Lavoro & Precari

Navigator, con una mail il 30 dicembre la Valle D’Aosta scarica i suoi. “Illogico spreco, lo Stato si lascia scappare risorse su cui ha investito”

A casa grazie a un comma del decreto Recovery del governo. "Chi parla di rinnovamento della PA butta persone sulle quali ha investito", commenta Luca, due lauree e da oggi ex navigator. La loro associazione nazionale: "Un precedente che ci pone in una condizione di profonda incertezza, ma daremo battaglia"

“Alla fine hanno fatto esattamente quello che volevano fare”. È l’immediato, amaro commento del primo navigator arrivato a fine corsa, a poche ore dalla mail che lo informa della mancata proroga del contratto, in scadenza il 31 dicembre. Una proroga che sembrava cosa fatta almeno per i prossimi quattro mesi, e che invece evapora per un comma inserito nel decreto Recovery del governo, che ha di fatto scaricato i collaboratori di Anpal Servizi alle regioni, e chi si è visto s’è visto. “L’esperienza per me non è certo vana, ma per chi dice di voler rinnovare la pubblica amministrazione questa di lasciare andare risorse fresche, preparate e sulle quali ha già investito non è certo la migliore strategia”, commenta Luca, quarant’anni, due lauree in psicologia e in consulenza del lavoro e fino ad oggi navigator in Valle d’Aosta. “Il navigator mi sembrava la sintesi perfetta della mia formazione universitaria”, racconta a ilfattoquotidiano.it mentre fioccano i messaggi di solidarietà dai colleghi di tutta Italia. E mentre impacchetta le sue cose e le infila nelle scatole di cartone, pronto a tornare nella sua Torino e a lasciare la casa che ha affittato una volta vinto il concorso. “Un precedente che ci spoglia delle già scarse tutele per continuare a lavorare con impegno e ci pone in una condizione di profonda incertezza”, scrive l’associazione nazionale dei navigator (ANNA) in una dichiarazione a sostegno dei colleghi della Valle d’Aosta e nella quale promette battaglia, come nelle ultime ore hanno promesso Nidil Cgil, Felsa Cisl e Uiltemp.

La soluzione per levarseli finalmente di torno è un capolavoro degno del migliore azzeccagarbugli. Mentre tutti credevano che la cosa si sarebbe decisa in legge di Bilancio, un emendamento governativo è apparso in commissione alla Camera dove era in discussione il decreto Recovery. Obiettivo, scaricare il rinnovo del contratto dei navigator alle regioni e tanti saluti. Una soluzione che ha permesso alla Lega di indignarsi proprio per lo scaricabarile: “Teneteveli voi”, twittavano i leghisti al governo di Mario Draghi. Col risultato di riportare una misera proroga di quattro mesi in dote all’Anpal. Salvo poi, e questa volta nel silenzio generale, scoprire che esiste un comma che lega la proroga ai fondi regionali per il potenziamento dei Centri per l’impiego. Già stanziati e in alcuni casi già spesi. Come nella virtuosa Valle d’Aosta, che ha già fatto tutte le assunzioni previste e alla quale è bastato dire “grazie, siamo a posto così”. Che è la sintesi della comunicazione ricevuta oggi, 30 dicembre, da Luca. I navigator assegnati alla regione autonoma sono infatti 5 e di questi ne sono rimasti 4 dallo scorso novembre. Due hanno vinto il concorso per i Cpi nelle regioni d’origine e gli altri due sono appunto Luca e un altro suo collega.

Passerò la fine dell’anno a preparare il trasloco, ma senza rabbia né rancore, non mi appartengono“, confida l’ormai ex navigator. “Rimane la soddisfazione per il percorso umano e professionale, a partire dall’accoglienza nei Cpi e dalla formazione ricevuta da Anpal Servizi”. Lo ripete più volte nel corso della telefonata: “Non mi sono e non ci siamo risparmiati in questi due anni, anche di fronte a situazioni che non erano di nostra diretta competenza”. E racconta di una madre con tre figli e marito invalido che per un errore burocratico si era vista togliere il Reddito di cittadinanza, sospeso per 18 mesi e fino al vaglio della nuova domanda. “Non avevano di che vivere, e non è stato facile disinnescare la sanzione. Ma alla fine il mio impegno ha fatto la differenza”, racconta. Un impegno che in Valle d’Aosta ha visto delegare ai navigator l’intero percorso dei percettori del RdC affidati ai Cpi. “Possiamo dire che non si è trattato di “affiancare” il Centro per l’impiego come accaduto ad altri colleghi in alcune regioni, ma di occuparci noi di convocazioni, prima accoglienza, prese in carico, fino al report statistico da inviare regolarmente ad Anpal e al ministero del Lavoro”, spiega. E aggiunge: “Adesso la responsabile per il Rdc si preoccupa e si domanda come fare per il report che andrà preparato e inviato a gennaio”.

Una preoccupazione legittima, perché le assunzioni fatte per potenziare i Cpi, spiega ancora Luca, “sono quasi tutte per personale di back office che non ha contatti con l’utenza: dovranno riorganizzarsi“. Come non bastasse, oltre ai navigator se ne va anche qualche dipendente giunto all’età della pensione, ed ecco ridimensionato il tanto atteso potenziamento. Cose che accadranno anche in altre regioni, al più tardi dal prossimo primo maggio, quando anche i prorogati arriveranno a scadenza. “Come si intendono erogare i servizi dal 1 maggio 2022 in poi?“, domanda l’associazione dei navigator. Che nella dichiarazione parla di “illogico spreco di investimenti”, esattamente come ha fatto la sociologa Chiara Saraceno, che per volere di Draghi ha guidato il Comitato di valutazione del Rdc e che si è espressa in favore di una soluzione per non buttare l’esperienza fatta dai navigator. Ed è questo, oggi, il vero cruccio di Luca. “Certo, mi è pesato enormemente il battage mediatico, tanto che siamo arrivati a usare giri di parole pur di non dire che siamo navigator. Ma dopo l’amara sorpresa di oggi, a poche ore dal termine del contratto e quando le agenzie di stampa già davano per scontata la proroga, resta soprattutto il dispiacere di vedere chi parla di rinnovamento della pubblica amministrazione che si lascia scappare risorse sulle quali ha investito“. E dalle quali ha ottenuto risultati non scontati tenuto conto della pandemia, della difficile platea dei beneficiari del Rdc e delle difficoltà burocratiche e strumentali spesso mai risolte. Risultati che solo il 20 dicembre scorso l’Anpal ha pubblicato in un report che il commissario Raffaele Tangorra ha così commentato: “Si è dimostrato che il Reddito non è stato un disincentivo a trovare lavoro, e il 40 percento dei beneficiari affidati ai Cpi ha lavorato o ha trovato lavoro mentre lo percepiva”. Buone notizie, ma tardive, almeno per Luca. E adesso che farai? “Non mi preoccupo per me, ho due lauree e conto di valorizzare anche questa esperienza”.