Il tribunale ha riconosciuto colpevole l’uomo, ora 42enne, condannando a 6 anni per i reati di maltrattamenti in famiglia, lesioni personali e violenza sessuale. I fatti sono andati avanti dal 2013 al 2019
Pugni, schiaffi e calci in piena notte per evitare che dormisse. Un’escalation di violenze che da diversi anni una donna 35enne subiva, fino a quando a porre fine ai maltrattamenti non è stato il figlio, un bambino di 12 anni che nell’ultimo grave episodio di violenza non aveva esitato a chiamare i carabinieri chiedendo aiuto per la mamma che era stata picchiata dal padre. E adesso l’uomo finisce in carcere, dopo la condanna definitiva a 6 anni inflitta dal Tribunale di Reggio Emilia.
I militari di Novellara hanno eseguito l’ordine di carcerazione giunto a seguito della condanna dell’uomo passata in giudicato. I fatti risalgono alla fine dell’agosto del 2019 e avevano visto i carabinieri intervenire, su richiesta del piccolo testimone, nell’abitazione di una famiglia abitante nella bassa reggiana. Vennero così alla luce le violenze domestiche che andavano avanti da diversi anni.
La Procura reggiana, condividendo quanto ricostruito dagli inquirenti, aveva richiesto ed ottenuto dal giudice per le indagini preliminari, un provvedimento restrittivo di natura cautelare che era stato eseguito dai carabinieri avevano arrestato l’uomo. Anche il Tribunale di Reggio Emilia ha riconosciuto colpevole l’uomo, ora 42enne, condannando a 6 anni per i reati di maltrattamenti in famiglia, lesioni personali e violenza sessuale applicandogli la misura di sicurezza dell’espulsione dal territorio nazionale. La condanna confermata in appello e divenuta esecutiva lo scorso mese di novembre, è stata quindi ora eseguita dai militari dell’Arma.
All’epoca dei fatti le indagini rivelarono come l’uomo, dal 2013, sottoponeva a costanti vessazioni fisiche e morali la moglie sistematicamente insultata, minacciata anche mostrandole un ascia, colpita con pugni, schiaffi e calci anche di notte per impedirle di prendere sonno. L’ultimo episodio di fine agosto 2019, portato alla luce grazie al figlio, aveva visto il marito prendere a schiaffi e pugni la moglie procurandole lesioni arrivando anche a costringerla con violenza e minaccia a subire atti sessuali.