Covid, i dati: 126.888 nuovi casi, +29,5% rispetto a ieri. Nuovo record di tamponi e tasso di positività aumentato al 11%. 156 le vittime
Rispetto a ieri sono 41 in più gli ingressi in terapia intensiva, di 288 unità, invece, l'aumento dei ricoveri ordinari. Per quanto riguarda i test, sono 1.150.352 quelli molecolari e antigenici effettuati nelle ultime 24 ore
Ennesimo record consecutivo di positivi oggi in Italia, dove nelle ultime 24 ore sono stati registrati 126.888 nuovi casi. Ieri erano stati 98.020, quindi l’aumento in appena una giornata è del 29,5%. Le vittime, secondo i dati del ministero della Salute, sono 156: ieri erano state 136. Altro record di giornata è quello relativo ai tamponi: sono 1.150.352 quelli molecolari e antigenici effettuati nelle ultime 24 ore (ieri erano stati 1.029.429). Il tasso di positività è al 11,03%, in aumento rispetto al 9,5% di ieri. Sono 1.226 (ieri 1.185) i pazienti in terapia intensiva in Italia, 41 in più in 24 ore nel saldo tra entrate e uscite. Gli ingressi giornalieri sono 134. I ricoverati con sintomi nei reparti ordinari sono 10.866 (ieri 10.578), 288 in più rispetto a ieri. Per quanto riguarda il quadro complessivo della pandemia nel Paese, sono 779.463 gli attualmente positivi al Covid in Italia, 104.598 in più rispetto a ieri. Dall’inizio della pandemia i casi totali sono 5.981.428 e i morti 137.247. I dimessi e i guariti sono invece 5.064.718, con un incremento di 22.246 rispetto a ieri.
Da segnalare anche il balzo dell’indice di contagio Rt, che sale ancora sulla spinta della variante Omicron: dal valore di 1,3 registrato prima di Natale, ieri era aumentato a valori fra 1,4 e 1,6 e oggi è stimato fra 1,5 e 1,7. Lo indicano i gruppi di ricerca che calcolano gli indici equivalenti all’Rt elaborato dall’Istituto Superiore di Sanità, ma con tecniche che permettono di avere valori più aggiornati. I fisici, epidemiologici e statistici del sito CovidTrends indicano che in 24 ore l’indice equivalente all’Rt, chiamato Covindex, è salito da 1,48 a 1.61; il sito CovidStat dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (Infn) indica in un giorno un aumento da 1,45 (intermedio fra 1,18 e 1,83) a 1,51 (intermedio fra 1,16 e 1,96). Un aumento dalla stima di 1,6 a quella di 1,7 al 29 dicembre, in crescita, è calcolato sul suo sito dal fisico Roberto Battiston, dell’Università di Trento e coordinatore dell’Osservatorio dei dati epidemiologici in collaborazione con l’Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali (Agenas).
CAOS TAMPONI – Il numero esorbitante e sempre crescente dei contagi e i troppi contatti messi in quarantena fanno continuare l’emergenza tamponi in molte regioni. Troppe le richieste per i test molecolari, con infinite code fuori dalle Ausl e dai laboratori privati. Per alleggerire il carico, sempre più Regioni – dal Lazio all’Emilia Romagna, dalla Toscana al Piemonte – hanno deciso di emanare delle ordinanze secondo cui sarà sufficiente un tampone rapido positivo per certificare la malattia e, a fine quarantena, un rapido negativo per l’avvenuta guarigione. Una misura presa in attesa che quanto stabilito dal Governo diventi legge, per evitare di mandare completamente il tilt la macchina dei tracciamenti. Una soluzione che, però, desta qualche perplessità vista l’affidabilità dei test antigenici, quelli eseguiti in farmacia.
La comunità scientifica ha più volte ribadito che la percentuale di ‘falsi negativi’ è decisamente alta, fino al 30%. Molto dipende da quando si fa il test: farlo troppo presto potrebbe non rilevare il virus, soprattutto se si è asintomatici. Ma a mali estremi, estremi rimedi. “Dopo aver rispettato tutte le prassi scientificamente valide, questa è una scelta pratica, altrimenti si blocca il Paese” ha detto Arnaldo Caruso, presidente della Società Italiana di Virologia, secondo cui “ovviamente il tampone molecolare resta lo strumento più affidabile, ma siamo troppo avanti con la pandemia e con questi numeri si rischia di paralizzare i laboratori“.
IL CASO LOMBARDIA – Sale al 17% il tasso di positività in Lombardia, che oggi fa registrare poco meno di 40mila contagi (39.152). È il nuovo record da inizio pandemia. Aumentano anche i ricoveri, +13 in terapia intensiva e +38 nei reparti ordinari. Sono 36 i decessi, che portano il totale a 35.044 morti. Boom di positivi anche nelle province: 15.287 a Milano, 4.112 a Monza, 3.663 a Brescia e 3.116 a Bergamo. L’aumento dei contagi è direttamente collegato all’aumento della richiesta di test, per i quali si registrano lunghe file in molti centri della regione. Alcune strutture, tra cui il Punto Tamponi dell’ospedale San Paolo, hanno deciso di prolungare l’orario di apertura fino alle 21.
Dure le ripercussioni di questa nuova ondata della pandemia sulle attività economiche. Secondo la stima dell’ufficio studi di Confcommercio, per i ristoranti ci sarà una perdita del 29% di clienti e del 27% di fatturato rispetto al 2019 a causa dell’aumento dei contagi e delle quarantene. I locali di Milano, Monza e Lodi che sono rimasti aperti registrano disdette e un aumento, invece, del delivery. Si prevede che al ristorante andranno circa 285.700 persone contro le 400.000 di due anni fa. Oltre la metà saranno in città a Milano. Intanto, come ha reso noto l’associazione degli albergatori milanesi Atr, le cancellazioni delle prenotazioni negli alberghi cittadini nella settimana del Capodanno hanno toccato una media vicina al 70%: si salvano solo gli hotel con ristorante che possono offrire cenone e pernottamento. Colpiti anche gli eventi culturali e il mondo dello sport. La Filarmonica della Scala ha annullato la tournée europea con Riccardo Chailly prevista per fine gennaio, mentre all’Atalanta sono emerse due positività al tampone dai test di controllo alla ripresa dell’attività.