Rifiuti urbani, la Campania fa male? La Lombardia ne esporta di più, pure pericolosi
L’anno 2021 si è chiuso con la presentazione del Report Ispra sui rifiuti urbani. Vannia Gava, sottosegretario del Mite (Ministero del Tradimento Ecologico?) e capo dipartimento Ambiente della Lega Nord, durante la presentazione del Rapporto Ispra ha così commentato: “Due regioni, Campania e Lazio, spediscono fuori dal loro territorio una quantità enorme di rifiuti. Questo fenomeno è estremamente negativo: impatta sulla situazione ambientale delle regioni destinatarie, produce inquinamento e CO2, e, soprattutto, comporta altissimi costi che vengono scaricati sui cittadini sotto forma di tasse”.
Quando finirà, soprattutto dai competentissimi politici della Lega (il curriculum della Gava, pubblico sul sito del Mite, mi ha letteralmente terrorizzato), questo infinito e tossico “gioco dei tre sacchetti”? Ormai tutti gli italiani, soprattutto noi del sud, abbiamo studiato, capito, compreso e pagato con il sangue che i rifiuti si dividono in almeno quattro categorie:
1)rifiuti urbani, non più del dieci per cento dei rifiuti totali, i meno pericolosi, quelli di cui parlano esclusivamente e troppo sia gli ambientalisti incompetenti che i loro contrari altrettanto incompetenti;
2)rifiuti speciali e industriali, ormai circa il 70% del totale, il cui report annuale dell’Ispra viene di norma ignorato da tutti i politici, specie della Lega Nord. Infatti, il sottosegretario leghista volutamente (?) ignora che, per gli stessi anni di riferimento, l’Ispra certifica che, nella somma complessiva tra rifiuti industriali e rifiuti urbani, la regione d’Italia che più esporta rifiuti dal proprio territorio – con tutte le conseguenze nefaste di CO2 e danno ambientale sugli altri territori – non è certo la Campania ma è proprio la Lombardia!
3) rifiuti industriali prodotti in regime di evasione fiscale: i più tossici e pericolosi perché da smaltire obbligatoriamente illecitamente (anche in Lombardia!)
4) rifiuti di importazione da riciclare: pericolosissimi perché non tracciati in maniera certificata (maggiore rischio quindi per la Lombardia!)
Dal momento che la matematica non è un’opinione, la somma dei rifiuti speciali e urbani esportati dalle regioni italiane vede di gran lunga la Lombardia quale regione con il massimo della esportazione dei rifiuti prodotti sul proprio territorio, e pure in gran parte pericolosi! La Lombardia, nella perdurante e totale assenza di tracciabilità certificata dei rifiuti perché, dopo il fallimento del Sistri, il sistema Rentri è ancora a livello puramente sperimentale (ignavia sempre del Mite), esporta nel complesso tra rifiuti speciali e urbani ben 1.230.545 tonnellate di rifiuti l’anno di cui ben 527.434 tonnellate (!) soltanto di rifiuti pericolosi certificati e non tracciati!
La Campania nel complesso esporta 570.849 tonnellate all’anno di rifiuti ma di questi solo 15.221 sono pericolosi. Gran parte di questi rifiuti per la Campania sono l’eredità dei milioni di tonnellate di ecoballe, comprendenti pure i rifiuti tossici del nord, ancora depositati nelle nostre fertili terre…
Colpisce molto che la sottosegretaria leghista Gava non abbia detto una sola parola sulle 527.434 tonnellate all’anno di rifiuti industriali esplicitamente pericolosi esportati, senza valida tracciabilità, dalla Lombardia. Purtroppo i nostri fratelli lombardi, poiché, come diceva il nostro amatissimo filosofo Luciano De Crescenzo, “si è sempre a sud di qualcuno”, devono essere correttamente informati che subiscono anche un’importazione di milioni di tonnellate di rifiuti non tracciati da “riciclare” sul loro territorio che ha determinato persino la contaminazione radioattiva (!) di ben nove discariche nel solo territorio bresciano! Salvate la Lombardia!
La soppressione, prevista dall’articolo 6 del decreto legge 135/2018, del sistema di controllo della tracciabilità dei rifiuti (Sistri) ha previsto, in sostituzione, l’istituzione del Registro Elettronico Nazionale per la Tracciabilità dei Rifiuti (Rentri) e ha disposto – fino alla definizione e alla piena operatività del nuovo sistema di tracciabilità organizzato e gestito direttamente dall’ex Ministero dell’Ambiente (oggi Ministero Tradimento Ecologico) – l’applicazione dei meccanismi di tracciabilità tradizionali (registri di carico e scarico, formulari di trasporto e Mud): cioè documenti cartacei facilmente “taroccabili”. Tali meccanismi solo cartacei sono tuttora utilizzati, poiché gli atti attuativi necessari alla definizione e all’operatività del nuovo sistema di tracciabilità non sono stati ancora emanati. Quindi, grazie al “prezioso” lavoro del Mite, la ormai vecchissima e famosa “truffa del giro bolla cartaceo” di origine casalese, è ancora perfettamente operativa e portata a notevoli livelli di sofisticazione da molte imprese criminali nel nord Italia.
