Lo scorso 3 novembre in un incontro con l'azienda i sindacati avevano chiesto di definire un piano di investimenti che permettesse al sito di avviare nuove produzione e scongiurare un ridimensionamento. A Bari si trovano soprattutto produzioni legati alle motorizzazioni benzina e diesel
Doccia fredda per i 1.700 dipendenti dello stabilimento Bosch di Bari. L’azienda avrebbe annunciato l’intenzione di procedere con 620 licenziamenti, notizia che è apparsa oggi sulla stampa locale senza che i sindacati venissero prima consultati. Il segretario generale della Fiom Cgil di Bari Ciro D’Alessio esprime quindi “sconcerto e preoccupazione per la notizia dell’annuncio da parte di Bosch degli esuberi sul sito di Bari. Sconcerto – continua – perché ci tocca scoprire dai giornali che 620 lavoratori rischiano di perdere il lavoro. Sono state completamente ignorate le continue richieste di incontri da noi sollecitati. Preoccupazione perché ancora oggi la Bosch manca di un piano industriale che guidi il sito di Bari verso una reale transizione. Cadute – spiega D’Alessio – nel vuoto le nostre richieste di avviare tavoli ufficiali dove discutere del sito barese. Invitiamo l’azienda a convocare quanto prima le organizzazioni sindacali per aprire una discussione vera sul futuro di quello che è lo stabilimento Bosch più grande in Italia”. Appena un mese fa il direttore risorse umane e comunicazione di Bosch Bari Francesco Basile, aveva lamentato le difficoltà nel reperire alcune figure professionali nel Mezzogiorno.
Lo scorso 3 novembre in un incontro con l’azienda i sindacati avevano chiesto di definire un piano di investimenti che permettesse al sito di avviare nuove produzione e scongiurare un ridimensionamento. Al momento il sito di Bari ospita 9 tipologie di produzioni, circa l’85% di queste sono legate alle motorizzazioni diesel e benzina che termineranno entro il 2035. IL gruppo tedesco Bosch è il più grande produttore europeo di componentistica per auto. Ha investito 5 miliardi di euro nello sviluppo di tecnologie per le motorizzazioni elettriche e ibride pur rimarcando come i motori a benzina e gasolio abbiano ormai raggiunto un livello tecnologico che ne rende “poco significativo” l’impatto sull’ambiente. Nel 2020 ha registrato ricavi per 71,5 miliardi di euro e impiega quasi 400mila dipendenti distribuiti in 129 paesi.