Un nuovo rinvio con la promessa che il nuovo “tavolo tecnico politico” lavorerà per arrivare entro metà gennaio, se tutto va bene, a una soluzione condivisa e definitiva. Nonostante la decisione del Consiglio di Stato che limita la proroga senza gara al 2023 e gli appelli della Ue ad agire in fretta per rimediare alla violazione del diritto comunitario, la saga delle concessioni balneari continua. Martedì i ministri Giancarlo Giorgetti, Massimo Garavaglia e Mariastella Gelmini hanno incontrato al ministero dello Sviluppo i rappresentanti della categoria e hanno garantito loro che il governo Draghi – che nel ddl Concorrenza si è limitato a prevedere una mappatura dell’esistente – non adotterà a breve alcun provvedimento, come invece si pensava sarebbe avvenuto giù durante il cdm di oggi.
Oggi si procederà a un confronto con le Regioni per verificare il rispetto delle norme sulla mappatura e chiedere di farla in tempo strettissimi a chi non ha proceduto. Gli operatori balneari si sono presentati ovviamente con un’unica posizione: all’unanimità hanno chiesto di “evitare provvedimenti legislativi affrettati” vista la “delicatezza e la complessità della materia”, come spiegano in una nota congiunta. Contemporaneamente alla riunione si è svolto un sit-in di protesta sotto il ministero al quale hanno partecipato oltre 300 balneari provenienti da tutta Italia. Tra le richieste avanzate dai rappresentanti della categoria c’era proprio la costituzione di un tavolo tecnico per valutare le misure più idonee a tutelare le imprese, gli investimenti fatti negli anni spesso da aziende di carattere familiare e l’occupazione. Ora per Giorgetti “nostro dovere, anche nell’interesse della categoria, è trovare soluzioni condivise che in questo particolare momento storico, anche grazie agli investimenti previsti nel Pnrr, potrebbero essere le migliori possibili”.
Il senatore Maurizio Gasparri componente del Comitato di Presidenza di Forza Italia Roma si è fatto portavoce della categoria – che sembra non avere bisogno di ulteriori difese – in un incontro nella sede della Confcommercio di Roma: “Ho confermato l’antico e concreto impegno di Forza Italia per tutelare imprese fondamentali per il nostro Paese. Alcuni settori del governo hanno dovuto rinunciare a insani propositi di intervento via decreto che non avrebbero trovato alcuna giustificazione. Anche recenti sentenze rinviano al 2024 eventuali effetti. Pertanto bisogna ascoltare le imprese, e Forza Italia lo fa da anni rappresentandone e tutelandone i concreti interessi, prima di assumere qualsiasi decisione”. Francesco Boccia, deputato PD e responsabile Regioni e Enti locali della Segreteria nazionale, parlando dal camion trasformato in palco del presidio organizzato davanti al Mise ha parlato di “becera propaganda politica”. “Non abbiamo mai illuso nessuno aggirando il quadro europeo, ma lavorato sempre e comunque per soluzioni simili a quelle portoghesi e spagnole. Ma anche qui la destra più riottosa ha fatto passare la tesi che le imprese fossero tutte uguali, invece non lo sono”.
Il sistema italiano delle concessioni balneari è sotto accusa dal 2009: nel 2016 l’Italia è stata condannata per il mancato rispetto delle norme Ue e due anni dopo il governo Conte 1 ha ulteriormente prorogato le autorizzazioni vigenti fino al 2033, decisione bocciata dal Consiglio di Stato. Ora si rischia un’altra procedura di infrazione. La questione ha creato anche alcuni problemi nella presentazione del Recovery plan: le spiagge non sono mai nominate ed è dovuto intervenire Mario Draghi che ha garantito personalmente con la commissaria Von der Leyern ci sarà un intervento dell’Italia.
Lobby
Balneari, nonostante le richieste Ue il governo pressato dai concessionari rinvia la decisione: “Tavolo tecnico politico per decidere”
L'Italia rischia un'altra procedura di infrazione. Il Consiglio di Stato a novembre ha sancito che le proroghe non potranno superare il 2023: poi vanno fatte le gare. Nel ddl concorrenza era prevista solo una mappatura dell'esistente. Ora occorre intervenire, ma se ne parla a gennaio
Un nuovo rinvio con la promessa che il nuovo “tavolo tecnico politico” lavorerà per arrivare entro metà gennaio, se tutto va bene, a una soluzione condivisa e definitiva. Nonostante la decisione del Consiglio di Stato che limita la proroga senza gara al 2023 e gli appelli della Ue ad agire in fretta per rimediare alla violazione del diritto comunitario, la saga delle concessioni balneari continua. Martedì i ministri Giancarlo Giorgetti, Massimo Garavaglia e Mariastella Gelmini hanno incontrato al ministero dello Sviluppo i rappresentanti della categoria e hanno garantito loro che il governo Draghi – che nel ddl Concorrenza si è limitato a prevedere una mappatura dell’esistente – non adotterà a breve alcun provvedimento, come invece si pensava sarebbe avvenuto giù durante il cdm di oggi.