Il Mite sta procedendo, con eccezionale lentezza, all’attuazione della normativa prevista dal nuovo articolo 188 bis del decreto legislativo 152/2006, introdotto dal decreto di recepimento, in modo da disciplinare l’organizzazione e il funzionamento del Rentri. Quando la smetteranno di continuare a giocare impuniti questo tragico “gioco dei tre sacchetti” che, confondendo e sovrapponendo rifiuti industriali, tossici, urbani e rifiuti prodotti in regime di evasione fiscale, sta massacrando gli italiani che hanno la sfortuna di vivere nelle Terre dei Fuochi innanzitutto lombarde?
Mentre i leghisti continuano a sparlare e a guardare solo i “bruscolini” dei rifiuti urbani mal gestiti al sud, i cittadini lombardi continuano a essere bombardati e massacrati ogni giorno dai rifiuti industriali e pericolosi non tracciati sia di produzione locale che importati, e, di certo, non dalla Campania ma soprattutto dal nord ed est Europa.
Se continua questa barbarie nel presentare e commentare i dati sui rifiuti in Italia parlando solo ed esclusivamente dei rifiuti urbani, ormai solo il dieci per cento del totale, e certamente i meno pericolosi per la salute pubblica, tacendo del tutto sui rifiuti pericolosi che girano senza controllo partendo innanzitutto dal nord, la strage degli innocenti di Erode – e non solo dei bambini – continuerà imperterrita in tutte le nostre Terre dei fuochi, a cominciare proprio dalla Lombardia!
Fratelli d’Italia, l’Italia stia desta! Qui l’elmo di Scipio si “appiccia” e si infesta! Dov’è la Vittoria? Le brucia la chioma, Ché il Rentri da Roma pur Dio lo sognò! Stringiamci a coorte, Siam pronti alla morte. Siam pronti alla morte, L’Italia sversò! Si!
Gentile lettore, la pubblicazione dei commenti è sospesa dalle 20 alle 9, i commenti per ogni articolo saranno chiusi dopo 72 ore, il massimo di caratteri consentito per ogni messaggio è di 1.500 e ogni utente può postare al massimo 150 commenti alla settimana. Abbiamo deciso di impostare questi limiti per migliorare la qualità del dibattito. È necessario attenersi Termini e Condizioni di utilizzo del sito (in particolare punti 3 e 5): evitare gli insulti, le accuse senza fondamento e mantenersi in tema con la discussione. I commenti saranno pubblicati dopo essere stati letti e approvati, ad eccezione di quelli pubblicati dagli utenti in white list (vedere il punto 3 della nostra policy). Infine non è consentito accedere al servizio tramite account multipli. Vi preghiamo di segnalare eventuali problemi tecnici al nostro supporto tecnico
La Redazione
Amsterdam, 3 feb. –(Adnkronos) - E' nell'ottica di una semplificazione "in linea con i cambiamenti comunicati" a dicembre al momento dell'uscita di Carlos Tavares, la riorganizzazione annunciata questa mattina da Stellantis. Un 'aggiornamento' che rafforza il ruolo delle singole regioni, accorpa ingegneria e software, rilancia su qualità e marketing e vede l'uscita di scena di alcuni top manager. Decisioni - si spiega in una nota - che "consentono il giusto equilibrio tra responsabilità regionali e globali, facilitando la rapidità delle scelte e la loro esecuzione" e "rafforzano ulteriormente l’impegno di Stellantis nell’ascoltare i propri clienti" ponendo "le basi per una rinnovata crescita".
A livello di management, Linda Jackson lascia il gruppo e al vertice del brand Peugeot è sostituita da Alain Favey. Abbandona anche Yves Bonnefont, Chief Software Office, visto che "le attività software sono ora integrate in un’organizzazione di sviluppo e tecnologia del prodotto guidata da Ned Curic allo scopo di semplificare il processo di immissione sul mercato di prodotti e servizi innovativi per tutti i brand in tutti i mercati in cui l’azienda è presente". Nuovo responsabile anche per Jeep, con la nomina di Bob Broderdorf, dal momento che Antonio Filosa - che mantiene il suo attuale ruolo di COO delle Regioni d’America - assume la leadership globale dell’ente Quality, definito "fulcro della promessa dell’azienda ai clienti".
Nuovo capo anche per DS, dal momento che Olivier François - che mantiene la responsabilità di Fiat e Abarth - guiderà un nuovo Marketing Office, per seguire meglio le attività di promozione dei singoli brand e "supportarli al meglio, in particolare attraverso la pubblicità, gli eventi globali e le sponsorizzazioni". Gli enti Corporate Affairs e Communications sono stati uniti sotto la guida di Clara Ingen-Housz e Anne Abboud è stata nominata alla guida dell’unità veicoli commerciali di Stellantis Pro One.
