Un parziale sospiro di sollievo: il 2021 è stato in parte anche un anno di ripresa per i consumi. E con questi è tornato un certo fermento all’interno del mercato immobiliare dei negozi. Lo rivela un recente approfondimento del Magazine ufficiale di Immobiliare.it sui dati sulle compravendite dell’Agenzia delle Entrate, aggiornati al primo semestre dell’anno, che hanno registrato un aumento del 61,8% rispetto al 2020 e del 15,4% rispetto al 2019.
Prezzi e canoni sono ancora in diminuzione, dopo le difficoltà registrate durante il lockdown, ma quella che si profilerebbe all’orizzonte ha tutti i tratti di una ripresa.
I valori sulle principali città italiane
Chi è disposto a pagare 15.000 euro al metro quadrato? Tanto alto è il prezzo medio al metro quadro che bisogna considerare per potersi accaparrare un negozio nel pieno centro di Milano, tra il Duomo e via Torino. Cifre più contenute, ma comunque da “capogiro” in corso Vercelli, dove la media si attesta intorno ai 10.000 euro al metro quadro. Oppure, intorno alla cerchia dei Navigli, le quotazioni sono intorno ai 6.300 euro al metro quadro.
Ma Milano non è la prima di questa speciale classifica, come forse ci si aspetterebbe, perché Firenze batte tutti: nelle vie del centro, attorno a piazza della Signoria, come via dei Tornabuoni, via Strozzi, via Calzaiuoli, via Calimala, via Roma, si raggiungono livelli di 30.000 euro al metro quadrato. E a Roma? Il picco è intorno ai 6.000 euro al metri quadro.
Cifre importanti anche se ci si sposta sul settore degli affitti: rimanendo a Milano, in Via Montenapoleone si sta in una forchetta compresa fra 4.600 e 10.500 euro/mq annuo, in corso Vittorio Emanuele si scende a 3.000/9.000. A Roma un tenore simile si trova in via Condotti, con una forchetta compresa fra 3.900 e 14.000 euro/mq annui, mentre altre vie di passaggio importanti, come via del Corso o via del Babuino, stanno fra 700 e 5.400.