Il dibattito sul Passante di Mezzo sta assumendo le sembianze di una lotta epica. E non solo per il nome che evoca i territori fantastici del Signore degli Anelli, ma anche per ciò che comporta: il Passante di Mezzo è il simbolo delle nuove infrastrutture della transizione ecologica, della nuova menzogna tecnocratica, devastare e poi compensare con la tecnologia, senza capire che niente ci riporterà indietro il suolo e la vita, una volta consumata; senza capire che le risorse di un pianeta finito non sono infinite.
Il Passante di Mezzo è diventato il simbolo della lotta ambientale, di una resistenza disperata e di un grande tradimento. L’allargamento di un’autostrada/tangenziale che scorre in mezzo alla città di Bologna: da 12 corsie attuali, a 18 corsie nel suo tratto più largo. Una carreggiata che diventerebbe più larga di Piazza Maggiore.
La scusa è sempre quella di “fluidificare” il traffico, ma, come dimostrano decenni di studi sul traffico, l’allargamento delle strade comporta un aumento di auto che annulla in breve tempo gli effetti iniziali di fluidificazione. Più traffico comporta più inquinamento e di conseguenza un aumento delle patologie e delle morti premature connesse alla qualità dell’aria. Ogni anno su quel nastro di morte passano 58 milioni di veicoli con una media di quasi 160 mila mezzi al giorno. Secondo realistiche stime, dopo l’allargamento, entro il 2025, si passerebbe a 65,5 milioni di veicoli all’anno con una media di circa 180 mila mezzi al giorno. Quindi un aumento di 7,5 milioni di veicoli all’anno, con relativo inquinamento in mezzo alla città, a due passi da case, scuole, orti. Lo stesso Vincenzo Balzani, chimico e professore emerito all’Università di Bologna, si è sempre espresso contro il Passante, ma ovviamente gli scienziati vengono ascoltati solo quando fa comodo.
Il sindaco Matteo Lepore rassicura tutti che basterà un po’ di green washing, basterà tinteggiare il Passante con una “vernice fotocatalitica”, definirlo “di Nuova Generazione”, addobbarlo come un albero di Natale, promettere pannelli fotovoltaici, presunti filtri antismog e alberelli qua e là, e ogni mal di pancia passerà. Tutti gingilli sbandierati ai quattro venti ma che l’Aspi (autostrade per l’Italia) non prevede subito. Per ora si allarga (fase 1) poi si vedrà (fase 2).
Nonostante al solo nominare il “Passante di Nuova Generazione” si sentano stridere le unghie sugli specchi, Lepore ha già convinto la ex opposizione (ex ecologista), ora in maggioranza, Coalizione Civica e il Movimento 5 Stelle. Non ha convinto Europa Verde, che avrà il coraggio di votare contro, e men che meno ha convinto la Rete delle Lotte Ambientali Bolognesi, di cui fanno parte Rete Civica Aria Pesa, Extinction Rebellion, Legambiente e Salvaiciclisti, e tantissime associazioni locali. Attiviste e attivisti si sentono traditi dalla politica e dal palazzo, da quei consiglieri che un anno prima erano contrari e ora votano a favore del mostro di cemento.
Il Consiglio Comunale della “rossa” Bologna vota oggi, 27 dicembre. Tra una festa e l’altra, nel culmine delle restrizioni anticovid. Magari proprio per evitare imbarazzanti proteste degli ambientalisti traditi. Un’opera che contraddice l’obiettivo del Pums di diminuire del 28% il traffico su gomma e che impatterà pesantemente sulla qualità dell’aria e della salute pubblica, già compromessa da due anni di pandemia. Da anni anche l’Ordine dei Medici chiede di fermare l’iter, per installare prima di tutto le centraline di monitoraggio in continuo della qualità dell’aria ed effettuare un’indagine epidemiologica per capire quali danni sulla salute subiscono i residenti. A Bologna nel periodo 2006-2010, gli inquinanti atmosferici sono stati la causa di 8.792 morti, ovvero 45,68% di tutti i decessi (Rif. Epidemiologia e Prevenzione 2013/37). Ma il sindaco Lepore, (lo stesso che invoca la Dad per i bambini non vaccinati in nome di un presunto interesse collettivo), di questa pandemia da inquinamento non si preoccupa.
Come se non bastasse, qualche giorno fa la Regione Emilia Romagna (in prima fila Pd e lista Bonaccini) ha approvato un Piano dei Trasporti (Prit) che prevede ulteriori nuove strade, autostrade, passanti e tangenziali. Sono stati confermati oltre al Passante Bolognese, gli interventi per l’autostrada Cispadana, la Bretella Campogalliano-Sassuolo.
La politica (a parte qualche eccezione) si è auto-asfaltata, persa nel suo smog e nella sua infatuazione per rimedi tecnocratici. Noi cittadine e cittadini possiamo contare solo sulle nostre forze, sul nostro coraggio, per opporci alla devastazione ambientale e per salvare la salute dei nostri figli.