L’incidenza settimanale a livello nazionale dei contagi Covid continua ad aumentare rapidamente: è più che raddoppiata raggiungendo 783 casi per 100.000 abitanti, contro i 351 della scorsa settimana (dal 17 al 23 dicembre). L’Rt medio calcolato sui casi sintomatici nel periodo tra il 7 e il 20 dicembre è stato pari a 1,18, leggermente in aumento rispetto alla settimana precedente (era pari a 1,13) ed ancora sopra la soglia epidemica. Sono i due dati principale che emergono dal monitoraggio settimanale, come rende noto l’Istituto superiore di sanità (Iss). La prima conseguenza è il passaggio in zona gialla a partire da lunedì prossimo di altre 4 Regioni: Lombardia, Piemonte, Lazio e Sicilia. Un cambiamento che però non ha alcun riflesso pratico perché, come sottolinea il governatore della Regione Attilio Fontana, “l’utilizzo della mascherina all’aperto è già previsto per tutte le fasce, compresa quella bianca”. Liguria, Marche, Veneto, Friuli Venezia Giulia, Calabria e le Province di Trento e Bolzano già si trovano in giallo da più di una settimana.
Se l’incremento dei positivi si spiega con il diffondersi della variante Omicron, più contagiosa ma meno letale (secondo i primi dati e studi), anche la pressione sul sistema sanitario è in continua crescita: il tasso di occupazione in terapia intensiva è aumentato al 12,9% (dato al 30 dicembre), rispetto al 10,7% di una sette giorni prima. Il tasso di occupazione in aree mediche a livello nazionale sale al 17,1% contro il 13,9% della settimana scorsa. Sono 14 le Regioni che superano la soglia d’allerta del 10% dei posti in terapia intensiva occupati da malati con Covid-19: Abruzzo (al 12%), Calabria (15%), Emilia Romagna (14%), Friuli Venezia Giulia (15%), Lazio (16%), Liguria (20%), Lombardia (13%), Marche (17%), Pa Bolzano (18%), Pa Trento (23%), Piemonte (16%), Sicilia (11%) e Toscana (13%), Veneto (18%).
Sono in forte aumento i nuovi casi non associati a catene di trasmissione (124.707 contro 62.669 della settimana precedente): la conseguenza di un contact tracing che ormai è completamente saltato. La percentuale dei casi rilevati attraverso l’attività di tracciamento dei contatti è infatti ancora in diminuzione (21% contro 27% la scorsa settimana). È in aumento la percentuale dei casi rilevati attraverso la comparsa dei sintomi (48% vs 45%) e aumenta anche la percentuale di casi diagnosticati attraverso attività di screening (31% vs 28%).
La Lombardia in zona gialla – “L’espansione della variante Omicron – spiega Fontana – ha accelerato la diffusione del virus, che per il momento, soprattutto sui soggetti vaccinati, si sta dimostrando meno aggressiva delle precedenti. L’arma per superare anche questa nuova recrudescenza rimane la vaccinazione”. “Sono fiducioso che se tutti i lombardi continueranno ad aderire alla campagna vaccinale – ha proseguito il governatore – riusciremo a contenere la situazione e soprattutto garantire la tenuta delle strutture ospedaliere“. “Come ci dicono gli esperti, la situazione si è fatta nuovamente un po’ complicata, ma non bisogna farsi prendere dal panico, in quanto, grazie ai vaccini, non è lontanamente paragonabile allo scorso anno e ancora una volta, uniti, la supereremo”, ha concluso Fontana.