Oggi si procederà a un confronto con le Regioni per verificare il rispetto delle norme sulla mappatura e chiedere di farla in tempo strettissimi a chi non ha proceduto. Gli operatori balneari si sono presentati ovviamente con un’unica posizione: all’unanimità hanno chiesto di “evitare provvedimenti legislativi affrettati” vista la “delicatezza e la complessità della materia”, come spiegano in una nota congiunta. Contemporaneamente alla riunione si è svolto un sit-in di protesta sotto il ministero al quale hanno partecipato oltre 300 balneari provenienti da tutta Italia. Tra le richieste avanzate dai rappresentanti della categoria c’era proprio la costituzione di un tavolo tecnico per valutare le misure più idonee a tutelare le imprese, gli investimenti fatti negli anni spesso da aziende di carattere familiare e l’occupazione. Ora per Giorgetti “nostro dovere, anche nell’interesse della categoria, è trovare soluzioni condivise che in questo particolare momento storico, anche grazie agli investimenti previsti nel Pnrr, potrebbero essere le migliori possibili”.
Il senatore Maurizio Gasparri componente del Comitato di Presidenza di Forza Italia Roma si è fatto portavoce della categoria – che sembra non avere bisogno di ulteriori difese – in un incontro nella sede della Confcommercio di Roma: “Ho confermato l’antico e concreto impegno di Forza Italia per tutelare imprese fondamentali per il nostro Paese. Alcuni settori del governo hanno dovuto rinunciare a insani propositi di intervento via decreto che non avrebbero trovato alcuna giustificazione. Anche recenti sentenze rinviano al 2024 eventuali effetti. Pertanto bisogna ascoltare le imprese, e Forza Italia lo fa da anni rappresentandone e tutelandone i concreti interessi, prima di assumere qualsiasi decisione”. Francesco Boccia, deputato PD e responsabile Regioni e Enti locali della Segreteria nazionale, parlando dal camion trasformato in palco del presidio organizzato davanti al Mise ha parlato di “becera propaganda politica”. “Non abbiamo mai illuso nessuno aggirando il quadro europeo, ma lavorato sempre e comunque per soluzioni simili a quelle portoghesi e spagnole. Ma anche qui la destra più riottosa ha fatto passare la tesi che le imprese fossero tutte uguali, invece non lo sono”.
Il sistema italiano delle concessioni balneari è sotto accusa dal 2009: nel 2016 l’Italia è stata condannata per il mancato rispetto delle norme Ue e due anni dopo il governo Conte 1 ha ulteriormente prorogato le autorizzazioni vigenti fino al 2033, decisione bocciata dal Consiglio di Stato. Ora si rischia un’altra procedura di infrazione. La questione ha creato anche alcuni problemi nella presentazione del Recovery plan: le spiagge non sono mai nominate ed è dovuto intervenire Mario Draghi che ha garantito personalmente con la commissaria Von der Leyern ci sarà un intervento dell’Italia.
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Bruxelles affossa le speranze del ministro Pichetto: “Mai più gas russo”. Ma la partita è aperta
Roma, 26 feb. (Adnkronos) - "La vergogna dei centri per migranti in Albania si arricchisce giorno dopo giorno di altre perle. Non solo violano le leggi e le convenzioni internazionali; non solo sono uno sperpero ingente di risorse dei contribuenti; non solo restano sostanzialmente chiusi o tramutati in canili; oggi scopriamo, grazie ad una denuncia del sindacato Silp-Cgil, che i poliziotti italiani impegnati nella vigilanza non ricevono neanche il giusto compenso per la loro attività. Ritardi sui pagamenti degli straordinari, ma anche sulle altre voci della busta paga". Così il deputato democratico, Matteo Mauri, responsabile Sicurezza del Partito Democratico.
"Per il trattamento di missione all'estero, ad esempio, hanno ricevuto solo un acconto dall’agosto 2024 e nulla più. Si tratta di un trattamento inaccettabile per un personale che si è trovato senza colpa anche al centro di polemiche mediatiche proprio per la condizione di sostanziale inutilità della presenza in Albania. Il governo intervenga subito per mettere fine a questa doppia beffa e, soprattutto, faccia marcia indietro su un’operazione inutile, costosa e disumana”.
Roma, 26 feb. (Adnkronos) - Il seguito dell'esame della mozione sfiducia al ministro della Giustizia Carlo Nordio alla Camera si svolgerà martedì 4 marzo se conclusi i precedenti Odg, altrimenti giovedì 13 marzo. Lo ha stabilito la conferenza dei capigruppo di Montecitorio.