Come sottolinea il Chairman di Stellantis John Elkann "gli annunci di oggi semplificheranno ulteriormente la nostra organizzazione e aumenteranno la nostra agilità e il rigore dell’esecuzione a livello locale. Non vediamo l’ora di guidare la crescita fornendo ai nostri clienti una scelta ancora più ampia di straordinari veicoli a combustione, ibridi ed elettrici”. Confermata la linea sul processo di nomina del nuovo Chief Executive Officer che "è in corso, gestito da un Comitato Speciale del Consiglio d’Amministrazione, e si concluderà entro la prima metà del 2025".
Roma, 2 feb. (Adnkronos) - “Siamo vicini ad Antonio Tajani, alla sua famiglia e soprattutto a suo figlio Filippo, vittima di un malore durante una partita di calcio. Gli auguriamo una pronta guarigione, e che possa tornare presto in campo”. Lo dichiarano i capigruppo della Lega alla Camera e al Senato, Riccardo Molinari e Massimiliano Romeo.
Roma, 2 feb. (Adnkronos) - "Esprimo il mio più profondo riconoscimento alla Brigata Sassari per il coraggio, la dedizione e l’alto senso del dovere dimostrato durante tutta la missione Unifil. Ringrazio il generale Messina, con il quale sono sempre rimasta in contatto per essere costantemente informata sullo stato del contingente. I nostri soldati hanno affrontato sfide complesse e delicate, portando avanti il nome dell’Italia con grande professionalità. Il loro impegno ha garantito la stabilità in una regione così fragile, e sono fiera di come abbiano rappresentato la nostra Nazione". Lo ha affermato la deputata di Fratelli d'Italia Barbara Polo, componente della commissione Difesa, al rientro del contingente della Brigata Sassari.
"Da sarda, -ha aggiunto- non posso che essere estremamente orgogliosa nel vedere i miei concittadini impegnati con tanto valore nelle operazioni internazionali. La Brigata Sassari è il fiore all’occhiello del nostro esercito, una realtà che continua a distinguersi per preparazione e coraggio”.
Roma, 2 feb. (Adnkronos) - "Ci mancavano i sedicenti comitati civici che spalleggiano gli occupanti abusivi di immobili a rendere sempre più invivibile il quartiere Esquilino, uno dei più belli di Roma da tempo in mano ad immigrati clandestini e bande criminali. Ne ha fatto le spese un bravo giornalista come Luca Telese aggredito per aver difeso i presidi di legalità che dopo le denunce della Lega le istituzioni stanno predisponendo. Telese chiamato ad un’assemblea pubblica da un sedicente Polo Civico ha avuto l'ardire di affermare che cancellate di protezione dei luoghi di socialità non sono poi da demonizzare. Per difendere la possibilità di vivere in pace e nella legalità all'Esquilino di Roma, come in tutte le periferie d'Italia, è necessario che venga subito definitivamente approvato il ddl sicurezza”. Lo afferma il deputato della Lega ed ex magistrato Simonetta Matone.
Roma, 2 feb. (Adnkronos) - “Nella loro foga alla ricerca del complotto, di qualcuno su cui scaricare le proprie responsabilità, di uno spauracchio a cui assegnare colpe per nascondere le inadeguatezze del governo Meloni, i colleghi di Fratelli d’Italia hanno nuovamente toccato inesplorate vette di contraddizione. L’ultimo attacco frontale è stato riservato a Gimbe e al suo presidente Cartabellotta, colpevole di aver detto con dati inequivocabili che il decreto dell’Esecutivo sulle liste d’attesa è fermo al palo e che solo uno dei sei decreti attuativi è stato già approvato". Lo afferma Andrea Quartini, capogruppo del Movimento 5 Stelle in commissione Affari sociali della Camera e coordinatore del Comitato politico salute e inclusione sociale del M5S.
"Oltre a usare parole estremamente gravi nei confronti di chi porta avanti con serietà e professionalità un preziosissimo lavoro scientifico a tutela della sanità, il senatore Zaffini -aggiunge l'esponente pentastellato- ha però di fatto confermato i ritardi denunciati da Cartabellotta, sebbene secondo lui siano in realtà tempi record. Una contraddizione decisamente bizzarra. E nel frattempo, i medici di medicina generale operano come meglio credono e la proposta di Forza Italia in merito è ancora ben lontana dal concretizzarsi".
"Al presidente Cartabellotta -conclude Quartini- va tutta la mia solidarietà, visto che ultimamente è stato identificato come avversario politico, alla stregua di una forza di opposizione, come persino Bruno Vespa aveva avuto l’indecenza di dire. Questo attacco scomposto, in ogni caso, non fa che confermare la linea di questa maggioranza: è sempre colpa degli altri. Dai magistrati, a coloro che distribuiscono la benzina, fino a Gimbe”.
Roma, 2 feb. (Adnkronos) - "Il nemico del giorno del governo è la Fondazione Gimbe e in particolare il suo presidente Nino Cartabellotta, accusato da esponenti di maggioranza di essere un bugiardo che falsifica i dati perché ‘cavalier servente’ e comunista. Affermazioni di una gravità inaudita contro un organismo indipendente e autorevole come Gimbe, che fa un grande lavoro di raccolta e verifica dei dati sanitari. La colpa di Cartabellotta? Aver fatto notare che a sei mesi dall’approvazione del decreto liste d’attesa mancano ancora cinque dei sei decreti attuativi, cosa tra l’altro confermata dalla stessa maggioranza". Lo afferma Mariolina Castellone, senatrice M5S e vicepresidente del Senato.
