Sì all’azzeramento della quarantena per i vaccinati con booster o con due dosi da meno di quattro mesi, no al Super Green pass per tutti i lavoratori (per via del veto della Lega e dei dubbi del M5s). Il certificato verde rafforzato viene però esteso a treni, aerei, navi e trasporto pubblico, anche locale e regionale. Così come ad alberghi, piscine, impianti sciistici e altre strutture ricettive. La capienza degli stadi viene ridotta al 50%, quella dei palazzetti al 35%. Intesa sulla riduzione dei prezzi delle mascherine Ffp2. Sono queste in sintesi le misure decise dal governo per far fronte alla variante Omicron e al continuo aumento dei contagi, che oggi hanno sfiorato quota 100mila in 24 ore. Il governo vieta, di fatto, una lunga serie di attività a chi non è vaccinato o non è guarito dal Covid e allenta invece l’isolamento per chi è in regola con la ‘tabella di marcia’ vaccinale. Le decisioni definitive sono state prese nel Consiglio dei ministri, convocato inizialmente alle 17 e poi slittato alle 20, che è terminato dopo circa un’ora e mezza di discussione.

L’estensione del Super green pass
Il nuovo decreto prevede quindi l’estensione del Super Green pass quasi ovunque, ma solo a partire dal prossimo 10 gennaio. Sarà obbligatorio su tutti i mezzi di trasporto, compresi bus e metro. Inoltre, si amplia l’uso anche ad alberghi e strutture ricettive, feste conseguenti alle cerimonie civili o religiose (come i matrimoni), sagre e fiere, centri congressi, servizi di ristorazione all’aperto, impianti di risalita con finalità turistico-commerciale anche se ubicati in comprensori sciistici, piscine, centri natatori, sport di squadra e centri benessere anche all’aperto, centri culturali, centri sociali e ricreativi per le attività all’aperto.

L’obbligo del Super Green pass sul luogo di lavoro, appoggiato da una parte della maggioranza e anche dalle Regioni, è stato invece al momento scartato. Nel corso della cabina di regia, la Lega con il ministro Giancarlo Giorgetti ha frenato, sottolineando che di fatto diventerebbe un “obbligo vaccinale” per i lavoratori. Alcuni dubbi li ha espressi anche il M5s, con motivazioni opposte a quelle leghiste: Stefano Patuanelli ha chiesto infatti quale sarebbe la ratio di distinguere tra lavoratori e disoccupati. A questo punto, il ragionamento del ministro Cinquestelle, conviene ragionare sull’obbligo vaccinale. Alla fine, almeno per ora, anche la proposta di estendere il Super green pass solo ai lavoratori di trasporti, fiere e impianti da sci è stata scartata. Fonti di governo però spiegano che un prossimo Cdm (presumibilmente già nei primi giorni di gennaio) potrà adottare ulteriori misure.

Le nuove regole sulla quarantena
Trovato invece l’accordo sulla quarantena: azzeramento per i contatti stretti che sono vaccinati con booster o con due dosi da meno di quattro mesi, se asintomatici. Non è più prevista la quarantena ma una forma di auto-sorveglianza (cioè comunicare al medico eventuali sintomi): come ha spiegato il ministero della Salute a ilfattoquotidiano.it, fino al decimo giorno successivo all’ultima esposizione al caso, ci sarà l’obbligo di indossare la mascherina Ffp2 e di svolgere solamente attività essenziali. Quindi, si potrà andare a lavoro o fare la spesa, mentre saranno vietate attività ludiche o ricreative, come andare al cinema o in palestra. Inoltre, se dovessero comparire i sintomi, scatta anche la prescrizione di effettuare un tampone antigenico rapido o molecolare al quinto giorno successivo all’ultima esposizione al caso. Infine, si prevede che per far cessare l’auto-sorveglianza serva comunque un tampone con esito negativo al decimo giorno.

