In base all'ultimo monitoraggio dell'Istituto superiore di sanità, entrambe le regioni superano ancora tutte e tre le soglie fissate per la zona gialla: In Calabria l'incidenza settimanale è pari a 207 casi ogni 100mila abitanti, il tasso di occupazione in area medica è del 25,9% e quello in terapia intensiva del 16,6%. Mentre in Fvg l'incidenza arriva a 419,9 casi, il tasso di occupazione in area medica al 22% e quello in terapia intensiva al 14,9%
Altri 15 giorni in zona gialla per Friuli-Venezia Giulia e Calabria, già transitate nella fascia più leggera di restrizioni rispettivamente da quattro e tre settimane. Lo ha stabilito, nel giorno di Natale, un’ordinanza del ministero della Salute che ha prorogato per due settimane – a partire dal 27 dicembre – le restrizioni nel territorio delle due regioni. In base all’ultimo monitoraggio dell’Istituto superiore di sanità, entrambe superano ancora tutte e tre le soglie fissate per la zona gialla: un’incidenza settimanale di più di 50 casi ogni 100mila abitanti e un tasso di occupazione dei posti letto da parte di pazienti Covid del 10% in terapia intensiva e del 15% in area medica.
In Calabria, infatti – si legge nelle motivazioni del provvedimento – l’incidenza settimanale è pari a 207 casi ogni 100mila abitanti, il tasso di occupazione in area medica è del 25,9% e quello in terapia intensiva del 16,6%. Mentre in Fvg l’incidenza arriva a 419,9 casi, il tasso di occupazione in area medica al 22% e quello in terapia intensiva al 14,9%. In realtà, entrambe le regioni sforano già anche la soglia d’incidenza che porta al passaggio in arancione (150 casi ogni 100mila abitanti) ma non quelle relative all’occupazione dei reparti (20% di letti occupati da pazienti Covid in terapia intensiva e 30% in area medica).
Le altre regioni in zona gialla da lunedì 21 dicembre – e che lo resteranno almeno per tutta la prossima settimana – sono Liguria, Marche, Veneto e le Province autonome di Trento e di Bolzano. Le uniche differenze rispetto alla zona bianca, peraltro, è l’obbligo di mascherina all’aperto il limite di quattro persone a tavola per mangiare nei locali pubblici all’aperto per chi non è vaccinato: tanto che i dati delle ultime settimane mettono in dubbio l’efficacia della zona gialla nel contenere l’avanzata del contagio.