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Serena Grandi: “Mi hanno operato per la riduzione del seno senza accorgersi che c’era un carcinoma di 5 centimetri”

In una lunga intervista rilasciata al Corriere della Sera, l'attrice racconta il cambiamento nella concezione del suo corpo e la malattia

di F. Q.

“Sono un donnone di 1 metro e 70, sono una donna curvy. Vanno di moda, no?”. Così Serena Grandi al Corriere della Sera. L’attrice scherza nel parlare della sua fisicità, lei, “le gambe più belle del cinema italiano” e non solo. “Cosa diceva Tinto (Brass, ndr) dei miei glutei? Che se mi fosse successo qualcosa sarebbero intervenute le Belle Arti. Il provino era una scena di Miranda, con la cinepresa che mi inquadrava ovunque. Il vero Tinto Brass era Tinta, sua moglie. Fu lei, con un colpo geniale, che per fare pubblicità al film mi spinse a dire che avevo fatto l’amore con due pugili sul ring. Realizzarono un servizio fotografico, uno dei due era pescivendolo”, spiega ricordando il regista che l’ha lanciata. E Grandi parla anche di come ha vissuto il cambiamento del suo corpo: “Dopo la separazione ho cominciato a mangiare e a mangiare. Ma è una storia di malasanità. Non ero a conoscenza di essere geneticamente ipotiroidea (la mia tiroide non funziona da vent’anni). Poi, dei chirurghi estetici mi hanno spinto a fare una riduzione del seno, che a me piaceva. Tinto Brass dice che i seni spanti sono più eccitanti di qualsiasi protesi. Hanno cominciato a fare degli interventi senza accorgersi che sotto c’era un carcinoma di 5 centimetri. Ho preso chili. Non potevo uscire di casa, i fotografi erano appostati, speravano che uscissi con un maglione largo per urlare: ecco com’è diventata. Non sapevano che avevo un cancro. Ecco perché ho scritto il libro “Serena a tutti i costi”. Sono lettere mai inviate a tante persone importanti (e alcune meno importanti) della mia vita”.

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