“35 anni di tv ma per fortuna nessuno ci rompe le balle con i selfie”. La Gialappa’s Band intervistata da Walter Veltroni (un po’ come Cicciolina intervistata da Enzo Biagi ndr) si confessa. Sul Corriere della Sera Marco Santin, Giorgio Gherarducci e Carlo Taranto rievocano la loro carriera televisiva tra Mai dire Gol, Felice Caccamo, Frengo, Aldo Giovanni e Giacomo e l’ingegner Cane incalzati dall’ex vicepremier (in versione “qual è il Mario Castellani della Gialappa’s?”). “La nostra comicità funziona proprio perché è “esterna” al contesto”, hanno riassunto i “gialappi, “come un punto di vista altro, un controcanto. Eravamo bravi a fare la radio e a portarla in televisione. Noi fondamentalmente siamo tre “spalle”, abbiamo bisogno del capocomico da dileggiare”.
Ecco allora il lungo elenco di star della comicità italiana passate di fronte alla Gialappa’s o addirittura da loro lanciate a fare da capocomico. “Se c’è uno che sa fare meravigliosamente il coglione è Claudio (Bisio ndr)”, spiegano i tre. Poi l’elogio del Michele Foresta, in arte Mago Forest. “È stato il nostro conduttore ideale, non abbiamo dubbi. Lo ha fatto per quasi venti anni. Con quell’aria da scappato di casa, con quella meravigliosa e geniale cialtroneria, con dei tempi comici perfetti”. Fonti d’ispirazione? Woody Allen e Beppe Viola. Film che gli ha fatti più ridere? Non ci resta che pianger e Animal House. I personaggi a cui sono più affezionati? Caccamo (“popolare e surreale insieme”) e “l’emblema del successo e della follia di quegli anni”, ovvero Tafazzi: “Un personaggio che sarà stato in onda in tutto un minuto e mezzo, ed è passato alla storia”.