattro ruote in Italia occorrevano, in media, 643,95 euro, vale a dire il 6,19% in più rispetto a dodici mesi prima.
''Il rallentamento dell’inflazione e la stabilizzazione dei tassi di sinistrosità stanno sicuramente iniziando ad avere i primi effetti positivi sul fronte dei prezzi RC auto, che nel corso 2024, pur rimanendo elevati, hanno visto rallentare il loro trend di crescita - spiega Andrea Ghizzoni, Managing Director assicurazioni di Facile.it- . Se il contesto economico rimarrà stabile, ci aspettiamo che gli effetti positivi si trasmettano integralmente sul mercato RC auto e che la curva di prezzi possa tornare a stabilizzarsi. In un contesto come questo, confrontare le offerte di diverse compagnie può rivelarsi fondamentale per individuare il prodotto più adatto alle proprie esigenze e risparmiare''.
Sono oltre 585.000 automobilisti italiani - sempre secondo l’osservatorio di Facile.it - gli assicurati che, a causa di un sinistro con colpa dichiarato nel 2024, vedranno peggiorare quest’anno la propria classe di merito, con relativo aumento del costo dell’Rc auto.
Dall’analisi del comparatore – realizzata su un campione di oltre 955mila preventivi raccolti su Facile.it tra novembre e dicembre 2024 – è emerso che la quota di guidatori colpiti dai rincari a causa di un sinistro con colpa è pari all’1,78% del totale. Se, come detto, a livello nazionale la percentuale di automobilisti che nel 2024 hanno dichiarato un sinistro con colpa è pari all’1,78%, guardando al campione su base regionale emergono differenze significative.
Scorrendo la graduatoria delle aree in cui si è registrato percentualmente il maggior numero di denunce di incidenti con colpa, al primo posto si posiziona la Toscana, dove il 2,34% degli automobilisti vedrà quest’anno aumentare il premio dell’Rc auto. Seguono i guidatori Sardegna (2,29%) e Liguria (2,15%). Le percentuali più basse, invece, sono state rilevate Basilicata (1,26%), Calabria (1,30%) e Trentino-Alto Adige (1,40%).
Se limitiamo l’analisi alle province italiane, quella con la percentuale più alta di automobilisti che cambieranno classe di merito a causa di un sinistro con colpa è quella di Prato (3,35%), seguita da Cagliari (2,85%) e Grosseto (2,64%); le ultime nella graduatoria nazionale, con percentuali pari o inferiori all’1%, sono invece le province Crotone, Ferrara e Rovigo. Dati interessanti emergono analizzando il profilo di chi vedrà peggiorare la propria classe di merito a seguito di un sinistro con colpa; la percentuale, ad esempio, è più altra tra le donne (1,99%) rispetto al campione maschile (1,65%).
Roma, 30 dic. (Adnkronos) - A MasterChef Italia s’infiammano i fornelli. Dopo essersi conosciuti e 'studiati', dopo i colpi di scena degli episodi precedenti e i primi cuochi amatoriali eliminati, chi rimane in gara inizia a giocare seriamente. E così, nei nuovi episodi in onda oggi giovedì 2 gennaio 2025 - in esclusiva su Sky e in streaming solo su Now - tutti capiranno che l’attenzione deve essere sempre altissima.
I giudici - Bruno Barbieri, Antonino Cannavacciuolo e Giorgio Locatelli - che ancora faticano a trovare negli occhi degli aspiranti chef quel 'fuoco' che occorre per la gara, porteranno in cucina la prima 'Red Mystery Box' di stagione: rosso proprio come il pericolo di poter subito abbandonare la gara, in un Pressure Test immediato che vedrà impegnati i peggiori della prova.
A incombere, sulla Masterclass, anche la presenza delle due 'riserve' Sara e Pino che guarderanno i cuochi in gara con la speranza di poterli sostituire il prima possibile ed entrare ufficialmente nella classe. Il rosso sarà dunque il colore dominante della serata, non solo quello del pericolo ma anche quello dell’amore: la Masterclass si trasferirà nel suggestivo Parco delle Terme di Boario per una romantica prova in esterna che celebrerà l’amore in tutte le sue forme.