Roma, 26 feb. (Adnkronos) - "Due anni fa, nelle acque di Cutro, si consumava una delle più tragiche stragi di migranti nel Mediterraneo. Un’imbarcazione salpata dalla Turchia con oltre 180 persone a bordo, si è trasformata in una bara per almeno 94 di loro, tra cui donne e bambini. Una tragedia annunciata, che avrebbe potuto e dovuto essere evitata. Su questa strage pesa una responsabilità politica chiara". Così Angelo Bonelli parlamentare di Avs in una nota.
"Il governo di Giorgia Meloni, che dopo la tragedia si recò a Cutro per promettere che avrebbe inseguito gli scafisti 'lungo tutto il globo terracqueo', non ha mai fatto luce sulle scelte e sulle omissioni che hanno portato a quel naufragio. Perché l’allarme lanciato da Frontex non è stato accolto con la tempestività necessaria? Perché si è lasciata quella barca in balia delle onde, senza un intervento di soccorso adeguato? A due anni di distanza, il governo continua con la sua politica repressiva e propagandistica sull'immigrazione, senza affrontare le cause profonde delle migrazioni né garantire i salvataggi in mare. Il ministro dell'Interno Matteo Piantedosi, con il suo linguaggio disumano – definendo le vittime un 'carico residuale' – ha incarnato la cinica indifferenza con cui questo esecutivo ha trattato la vicenda".
"Ma l’ipocrisia del governo Meloni non si ferma qui. Dopo aver promesso di dare la caccia agli scafisti, ha permesso che Mohammed Almasri – accusato dalla Corte penale internazionale di crimini contro l'umanità e crimini di guerra, ritenuto responsabile di omicidi, violenze sessuali e torture nella prigione di Mitiga a Tripoli, dove migliaia di migranti vengono rinchiusi e torturati – fosse scortato in Libia con un aereo di Stato. Un gesto che rivela, ancora una volta, la complicità del governo italiano con le milizie libiche responsabili di abusi indicibili nei confronti di uomini, donne e bambini che cercano di fuggire dall’inferno. La premier Meloni deve rispondere alla famiglie delle 94 vittime: perché non sono partiti mezzi adeguati che avrebbero potuto mettere in sicurezza l'imbarcazione sulla quale viaggiavano i migranti? Perché non è partita la Guardia costiera?. Oggi come allora chiediamo verità e giustizia per le vittime di Cutro e per i 30 mila migranti morti nel Mediterraneo in 10 anni: 1.452 (tra morti e dispersi) solo nel 2024", conclude Bonelli.
Roma, 26 feb (Adnkronos) - In vista della giornata della donna dell'8 marzo, la seduta del Question time della Camera di mercoledì 5 marzo sarà dedicata alla condizione socio economica femminile. Lo ha stabilito la Conferenza dei capigruppo di Montecitorio.
Roma, 26 feb. (Adnkronos) - “Questa mattina abbiamo parlato di maggiori controlli sulle partecipazioni societarie. Chiederemo garanzie reali. Io Federazione voglio esprimere, lo stiamo verificando sul piano legale, anche il mio consenso al passaggio delle quote, così come avviene nel caso delle fusioni. Vogliamo approvare il passaggio. Chiaramente avrà un impatto sulle norme del codice civile e se questo non è consentito in termine di autorizzazione, chiederemo le garanzie dovute”. Lo ha detto il presidente della Figc Gabriele Gravina nella conferenza stampa al termine del Consiglio.
Roma, 26 feb (Adnkronos) - Le comunicazioni della presidente del Consiglio Giorgia Meloni in Parlamento in vista del Consiglio europeo si terranno il prossimo 18 marzo in Senato, con consegna del discorso alla Camera alle 15,30, e il 19 marzo dalle 9.30 a Montecitorio. E' quanto emerso dalla capigruppo di Montecitorio.
Roma, 26 feb. (Adnkronos) - “Azione chiede che la presidente del Consiglio Giorgia Meloni venga immediatamente in Aula per un’informativa urgente sul vertice di Londra, che avrà al centro il riarmo e la difesa comune tra Regno Unito ed Europa”. Lo ha chiesto Matteo Richetti, capogruppo di Azione alla Camera, in occasione della conferenza dei capigruppo.
“Dopo il vertice di Parigi, a cui la premier ha partecipato, il prossimo incontro a Londra segna un passaggio cruciale per il futuro della sicurezza europea. Se il Parlamento ha terminato le discussioni su borsette, Twiga, Billionaire e vari altri minima immoralia sarebbe tempo di affrontare le questioni che ridefiniranno l’assetto dell’Occidente per i prossimi 50 anni".
"Il mondo sta cambiando a una velocità tale che l’inerzia non è più un’opzione: le aperture di Trump a Putin rischiano di mettere l’Europa nell’angolo e di costruire una pace sulle spalle degli ucraini. L’Europa deve scongiurare questo scenario e dotarsi di una strategia chiara per la liberazione dei territori ucraini e per il futuro della propria sicurezza. La difesa comune europea non è più un’idea astratta, è una necessità: l’Europa non può più permettersi di restare spettatrice delle mosse delle altre superpotenze - ha concluso il capogruppo di Azione”.