“Il ministro RobertoCingolani vuole andarsene dal ministero della Transizione ecologica? Per una volta siamo d’accordo con lui. Perché dalla guerra all’elettrificazione del Paese e all’auto elettrica, al nucleare sdoganato, fino alle rinnovabili al palo, il suo bilancio è stato disastroso. Quindi mantenga la promessa: il suo lavoro è esaurito, si dimetta“. Ad attaccare è il co-portavoce di Europa Verde, Angelo Bonelli, dopo le dichiarazioni rilasciate dal titolare del dicastero della Transizione Ecologica, non smentite seppur in parte ridimensionate, nelle quali considerava il suo lavoro terminato e ‘gli obiettivi raggiunti’.
Per il leader di Europa Verde, invece, la realtà è ben differente: “Cingolani ha dichiarato la guerra al mondo ambientalista e ai giovani dei Fridays for Future, ha irresponsabilmente aperto il dibattito sul nucleare nel nostro Paese, un vero e proprio favore all’industria nuclearista francese, fortemente indebitata, che ci ha portato lontano dalle posizioni di Germania, Spagna, Austria e molti altri Stati europei, che hanno deciso per l’uscita dal nucleare“. Proprio il caso tedesco è simbolico: nella notte di Capodanno verranno scollegate dalla rete elettrica tre delle sei centrali del Paese, quelle più obsolete. Al contrario, l’Ue va verso l’inclusione dell’energia dell’atomo e del gas nella tassonomia verde, come aveva anticipato alcune settimane fa il vicepresidente della Commissione Ue Valdis Dombrovskis, con la soddisfazione dello stesso Cingolani, secondo cui “mai dire no a priori, bisogna studiare”. “Una restaurazione contro l’ambiente che mai si era vista negli anni scorsi”, ha attaccato Bonelli.
Ma non solo. Perché, accusano i Verdi italiani, c’è anche la gestione del ministero, con tanto di nomine contestate, oltre a un Pnrr disegnato a misura di grandi imprese: “Non rispetta gli obiettivi sul clima, non affronta il grande tema dell’inquinamento atmosferico, gli investimenti sul trasporto pubblico sono irrisori. Di fatto, ha sabotato la Transizione ecologica, per questo deve lasciare”, ha concluso Bonelli.