"Ancora una volta, questa destra cerca di trasferire su altri le colpe della propria incapacità e si produce in un costante bullismo contro professionisti che fanno il proprio lavoro, cercando di intimorirli. Per fortuna -conclude l'esponente pentastellata- ci sono i numeri a parlare e a smentire la propaganda di governo. E ci siamo noi a tutelare le voci libere e indipendenti”.
Roma, 2 feb. (Adnkronos) - “Quello delle liste di attesa è un tema che riguarda non solo la salute ma anche la dignità della persona. Un tema che richiede senso di responsabilità e che non riscontro nelle dichiarazioni sparate a raffica da esponenti di Pd, 5 stelle e sinistra. Gli stessi che ci hanno consegnato un Servizio sanitario nazionale allo sfascio e per il quale ci stiamo adoperando per rimetterlo in sesto. Il collega Cartabellotta e la Fondazione Gimbe meritano rispetto, in quanto sono giustificati per la mancata conoscenza del lavoro che il Governo ha messo in campo sui decreti attuativi. Non posso al contrario giustificare i colleghi senatori che siedono nella commissione Sanità del Senato presieduta dal presidente Zaffini o i presidenti di Regione che prendono parte alla Conferenza Stato-Regioni". Lo afferma il senatore Ignazio Zullo, capogruppo di Fratelli d'Italia in commissione Sanità in Senato.
"Se non sanno -aggiunge- devo purtroppo arguire che dormono mentre se, come penso, sanno e attaccano il presidente Zaffini, che ha solo voluto puntualizzare il lavoro del Governo in risposta alle valutazioni della Fondazione Gimbe, è grave perché si tratta di un comportamento in grave mala fede. Si può anche non conoscere quanto si stia facendo sul tema, ma il senso di responsabilità vuole che prima di sparare a salve ci si informi e ci si documenti . In questo modo si prenderebbe facilmente atto che quanto annunciato dalla Fondazione Gimbe non è proprio puntuale perché -e lo ha spiegato bene il presidente Zaffini- la situazione riguardo ai decreti attuativi è la seguente: Criteri di funzionamento della piattaforma nazionale e regionali delle liste d’attesa: Il decreto è stato trasmesso alla Conferenza Stato-Regioni. In attesa del parere della Conferenza Stato Regioni alla quale è stato inviato il 13 settembre 2024".
"Funzionamento della piattaforma nazionale di monitoraggio in coerenza con il modello di classificazione e stratificazione della popolazione, risulta ‘fatto’. Poteri sostitutivi del ministero della Salute in caso di inottemperanza delle Regioni e il rispetto agli obiettivi della legge: decreto trasmesso in Conferenza Stato-Regioni il 6 novembre 2024. Linee di indirizzo per l’attivazione dei sistemi di disdetta da parte dei Cup: il decreto è in fase di definizione da attuare con il Piano nazionale delle liste d’attesa in lavorazione predisposto dalla Direzione generale della Programmazione sanitaria già condiviso con Regioni e Mef. Metodologia per la definizione del fabbisogno di personale del Ssn (superamento tetti di spesa): il decreto è in via di ultimazione. Il Piano di azione per rafforzare i servizi sanitari e sociosanitari (nelle Regioni del Sud destinatarie dei fondi del Piano nazionale Equità e salute): decreto trasmesso alla conferenza Stato-Regioni il giorno 8 gennaio 2025".
"In questo confronto tra Zaffini e i nostri avversari politici -conclude Zullo- si può cogliere la differenza tra noi e loro: noi lavoriamo per mettere riparo agli sfasci che ci hanno lasciato in eredità, loro non sanno andare oltre l’irresponsabile e deleteria polemica sterile, dannosa dell’immagine del nostro Servizio sanitario nazionale”.
non riesci a leggere ilfattoquotidiano.it perché hai negato i consensi relativi alla pubblicità. Per continuare a leggerci accetta i consensi o diventa nostro Sostenitore (in questo modo navigherai senza nessuna inserzione).
Ti ricordiamo che il nostro lavoro ha un costo ripagato dalla pubblicità e dai sostenitori. Il tuo aiuto è per noi indispensabile.
Se clicchi “Accetta i consensi” acconsenti in questo modo al trattamento dei tuoi dati personali mediante l'impiego di tutti i cookie presenti sul sito, fermo restando la possibilità di revocare il consenso in qualunque momento. Navigherai in modo totalmente gratuito e potrai visualizzare fino ad un massimo di 5 articoli al mese, e vedrai la pubblicità. Che cosa sono i cookie?
Se clicchi su “Rifiuta e Sostienici” sottoscrivi un abbonamento Sostenitore a “ilfattoquotidiano.it”, al costo promozionale di 1€ al mese per 3 mesi. A decorrere dal quarto mese il costo dell'abbonamento diverrà di 5,99€ al mese, il tutto mantenendo le tue attuali impostazioni. Da abbonato potrai navigare senza alcun tipo di pubblicità.
