Il viceministro per la Difesa dei consumatori, Jorge Silva, ha detto oggi che le misure saranno in vigore dal primo gennaio e ha specificato che le persone che non possiedono il documento e risultano positive al Sars-CoV-2 potranno essere accusate di attentato alla salute pubblica
Fino a 10 anni di carcere per i no vax che accedono comunque ai luoghi pubblici vietati a chi non è in possesso del pass vaccinale. La Bolivia sceglie la via del pugno durissimo nei confronti di chi trasgredisce alle norme sul contenimento della pandemia di coronavirus. Il viceministro per la Difesa dei consumatori, Jorge Silva, ha detto oggi che le misure in vigore dal primo gennaio “non sono uno scherzo” e ha specificato che le persone che non possiedono il documento e risultano positive al Sars-CoV-2 potranno essere accusate di attentato alla salute pubblica.
“Se non ho con me questi documenti, mi fanno il test e risulto positivo, allora sto attentando alla salute degli altri – ha dichiarato il membro dell’esecutivo di La Paz parlando alla tv pubblica – Pertanto, possono processarmi”. E ha aggiunto: “Non è uno scherzo o una cosa che chi vuole la rispetta e chi non vuole no”.
Il decreto 4640 impone la presentazione di un certificato di vaccinazione o di un tampone negativo per accedere a determinati spazi, come istituzioni pubbliche, entità finanziarie, religiose e centri commerciali, nonché per viaggiare in altri dipartimenti. Finora oltre 3,5 milioni di persone sono state completamente vaccinate in Bolivia, con quasi mezzo milione che hanno ricevuto anche la dose booster, secondo i dati del ministero della Salute della Bolivia.