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Oggi è un altro giorno, Andrea Riscassi ricorda la compagna Fraintesa: “Voleva fare il giro del mondo, le metastasi non glielo hanno permesso”

"La sera, ogni tanto, mi arrabbio e non c’è qualcuno con cui sfogarmi. Nei momenti difficili, però, ci sono sempre tre cose belle da raccontare. Non ci rendiamo conto di quanto siamo fortunati a cantare, scrivere, ad ascoltare musica. La terza cosa bella è sempre lei". Il ricordo del compagno ospite di Serena Bortone su Rai 1

di F. Q.

Ospite di Oggi è un altro giorno nella puntata del 23 dicembre Andrea Riscassi ha ricordato la compagna Francesca ‘Fraintesa’ Barbieri, stroncata da un cancro al seno. “Francesca era una viaggiatrice e un’influencer. Nel 2018 si è ammalata, ha iniziato un viaggio intorno al mondo come momento di riscatto personale. Viaggio che si è interrotto per le metastasi. Io l’avrei dovuta raggiungere sull’ultima tappa, in Sudafrica. Lei è tornata il 7 dicembre, circa un mese prima della conclusione prevista, ne ha fatti due terzi. È brutto che non sia riuscita a finire questa cosa del giro del mondo “, così Andrea ha iniziato a parlare della 38enne morta il 2 aprile scorso.

Fraintesa aveva iniziato a scrivere un libro dal titolo ‘Vivi ogni giorno come se fosse il primo’. Non è riuscita a finirlo, ma ci ha pensato il fidanzato Andrea, che ha spiegato: “Lei ha cercato di trasformare quello che le era successo in un segnale positivo e quando poi è morta, ho pensato che non fosse giusto che questo messaggio finisse“. E ancora ha aggiunto: “La sera, ogni tanto, mi arrabbio e non c’è qualcuno con cui sfogarmi. Nei momenti difficili, però, ci sono sempre tre cose belle da raccontare. Non ci rendiamo conto di quanto siamo fortunati a cantare, scrivere, ad ascoltare Morgan (ospite in studio, ndr). La terza cosa bella è sempre lei”.

Poi ha spiegato: “Dall’inizio di quest’anno ho capito che la situazione stava peggiorando. Era chiaro che la malattia stava procedendo velocemente. Con la pandemia non sono più potuto entrare in ospedale, ho perso i contatti con i medici e lei, a volte, non mi raccontava e leggendo le carte mediche mi rendevo conto che la situazione stava peggiorando“. Infine ha concluso: “Negli ultimi mesi cercavo di distrarla, di fare delle cose insieme. Abbiamo costruito una vita parallela. Lei, purtroppo, ci è rimasta. Quando è morta c’è stata amarezza, ma non rabbia. In dieci anni non ci siamo vergognati di manifestare i nostri sentimenti. Se due persone stanno bene insieme bisogna dirselo tutti i giorni”.

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