I cuochi verranno come sempre divisi in due brigate, e a giudicare il loro operato ci saranno coppie innamoratissime che festeggiano alle Terme i rispettivi anniversari di matrimonio. Chi uscirà dai festeggiamenti col cuore infranto sarà atteso dal secondo Pressure Test della serata, che porterà una ventata di sapori esotici e internazionali…Chi tra gli aspiranti chef dovrà uscire dalla classe e abbandonare per sempre il grembiule bianco di MasterChef Italia?
Beirut, 2 gen. (Adnkronos/dpa) - Nuovo raid dell'Idf a Khan Younis, nel sud della Striscia di Gaza. I caccia dell'esercito israeliano hanno attaccato all'alba la 'zona umanitaria' di al-Mawasi, uccidendo 11 sfollati palestinesi, tra cui tre bambini, che cercavano riparo nelle tende. Lo ha reso noto il quotidiano filo-Hamas 'Filastin'. Le squadre della protezione civile giunte sul luogo dell'attacco hanno confermato che tra i morti c'erano il direttore della polizia della Striscia di Gaza, il generale Mahmoud Salah, e il suo vice, il generale di brigata Husam Mustafa Shahwan.
Il leader del partito-milizia sciita libanese Hezbollah, Naim Qassem, ha assicurato che dal 27 novembre - data in cui è entrato in vigore il cessate il fuoco con Israele in Libano - il gruppo "ha ripreso salute", diventando più forte. "La resistenza continua e ha ripreso salute. Ha una fede profondamente radicata", ha dichiarato Qassem in un discorso televisivo, in cui si è detto convinto che i sostenitori di Hezbollah possano "diventare più forti in futuro", soprattutto dopo che Israele è "smascherato davanti al Paese e il mondo come entità brutale e criminale, con il sostegno criminale americano". Riguardo al cessate il fuoco, ha assicurato che il gruppo "ha cominciato ad attuarlo", anche se è "lo Stato libanese ad essere responsabile di monitorarlo e mantenerlo" fino a quando le truppe israeliane non lasceranno il territorio. Pertanto, ha definito questa "un'opportunità per lo Stato libanese di dimostrare il proprio valore attraverso l'azione politica".
Qassem ha ribadito di essere pronto a lavorare con i partner nel Paese per eleggere un presidente, carica bloccata da più di due anni nel mezzo di una grave crisi politica, e per “ricostruire ciò che è stato distrutto”, con l'obiettivo di "mettere in moto gli ingranaggi dello Stato secondo le sue leggi, e avviare una serie di riforme". "Dobbiamo valutare gli eventi accaduti in questa guerra di aggressione, trarre vantaggio dai suoi risultati e sviluppare le nostre azioni con le lezioni apprese", ha aggiunto, descrivendo la resistenza delle milizie a sostegno della Striscia di Gaza come "leggendaria".
Milano, 2 gen. - (Adnkronos) - Un giovane di 19 anni è stato fermato mercoledì sera, perché ritenuto presunto responsabile dell'omicidio commesso a Provaglio di Iseo (Brescia). La vittima è Roberto Comelli, 42 anni, ucciso con una coltellata al petto nella notte tra il 31 dicembre e il primo gennaio.
"I primi accertamenti - spiegano gli inquirenti - consentivano di appurare che l'omicidio era stato commesso al culmine di una lite sulle cui cause verranno condotti approfondimenti investigativi”.
Stando a quanto ricostruito, la notte di Capodannoil 42enne sarebbe voluto entrare a una festa privata: da qui sarebbe scattata una rissa.
Podgorica, 2 gen. (Adnkronos/afp) - E' morto dopo essersi sparato alla testa l''uomo che mercoledì sera ha ucciso almeno 10 persone, tra cui due bambini, in una sparatoria in un locale nel sud del Montenegro. Lo ha reso noto la polizia la polizia locale.
La polizia ha circondato l'uomo e quando gli hanno ordinato “di deporre l'arma, si è sparato alla testa”, ha riferito ai giornalisti il capo della polizia Lazar Scepanovic che ha aggiunto: “Si è cercato di trasportarlo in un centro clinico, ma nel frattempo è deceduto per le ferite riportare”.