Antonio Marfella
Presidente medici per l'ambiente, Napoli
Ambiente & Veleni - 29 Dicembre 2021
Rifiuti urbani, la Campania fa male? La Lombardia ne esporta di più, pure pericolosi
L’anno 2021 si è chiuso con la presentazione del Report Ispra sui rifiuti urbani. Vannia Gava, sottosegretario del Mite (Ministero del Tradimento Ecologico?) e capo dipartimento Ambiente della Lega Nord, durante la presentazione del Rapporto Ispra ha così commentato: “Due regioni, Campania e Lazio, spediscono fuori dal loro territorio una quantità enorme di rifiuti. Questo fenomeno è estremamente negativo: impatta sulla situazione ambientale delle regioni destinatarie, produce inquinamento e CO2, e, soprattutto, comporta altissimi costi che vengono scaricati sui cittadini sotto forma di tasse”.
Quando finirà, soprattutto dai competentissimi politici della Lega (il curriculum della Gava, pubblico sul sito del Mite, mi ha letteralmente terrorizzato), questo infinito e tossico “gioco dei tre sacchetti”? Ormai tutti gli italiani, soprattutto noi del sud, abbiamo studiato, capito, compreso e pagato con il sangue che i rifiuti si dividono in almeno quattro categorie:
1) rifiuti urbani, non più del dieci per cento dei rifiuti totali, i meno pericolosi, quelli di cui parlano esclusivamente e troppo sia gli ambientalisti incompetenti che i loro contrari altrettanto incompetenti;
2) rifiuti speciali e industriali, ormai circa il 70% del totale, il cui report annuale dell’Ispra viene di norma ignorato da tutti i politici, specie della Lega Nord. Infatti, il sottosegretario leghista volutamente (?) ignora che, per gli stessi anni di riferimento, l’Ispra certifica che, nella somma complessiva tra rifiuti industriali e rifiuti urbani, la regione d’Italia che più esporta rifiuti dal proprio territorio – con tutte le conseguenze nefaste di CO2 e danno ambientale sugli altri territori – non è certo la Campania ma è proprio la Lombardia!
3) rifiuti industriali prodotti in regime di evasione fiscale: i più tossici e pericolosi perché da smaltire obbligatoriamente illecitamente (anche in Lombardia!)
4) rifiuti di importazione da riciclare: pericolosissimi perché non tracciati in maniera certificata (maggiore rischio quindi per la Lombardia!)
Dal momento che la matematica non è un’opinione, la somma dei rifiuti speciali e urbani esportati dalle regioni italiane vede di gran lunga la Lombardia quale regione con il massimo della esportazione dei rifiuti prodotti sul proprio territorio, e pure in gran parte pericolosi! La Lombardia, nella perdurante e totale assenza di tracciabilità certificata dei rifiuti perché, dopo il fallimento del Sistri, il sistema Rentri è ancora a livello puramente sperimentale (ignavia sempre del Mite), esporta nel complesso tra rifiuti speciali e urbani ben 1.230.545 tonnellate di rifiuti l’anno di cui ben 527.434 tonnellate (!) soltanto di rifiuti pericolosi certificati e non tracciati!
La Campania nel complesso esporta 570.849 tonnellate all’anno di rifiuti ma di questi solo 15.221 sono pericolosi. Gran parte di questi rifiuti per la Campania sono l’eredità dei milioni di tonnellate di ecoballe, comprendenti pure i rifiuti tossici del nord, ancora depositati nelle nostre fertili terre…
Colpisce molto che la sottosegretaria leghista Gava non abbia detto una sola parola sulle 527.434 tonnellate all’anno di rifiuti industriali esplicitamente pericolosi esportati, senza valida tracciabilità, dalla Lombardia. Purtroppo i nostri fratelli lombardi, poiché, come diceva il nostro amatissimo filosofo Luciano De Crescenzo, “si è sempre a sud di qualcuno”, devono essere correttamente informati che subiscono anche un’importazione di milioni di tonnellate di rifiuti non tracciati da “riciclare” sul loro territorio che ha determinato persino la contaminazione radioattiva (!) di ben nove discariche nel solo territorio bresciano! Salvate la Lombardia!
La soppressione, prevista dall’articolo 6 del decreto legge 135/2018, del sistema di controllo della tracciabilità dei rifiuti (Sistri) ha previsto, in sostituzione, l’istituzione del Registro Elettronico Nazionale per la Tracciabilità dei Rifiuti (Rentri) e ha disposto – fino alla definizione e alla piena operatività del nuovo sistema di tracciabilità organizzato e gestito direttamente dall’ex Ministero dell’Ambiente (oggi Ministero Tradimento Ecologico) – l’applicazione dei meccanismi di tracciabilità tradizionali (registri di carico e scarico, formulari di trasporto e Mud): cioè documenti cartacei facilmente “taroccabili”. Tali meccanismi solo cartacei sono tuttora utilizzati, poiché gli atti attuativi necessari alla definizione e all’operatività del nuovo sistema di tracciabilità non sono stati ancora emanati. Quindi, grazie al “prezioso” lavoro del Mite, la ormai vecchissima e famosa “truffa del giro bolla cartaceo” di origine casalese, è ancora perfettamente operativa e portata a notevoli livelli di sofisticazione da molte imprese criminali nel nord Italia.
