Cronaca

Pescara, card del reddito come “bancomat” per fare prelievi: denunciati un tabaccaio e altre sette persone

Il tabacchi serviva da "sportello bancomat", così i detentori del reddito potevano aggirare la regola che impone un prelievo massimo di 100 euro al mese e solo per beni essenziali. Si esibiva la carta del reddito e si simulava l'acquisto: allo scontrino corrispondeva una somma in denaro. Il gestore riceveva un compenso calcolato sulla somma "prelevata" secondo un tariffario esposto al pubblico

Cinque persone, in concorso tra loro, sono state denunciate dalla Guardia di finanza di Pescara per truffa ai danni dello Stato e altre 3, il titolare di un tabacchi e due suoi collaboratori, per esercizio abusivo di attività finanziarie. Il tabacchi serviva da “sportello bancomat“, così i detentori del reddito di cittadinanza di Pescara potevano aggirare la regola che impone un prelievo massimo di 100 euro al mese e solo per beni essenziali.

Questo è il sistema, scoperto dalle Fiamme gialle Pescara, con cui la tabaccheria del centro abruzzese era diventata un Atm: si esibiva la carta del reddito e si simulava l’acquisto di beni necessari. Allo scontrino corrispondeva una somma in denaro. Il gestore, dal canto suo, non forniva questo servizio di “cash dispenser” gratuitamente. Anzi, che riuscisse a monetizzare sugli importi caricati sulle card, non lo teneva neanche nascosto. La percentuale che richiedeva era calcolata in base alla somma che il truffatore voleva “prelevare” alla cassa, e seguiva un tariffario esposto in bella vista nell’esercizio commerciale.

Le indagini, coordinate dalla procura della Repubblica del tribunale di Pescara, per gli inquirenti possono portare a nuovi sviluppi facendo emergere “un inquietante sistema di frode ai danni dello Stato, ideato e realizzato anche in contesti criminali locali”. La carta è nata come una maniera per sollevarsi dallo stato di povertà, e per questo è stata pensata per consentire il pagamento solo di prodotti come generi alimentari, articoli sanitari o forniture energetiche. Invece la frode messa in atto dagli otto denunciati a Pescara aggirava questi limiti etici permettendo al tabaccaio di dare anche migliaia di euro ai precettori del reddito in poche ore, secondo l’Ansa.