La vita, come sappiamo, è una continua scoperta e la sessualità rappresenta una delle scoperte primarie e forse più sorprendenti dei ragazzi che si affacciano al periodo della pubertà.

D’altra parte, essa costituisce anche una fra le scoperte più misteriose, perché i tabù che ancora vi ruotano attorno la collocano nella categoria del proibito. Non solo: se non è mai menzionata, mal spiegata – o spiegata soltanto parzialmente – i ragazzi si sentono costretti ad andare a cercare altrove le informazioni e le nozioni che la riguardano: coetanei, forum, appositi siti internet, immagini esplicite e video pornografici.

E da questo nasce una delle questioni fondamentali: anche se sono vietati ai minori di 18 anni, gli adolescenti, proprio per carenza di nozioni fondamentali circa questa tematica, si sentono comunque spinti a ricercare video pornografici per curiosità e bisogno di esplorazione, elevandoli erroneamente a modello di ciò che dovrebbe svolgersi durante un incontro sessuale reale.

Di recente, la cantante Billie Eilish, appena diciannovenne, ha dichiarato ai microfoni del programma di Howard Stern la sua esperienza con questo tipo di contenuti che ha definito “violenti e devastanti” e di come la loro visione, avvenuta all’età di 11 anni e legata al tentativo di sentirsi non esclusa dal gruppo dei pari, abbia influenzato negativamente la sua infanzia. Ha poi aggiunto: “Le prime volte che ho fatto sesso, mi sono resa conto che non stavo dicendo di “no” a cose che non andavano bene. Era perché pensavo che fosse quello da cui avrei dovuto essere attratta”.

Ma allora, i porno sono il male assoluto oppure il male è dato dalla mancanza di consapevolezza e di informazione?
Ma andiamo con ordine.

Come nasce questa tipologia di video? Se l’avvento del cinematografo ha dato vita a quelli che sono passati alla storia come stag film, i quali mostravano solo donne che si spogliavano, e a cui potevano accedere solo pochi eletti, è negli anni 60 con la cosiddetta rivoluzione sessuale che la sessualità ha iniziato ad essere trattata più apertamente anche nel cinema, favorendo così grandi successi commerciali. Tutto è però cambiato con il grande “democratizzatore” del porno: la videocassetta. Il video ha infatti portato i film porno in qualsiasi casa, rendendoli fruibili in ogni momento, divenendo così il precursore della pornografia online.

Un’ultima nota riguarda la questione della legalità della pornografia ai nostri giorni, che varia in base al Paese. In alcuni – come i paesi islamici – tutta la pornografia è considerata illegale, altri hanno invece leggi molto aperte a condizione che gli attori e i consumatori acconsentano e siano maggiorenni.

Riprendendo la nostra questione, è importante sottolineare che i video porno, per come vengono impostati, sono “fabbricati” appositamente per gli uomini. Non c’è erotismo, ma mero consumo. Individui senza nome e senza storia attraversano le trame più ridicole allo scopo di spogliarsi, consumare rapporti sessuali sia penetrativi che non: insaziabili, perduranti, estremamente distaccati dalla loro sfera emotiva. Le attività proposte includono diversi tipi di parafilie (prima denominate perversioni sessuali), tra le quali spicca il BDSM, e viene dato sfogo a svariati tipi di fantasie: sesso con persone della cerchia familiare, sesso con studentesse, con il proprio capo… E chi più ne ha più ne metta.

C’è da dire però che ciò che maggiormente risulta pericoloso non è la visione del porno in sé, bensì i messaggi impliciti che esso veicola. I corpi si offrono al servizio di altri corpi nell’arco di incontri sessuali che hanno durate fuori dalla norma, misure degli organi sessuali maschili al di sopra della media, anatomie femminili stilizzate con possibili conseguenze negative nelle spettatrici circa la percezione del proprio corpo e quindi sull’autostima, ed orgasmi femminili mostrati molto di rado. In poche parole: la figura femminile, nella maggior parte dei video, risulta al servizio dell’uomo.

Tutto questo induce l’adolescente, che ne fa un uso non solo di accompagnamento alla masturbazione ma anche di tutorial su come imparare a fare sesso, a sviluppare delle credenze erronee su quale sia la maniera corretta di fare del buon sesso, mettendo in primo piano la prestazione e le pratiche sessuali estreme a discapito della soddisfazione, dell’intimità e di un piacere sano e reale, ludico e condiviso.

Recentemente hanno girato dei porno anche registe donne, fra cui Erika Lust, che ha cercato di rivoluzionare questa tipologia di pornografia mainstream, girando filmati pensati appositamente per le donne, caratterizzati da erotismo e da attrici impegnate in pratiche sessuali ad un livello più realistico. Sono state anche inserite alcune novità all’interno del porno stesso con gli attori che alla fine del video parlano agli spettatori spiegando che si tratta soltanto di finzione; ma tutto questo non basta.

Dal nostro punto di vista di sessuologi ed educatori sessuo-affettivi, è importante che il concetto di sessualità venga costruito e co-condiviso all’interno di apposite istituzioni che si occupano di favorire la crescita del ragazzo, prima fra tutte la scuola. Per quanto concerne i programmi di educazione sessuale olistica, il sistema scolastico costituisce la via più opportuna per raggiungere la maggioranza dei bambini e dei ragazzi a partire dagli 0 anni di età, al fine di affrontare in maniera sistematica il complesso tema dell’educazione sessuale concepito come relativo alla crescita personale.

Sarebbe quindi fondamentale spiegare ai ragazzi che ciò che vedono in questi video rappresentano soltanto delle fantasie, in cui gli attori mettono a disposizione la propria persona per la ripresa di scene che hanno come obiettivo non quello di essere da esempio, ma di fungere da sfogo al consumatore.

La visione di tali filmati senza un’apposita informazione può infatti generare ansia e stress fra i ragazzi, non sentendosi all’altezza di emulare questi modelli. Non solo: il distacco fra realtà e pornografia potrebbe anche portare all’insorgenza del fenomeno dell’eiaculazione ritardata, a diminuzione dell’interesse sessuale o ad una mancata propensione alla sessualità di coppia, poiché il sesso con una persona reale potrebbe non risultare eccitante come ciò di cui prendono visione.

Si ringrazia per la collaborazione la dr.ssa Elisa Ginanneschi

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