Il Mite sta procedendo, con eccezionale lentezza, all’attuazione della normativa prevista dal nuovo articolo 188 bis del decreto legislativo 152/2006, introdotto dal decreto di recepimento, in modo da disciplinare l’organizzazione e il funzionamento del Rentri. Quando la smetteranno di continuare a giocare impuniti questo tragico “gioco dei tre sacchetti” che, confondendo e sovrapponendo rifiuti industriali, tossici, urbani e rifiuti prodotti in regime di evasione fiscale, sta massacrando gli italiani che hanno la sfortuna di vivere nelle Terre dei Fuochi innanzitutto lombarde?
Mentre i leghisti continuano a sparlare e a guardare solo i “bruscolini” dei rifiuti urbani mal gestiti al sud, i cittadini lombardi continuano a essere bombardati e massacrati ogni giorno dai rifiuti industriali e pericolosi non tracciati sia di produzione locale che importati, e, di certo, non dalla Campania ma soprattutto dal nord ed est Europa.
Se continua questa barbarie nel presentare e commentare i dati sui rifiuti in Italia parlando solo ed esclusivamente dei rifiuti urbani, ormai solo il dieci per cento del totale, e certamente i meno pericolosi per la salute pubblica, tacendo del tutto sui rifiuti pericolosi che girano senza controllo partendo innanzitutto dal nord, la strage degli innocenti di Erode – e non solo dei bambini – continuerà imperterrita in tutte le nostre Terre dei fuochi, a cominciare proprio dalla Lombardia!
Fratelli d’Italia, l’Italia stia desta! Qui l’elmo di Scipio si “appiccia” e si infesta!
Dov’è la Vittoria? Le brucia la chioma, Ché il Rentri da Roma pur Dio lo sognò!
Stringiamci a coorte, Siam pronti alla morte. Siam pronti alla morte, L’Italia sversò! Si!
IL DISOBBEDIENTE
di Andrea Franzoso 12€ AcquistaArticolo Precedente
Francia, altro incidente nella centrale nucleare di Tricastin (a 250 km da Torino). Le autorità: “Nessuna contaminazioni al di fuori del sito”
Articolo Successivo
Nucleare, la Germania inizia a spegnere le sue centrali. “Quello dell’atomo è un business economicamente morto”
Gentile lettore, la pubblicazione dei commenti è sospesa dalle 20 alle 9, i commenti per ogni articolo saranno chiusi dopo 72 ore, il massimo di caratteri consentito per ogni messaggio è di 1.500 e ogni utente può postare al massimo 150 commenti alla settimana. Abbiamo deciso di impostare questi limiti per migliorare la qualità del dibattito. È necessario attenersi Termini e Condizioni di utilizzo del sito (in particolare punti 3 e 5): evitare gli insulti, le accuse senza fondamento e mantenersi in tema con la discussione. I commenti saranno pubblicati dopo essere stati letti e approvati, ad eccezione di quelli pubblicati dagli utenti in white list (vedere il punto 3 della nostra policy). Infine non è consentito accedere al servizio tramite account multipli. Vi preghiamo di segnalare eventuali problemi tecnici al nostro supporto tecnico La Redazione
Da Il Fatto Quotidiano in Edicola
Dopo l’ennesimo flop sui migranti in Albania, il governo ora vuole scegliersi i giudici della Corte d’Appello: Chigi studia una nuova norma
Mafie
Terre rare, petrolio e le nuove rotte internazionali: perché Trump vuole la Groenlandia. La grande corsa all’Artico, tra gli interessi cinesi e quelli delle mafie
Mafie
Colpo al clan Mallardo a Giugliano, 25 arresti. Tra loro anche l’ex sindaco: “Condizionate le elezioni”
Amsterdam, 3 feb. –(Adnkronos) - E' nell'ottica di una semplificazione "in linea con i cambiamenti comunicati" a dicembre al momento dell'uscita di Carlos Tavares, la riorganizzazione annunciata questa mattina da Stellantis. Un 'aggiornamento' che rafforza il ruolo delle singole regioni, accorpa ingegneria e software, rilancia su qualità e marketing e vede l'uscita di scena di alcuni top manager. Decisioni - si spiega in una nota - che "consentono il giusto equilibrio tra responsabilità regionali e globali, facilitando la rapidità delle scelte e la loro esecuzione" e "rafforzano ulteriormente l’impegno di Stellantis nell’ascoltare i propri clienti" ponendo "le basi per una rinnovata crescita".
A livello di management, Linda Jackson lascia il gruppo e al vertice del brand Peugeot è sostituita da Alain Favey. Abbandona anche Yves Bonnefont, Chief Software Office, visto che "le attività software sono ora integrate in un’organizzazione di sviluppo e tecnologia del prodotto guidata da Ned Curic allo scopo di semplificare il processo di immissione sul mercato di prodotti e servizi innovativi per tutti i brand in tutti i mercati in cui l’azienda è presente". Nuovo responsabile anche per Jeep, con la nomina di Bob Broderdorf, dal momento che Antonio Filosa - che mantiene il suo attuale ruolo di COO delle Regioni d’America - assume la leadership globale dell’ente Quality, definito "fulcro della promessa dell’azienda ai clienti".
