Una delle tecniche usate in psicoanalisi per trattare il paziente afflitto da sindrome paranoide consiste nel fargli immaginare fino in fondo le situazioni che lo ossessionano: ciò può condurlo a visualizzare l’assurdità di quanto scorre nella sua mente. È quanto voglio provare a fare immedesimandomi nel più intransigente dei complottisti no-vax.

Allora, dico subito che il Covid non esiste. Tutt’al più si tratta di un banale virus influenzale di cui il governo sta esagerando la gravità, sostanzialmente per limitare le libertà dei cittadini, attuare una dittatura sanitaria ed espletare il ruolo di servo delle multinazionali del farmaco.

Qui mi si pone il problema di “quale governo”, visto che le medesime misure sono state attuate dal rivoluzionario Giuseppe Conte con una certa maggioranza politica e, oggi, dal sacerdote della finanza Mario Draghi con un’altra. Questo solo guardando all’Italia, perché se invece amplio lo sguardo posso constatare come le medesime misure “liberticide” o “dittatoriali” sono state attuate dai principali paesi del mondo, alcuni dei quali costretti da una situazione drammatica dopo che i rispettivi governi avevano deciso di sottovalutare la portata del Covid (penso all’Olanda, che ha dovuto decretare il lockdown in questi giorni, oppure all’Austria, all’Inghilterra, agli Stati Uniti etc.).

Posso uscire da questa constatazione, che mette in crisi l’impianto del mio discorso, affermando che siamo di fronte a un complotto sovranazionale. Poteri fortissimi e ben nascosti possiedono la forza per mettere sotto scacco i governi di tutto il mondo, compreso quello della nazione più forte: gli Stati Uniti.

Sì, Big Pharma e alcuni finanzieri sono ormai talmente potenti da sottomettere i governanti di tutto il mondo, costringendoli ad attuare una dittatura sanitaria finalizzata all’eliminazione fisica di molte persone (tramite l’inoculazione di vaccini “sperimentali”), all’attuazione di un regime liberticida (per mezzo del green pass e in genere delle misure di restrizione sociale contro la diffusone dell’inesistente virus), al controllo dell’umanità intera tramite nuove tecnologie che verranno impiantate negli organismi di tutti noi.

Mi si potrebbe replicare che i no-vax e il pensiero magico in generale erano molto diffusi anche assai prima del Covid. Oppure che, dati alla mano, le multinazionali del farmaco guadagnano molto più da un cittadino non vaccinato. Oppure ancora che il green pass, lungi dall’essere una misura discriminatoria (semmai si potrebbe dire che si è rivelata inefficace, ma questo è un altro discorso), è stato il modo per distinguere tra chi decide di proteggere se stesso e gli altri da chi non lo fa. Un po’ come si distingue chi ha la patente per guidare un’automobile da chi vorrebbe farlo senza averla. Quest’ultimo potrebbe essere molto pericoloso per se stesso e per gli altri. Oppure distinguere tra chi è in carcere perché socialmente pericoloso da chi può girare liberamente: siamo d’accordo, vero, che chi è stato condannato al carcere non è un discriminato?!

Qualcuno potrebbe anche ricordarmi che è da quel dì che finanza e tecnica hanno preso il sopravvento sulla politica – mentre noi cittadini abbiamo attuato quella che La Boétie avrebbe chiamato una “servitù volontaria”, consegnando la nostra privacy e noi stessi ai social network – per cui non si capisce bene a quale scopo ulteriore sarebbe dovuta servire l’invenzione del Covid. Insomma, nella storia non si è mai visto un colpo di stato attuato da chi già governava. Ma niente, il complottista che sto impersonando non sente ragioni, semplicemente perché la ragione non è lo strumento con cui vuole (o riesce a) intendere il proprio tempo.

Però, giunto a questo punto smetto i panni finti e pongo una domanda drastica, soprattutto a coloro che della ragione hanno fatto il proprio strumento di lavoro (penso a Massimo Cacciari, Giorgio Agamben, Ugo Mattei). La domanda è questa: se i governi mondiali sono sotto scacco della finanza e della tecnica (su questo mi sentirei di nutrire pochi dubbi), e per ordine di queste stanno imponendo delle misure liberticide sfruttando un virus inesistente o comunque innocuo (su tutta questa seconda parte della domanda ho dubbi sostanziali), siete così sicuri che si possa ottenere qualcosa semplicemente opponendosi al green pass? Oppure istituendo paragoni con la biopolitica attuata dai regimi totalitari? Siete sicuri, in generale, che il modo migliore di gestire una pandemia sia quello di opporsi alle misure governative in assenza di alcuna proposta alternativa?

Insomma, colui che rifiuta il bene in nome di un meglio oscuro, rischia di ritrovarsi a fare involontariamente il gioco del male. Ma soprattutto: se la situazione è quella che voi ipotizzate, con una dittatura sanitaria imposta da poteri extra-democratici, e se prendiamo atto che questi poteri stanno trionfando su qualunque tipo di resistenza, che altra via di uscita resterebbe all’umanità se non quella della lotta armata? Siete sicuri di volere veramente questo? Non vi viene il dubbio che con le vostre argomentazioni potete spingere chi vi segue optare per questa tragica soluzione? Alcuni intellettuali del secolo scorso scelsero di promuovere quella via. Voi che ci dite?

Quanto a me, ricordo che la storia è stata piena di paranoici che, volendo realizzare il paradiso in terra, hanno finito col produrre un sanguinoso inferno. O che in nome di un bene inarrivabile hanno fatto trionfare il male.

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