Per chi ha eseguito l’ultima vaccinazione da più di quattro mesi – quindi con minore copertura dal contagio – la quarantena scende invece da 7 a 5 giorni, sempre con obbligo di tampone negativo per uscire dall’isolamento fiduciario. Per chi non è vaccinato il periodo di quarantena resta di 10 giorni, con test in uscita. Altrimenti se si vuole evitare il tampone bisogna attendere 14 giorni (se non compaiono sintomi).

Il parere del Comitato tecnico scientifico
L’orientamento del governo segue il parere approvato dagli esperti del Cts. I tecnici avevano proposto per i contatti stretti di un positivo che sono vaccinati con dose booster o con seconda da meno di 4 mesi una riduzione della quarantena a 5 giorni, ma con la possibilità di compiere appunto solo le attività essenziali. Al termine dei 5 giorni, poi, il tampone per uscire dalla quarantena. Nel caso dei positivi, gli esperti avevano previsto infine un isolamento di 7 giorni (invece degli attuali 10 giorni previsti) e un tampone negativo in uscita.

La proposta delle Regioni
Le Regioni invece vedono almeno in parte accolte le loro richieste. I governatori hanno inviato a Roma un documento con il quale hanno chiesto “l’esenzione dalla quarantena per vaccinati con dose booster o che hanno completato il ciclo primario da meno di 4 mesi”, con il passaggio dalla quarantena all’auto-sorveglianza. Una proposta che ricalca il sistema spagnolo, dove coloro che si sono sottoposti al ciclo completo di vaccinazione non sono sottoposti all’isolamento in caso di contatti con un positivo, a meno che non lo siano anche loro. Inoltre, i governatori hanno chiesto lo stop all’isolamento di un positivo dopo 10 giorni senza la necessità di un test, in assenza di sintomi da almeno 3 giorni. Le Regioni giustificano queste misure con la necessità di orientare le attività di contact tracing verso i soggetti non vaccinati e più generale ridurre il ricorso al testing, in particolare nei confronti dei contatti vaccinati.

Pd e Forza Italia a favore dell’obbligo vaccinale
Sul tavolo dell’esecutivo c’era anche la nuova stretta sui no vax, della quale si era già parlato in vista dell’ultimo decreto, e l’imposizione del green pass rafforzato anche sul luogo di lavoro, sia che si tratti di un impiego pubblico che privato. L’ipotesi però si è arenata dopo il confronto politico: da una parte c’è il fronte rigorista, capitanato dal ministro della Salute, Roberto Speranza, e sostenuto sia dal Pd che, probabilmente, dallo stesso presidente del Consiglio Draghi, dall’altro la Lega e una parte dei Cinquestelle. Intanto le Regioni si sono schierate: “Al Governo chiederemo l’introduzione del Super Green pass sui luoghi di lavoro”. Durante il Consiglio dei ministri, sia il Pd che Forza Italia si sono espressi a favore dell’obbligo vaccinale.

Capodanno, Viminale: “Controlli rafforzati”
Intanto dal Viminale in giornata è arrivata una circolare inviata a tutti i Prefetti nella quale si invita a svolgere controlli intensificati per Capodanno per verificare il rispetto delle ultime disposizioni anti-Covid, ovvero anche il divieto di feste nei locali e all’aperto, per paura di assembramenti, e l’obbligo di mascherina. Questo, si specifica, deve avvenire in particolare nelle zone centrali delle città e in quelle dove si trovano più locali.

Scuola, ipotesi rinvio dei rientri? Bianchi frena
Tra i governatori c’è anche chi ha spinto per un prolungamento delle vacanze natalizie per evitare che il rientro a scuola diventi un fattore di accelerazione del contagio, in un momento in cui si registrano numeri senza precedenti. Ma su questo punto il ministro dell’Istruzione, Patrizio Bianchi, non sembra essere disposto a trattare, rimanendo sulla sua posizione di un rientro in presenza il 10 gennaio, tranne che per quegli istituti dove si rilevi un numero alto di contagi. Draghi vuole comunque evitare il ritorno in dad, ma in caso di ulteriore aumento dei casi nella settimana che precede il ritorno sui banchi si potrebbe optare per delle chiusure mirate. Una decisione in merita è stata rinviata a inizio 2022.

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