Siamo giunti alla fine di un anno che ci ha visto, secondo l’Economist, Paese dell’anno. Io ho qualche dubbio da un punto di vista sanitario. Probabilmente inizieremo il nuovo anno in modo difficile non solo per le lotte politiche per la designazione del nuovo Presidente della Repubblica, ma anche per il nuovo attacco virale che ci attende.
Pur non conoscendo a fondo le realtà sanitarie degli altri paesi credo di conoscere abbastanza bene le nostre. Sono medico e ho fatto i tre vaccini imposti per proteggere me e quelli che si fidano e si affidano alle mie cure. Di più non posso fare, oltre a seguire le indicazioni di protezione e di distanziamento. Ma continuo ad essere indignato non per la politica vaccinale “militare”, visto che è organizzata da un generale in mimetica, perché se è vero come è vero che i vaccini sono stata la miglior difesa che siamo riusciti a mettere in campo ci siamo dimenticati già di cosa non abbiamo fatto per non subire quando il virus era nella sua massima carica. Infatti ancora oggi le stesse persone che decidono per noi, a cominciare dal Ministro Speranza, nei loro due anni di stato d’emergenza non hanno ancora spiegato tutto del periodo catastrofico di marzo-aprile 2020. Quello sì che entrerà nella storia.
La magistratura di Bergamo indaga e prima o poi ci darà una risposta. Ora la politica non può essere disturbata. Mattarella ha deciso di non essere disponibile, ahimè; Draghi che impone all’Europa la chiusura delle nostre frontiere, previa tamponi (ma non bastavano il Green Pass e il super Green Pass?) non può andare al Colle, altrimenti la metà dei parlamentari, e probabilmente tutti quelli del Movimento 5 Stelle, dovrà andare a casa e quindi non lo voterà mai, nel segreto dell’urna; gli accordi senza confine di colore politico devono essere messi in campo per trovare un nuovo Presidente per il prossimo febbraio.
Intanto il virus rialza violentemente la testa e le previsioni sono catastrofiche. Studi scientifici prevedono per la fine dell’anno una esplosione dei contagi in Inghilterra. Uno dei virologi più presenti sui palcoscenici televisivi, Pregliasco, ha detto che se esploderà in Inghilterra lo farà anche in Italia – con centinaia di migliaia di casi al giorno! Basterà chiudere le frontiere?
Intanto la Regione Lombardia ha varato la nuova riforma sanitaria inutile. Immette le case di continuità che sono zone di accoglienza intermedie tra medico di base ed ospedali. Una assurdità evidente che porterà solo a nuove spese di soldi prestati dall’Europa. Non bastava, come dico da anni, far diventare i medici di base dipendenti statali (ora sono liberi professionisti convenzionati con il sistema sanitario, per aspetti simili alle strutture sanitarie private accreditate) e obbligarli a turnare in ospedali in spazi dedicati “in trincea”?
Da ultimo i vaccini, purtroppo unica arma attuale che comunque non ci difende in modo assoluto, occorre ricordarlo – soprattutto sotto le tante feste che ci attendono.
Ora li faremo anche ai bambini dai 5 ai 11 anni ma, da medico, resto sconvolto di come Sileri in una diretta televisiva resti basito – dopo aver detto che il vaccino nei bambini non è sperimentale – alla domanda specifica del collega di studi universitari Giovanni Frajese che afferma invece che il trial clinico inizia il 24 marzo 2021 e finisce il 23 luglio 2024. “Mi stai dicendo che questa non è una sperimentazione?” chiede Frajese a Sileri, e ancora: “E’ sbagliato dare informazioni non chiare altrimenti le persone non si fidano più. Le opinioni personali non contano – dice Frajese – né le mie né quelle di Sileri, contano i dati scientifici”. La confusione continua. Speriamo che il virus decida di lasciarci definitivamente come spesso accade dopo due anni ormai di vita fra noi.
Buon anno a tutti e se volete continuarmi a leggere in questi giorni di festa potete regalare e farvi regalare il mio libro Vita con Gatto. Un ricettario di idee, come scrive Francesco Zambon nella postfazione, che spero vengano prese in considerazione. Magari proprio nel 2022 che speriamo essere un anno veramente decisivo per l’Italia e per il mondo.