Nuovo capo anche per DS, dal momento che Olivier François - che mantiene la responsabilità di Fiat e Abarth - guiderà un nuovo Marketing Office, per seguire meglio le attività di promozione dei singoli brand e "supportarli al meglio, in particolare attraverso la pubblicità, gli eventi globali e le sponsorizzazioni". Gli enti Corporate Affairs e Communications sono stati uniti sotto la guida di Clara Ingen-Housz e Anne Abboud è stata nominata alla guida dell’unità veicoli commerciali di Stellantis Pro One.
Come sottolinea il Chairman di Stellantis John Elkann "gli annunci di oggi semplificheranno ulteriormente la nostra organizzazione e aumenteranno la nostra agilità e il rigore dell’esecuzione a livello locale. Non vediamo l’ora di guidare la crescita fornendo ai nostri clienti una scelta ancora più ampia di straordinari veicoli a combustione, ibridi ed elettrici”. Confermata la linea sul processo di nomina del nuovo Chief Executive Officer che "è in corso, gestito da un Comitato Speciale del Consiglio d’Amministrazione, e si concluderà entro la prima metà del 2025".
Roma, 2 feb. (Adnkronos) - “Siamo vicini ad Antonio Tajani, alla sua famiglia e soprattutto a suo figlio Filippo, vittima di un malore durante una partita di calcio. Gli auguriamo una pronta guarigione, e che possa tornare presto in campo”. Lo dichiarano i capigruppo della Lega alla Camera e al Senato, Riccardo Molinari e Massimiliano Romeo.
Roma, 2 feb. (Adnkronos) - "Esprimo il mio più profondo riconoscimento alla Brigata Sassari per il coraggio, la dedizione e l’alto senso del dovere dimostrato durante tutta la missione Unifil. Ringrazio il generale Messina, con il quale sono sempre rimasta in contatto per essere costantemente informata sullo stato del contingente. I nostri soldati hanno affrontato sfide complesse e delicate, portando avanti il nome dell’Italia con grande professionalità. Il loro impegno ha garantito la stabilità in una regione così fragile, e sono fiera di come abbiano rappresentato la nostra Nazione". Lo ha affermato la deputata di Fratelli d'Italia Barbara Polo, componente della commissione Difesa, al rientro del contingente della Brigata Sassari.
"Da sarda, -ha aggiunto- non posso che essere estremamente orgogliosa nel vedere i miei concittadini impegnati con tanto valore nelle operazioni internazionali. La Brigata Sassari è il fiore all’occhiello del nostro esercito, una realtà che continua a distinguersi per preparazione e coraggio”.
Roma, 2 feb. (Adnkronos) - "Ci mancavano i sedicenti comitati civici che spalleggiano gli occupanti abusivi di immobili a rendere sempre più invivibile il quartiere Esquilino, uno dei più belli di Roma da tempo in mano ad immigrati clandestini e bande criminali. Ne ha fatto le spese un bravo giornalista come Luca Telese aggredito per aver difeso i presidi di legalità che dopo le denunce della Lega le istituzioni stanno predisponendo. Telese chiamato ad un’assemblea pubblica da un sedicente Polo Civico ha avuto l'ardire di affermare che cancellate di protezione dei luoghi di socialità non sono poi da demonizzare. Per difendere la possibilità di vivere in pace e nella legalità all'Esquilino di Roma, come in tutte le periferie d'Italia, è necessario che venga subito definitivamente approvato il ddl sicurezza”. Lo afferma il deputato della Lega ed ex magistrato Simonetta Matone.
Roma, 2 feb. (Adnkronos) - “Nella loro foga alla ricerca del complotto, di qualcuno su cui scaricare le proprie responsabilità, di uno spauracchio a cui assegnare colpe per nascondere le inadeguatezze del governo Meloni, i colleghi di Fratelli d’Italia hanno nuovamente toccato inesplorate vette di contraddizione. L’ultimo attacco frontale è stato riservato a Gimbe e al suo presidente Cartabellotta, colpevole di aver detto con dati inequivocabili che il decreto dell’Esecutivo sulle liste d’attesa è fermo al palo e che solo uno dei sei decreti attuativi è stato già approvato". Lo afferma Andrea Quartini, capogruppo del Movimento 5 Stelle in commissione Affari sociali della Camera e coordinatore del Comitato politico salute e inclusione sociale del M5S.
"Oltre a usare parole estremamente gravi nei confronti di chi porta avanti con serietà e professionalità un preziosissimo lavoro scientifico a tutela della sanità, il senatore Zaffini -aggiunge l'esponente pentastellato- ha però di fatto confermato i ritardi denunciati da Cartabellotta, sebbene secondo lui siano in realtà tempi record. Una contraddizione decisamente bizzarra. E nel frattempo, i medici di medicina generale operano come meglio credono e la proposta di Forza Italia in merito è ancora ben lontana dal concretizzarsi".
"Al presidente Cartabellotta -conclude Quartini- va tutta la mia solidarietà, visto che ultimamente è stato identificato come avversario politico, alla stregua di una forza di opposizione, come persino Bruno Vespa aveva avuto l’indecenza di dire. Questo attacco scomposto, in ogni caso, non fa che confermare la linea di questa maggioranza: è sempre colpa degli altri. Dai magistrati, a coloro che distribuiscono la benzina, fino a Gimbe”.
Roma, 2 feb. (Adnkronos) - "Il nemico del giorno del governo è la Fondazione Gimbe e in particolare il suo presidente Nino Cartabellotta, accusato da esponenti di maggioranza di essere un bugiardo che falsifica i dati perché ‘cavalier servente’ e comunista. Affermazioni di una gravità inaudita contro un organismo indipendente e autorevole come Gimbe, che fa un grande lavoro di raccolta e verifica dei dati sanitari. La colpa di Cartabellotta? Aver fatto notare che a sei mesi dall’approvazione del decreto liste d’attesa mancano ancora cinque dei sei decreti attuativi, cosa tra l’altro confermata dalla stessa maggioranza". Lo afferma Mariolina Castellone, senatrice M5S e vicepresidente del Senato.
"Ancora una volta, questa destra cerca di trasferire su altri le colpe della propria incapacità e si produce in un costante bullismo contro professionisti che fanno il proprio lavoro, cercando di intimorirli. Per fortuna -conclude l'esponente pentastellata- ci sono i numeri a parlare e a smentire la propaganda di governo. E ci siamo noi a tutelare le voci libere e indipendenti”.
Roma, 2 feb. (Adnkronos) - “Quello delle liste di attesa è un tema che riguarda non solo la salute ma anche la dignità della persona. Un tema che richiede senso di responsabilità e che non riscontro nelle dichiarazioni sparate a raffica da esponenti di Pd, 5 stelle e sinistra. Gli stessi che ci hanno consegnato un Servizio sanitario nazionale allo sfascio e per il quale ci stiamo adoperando per rimetterlo in sesto. Il collega Cartabellotta e la Fondazione Gimbe meritano rispetto, in quanto sono giustificati per la mancata conoscenza del lavoro che il Governo ha messo in campo sui decreti attuativi. Non posso al contrario giustificare i colleghi senatori che siedono nella commissione Sanità del Senato presieduta dal presidente Zaffini o i presidenti di Regione che prendono parte alla Conferenza Stato-Regioni". Lo afferma il senatore Ignazio Zullo, capogruppo di Fratelli d'Italia in commissione Sanità in Senato.
"Se non sanno -aggiunge- devo purtroppo arguire che dormono mentre se, come penso, sanno e attaccano il presidente Zaffini, che ha solo voluto puntualizzare il lavoro del Governo in risposta alle valutazioni della Fondazione Gimbe, è grave perché si tratta di un comportamento in grave mala fede. Si può anche non conoscere quanto si stia facendo sul tema, ma il senso di responsabilità vuole che prima di sparare a salve ci si informi e ci si documenti . In questo modo si prenderebbe facilmente atto che quanto annunciato dalla Fondazione Gimbe non è proprio puntuale perché -e lo ha spiegato bene il presidente Zaffini- la situazione riguardo ai decreti attuativi è la seguente: Criteri di funzionamento della piattaforma nazionale e regionali delle liste d’attesa: Il decreto è stato trasmesso alla Conferenza Stato-Regioni. In attesa del parere della Conferenza Stato Regioni alla quale è stato inviato il 13 settembre 2024".
"Funzionamento della piattaforma nazionale di monitoraggio in coerenza con il modello di classificazione e stratificazione della popolazione, risulta ‘fatto’. Poteri sostitutivi del ministero della Salute in caso di inottemperanza delle Regioni e il rispetto agli obiettivi della legge: decreto trasmesso in Conferenza Stato-Regioni il 6 novembre 2024. Linee di indirizzo per l’attivazione dei sistemi di disdetta da parte dei Cup: il decreto è in fase di definizione da attuare con il Piano nazionale delle liste d’attesa in lavorazione predisposto dalla Direzione generale della Programmazione sanitaria già condiviso con Regioni e Mef. Metodologia per la definizione del fabbisogno di personale del Ssn (superamento tetti di spesa): il decreto è in via di ultimazione. Il Piano di azione per rafforzare i servizi sanitari e sociosanitari (nelle Regioni del Sud destinatarie dei fondi del Piano nazionale Equità e salute): decreto trasmesso alla conferenza Stato-Regioni il giorno 8 gennaio 2025".
"In questo confronto tra Zaffini e i nostri avversari politici -conclude Zullo- si può cogliere la differenza tra noi e loro: noi lavoriamo per mettere riparo agli sfasci che ci hanno lasciato in eredità, loro non sanno andare oltre l’irresponsabile e deleteria polemica sterile, dannosa dell’immagine del nostro Servizio sanitario nazionale”.