Cari navigatori, care navigatrici, carissimi sostenitori e sostenitrici,

grazie perché anche nel 2021 avete dimostrato di avere un gran cuore. Lo scorso anno siete stati tantissimi. Ogni giorno, secondo Google analytics, quasi due milioni e mezzo di persone sono approdate su ilfattoquotidiano.it. E la nostra testata si è così classificata terza tra quelle dei quotidiani generalisti che hanno anche una versione online. Nel 2022, grazie al vostro aiuto, cercheremo di fare di più e di meglio. Fin da subito.

Da qualche giorno chi è utente sostenitore può dire di avere cuore due volte. La prima perché in virtù del suo contributo economico, pari al costo di un cappuccino alla settimana, fa sì che ilfattoquotidiano.it non ricorra a un paywall. In questo modo le inchieste, i blog e le notizie restano accessibili a tutti. Anche ai precari, ai disoccupati, ai poveri, ai pensionati al minimo, agli studenti e ai lavoratori sottopagati. Cioè a tutti quei milioni di cittadini e cittadine che a causa dell’iniqua situazione italiana non si potrebbero permettere nemmeno una spesa di pochi euro per informarsi online.

Il secondo motivo per cui, a partire dal 2022, il cuore degli utenti sostenitori è doppio, è legato a una splendida scelta della nostra amministratrice delegata Cinzia Monteverdi. Come forse sapete è nata la Fondazione umanitaria il Fatto Quotidiano che si occupa di aiutare gli ultimi con progetti concreti. Ebbene, d’ora in poi tutti gli utenti sostenitori vedranno finire nelle casse della Fondazione una piccola parte di ciò che versano per supportare il nostro sito. Con il loro denaro non finanzieranno solo un’informazione senza padroni, ma faranno anche qualcosa di tangibile per chi è meno fortunato. Per questo vi chiedo: se avete un lavoro pagato il giusto, una rendita, una pensione dignitosa, di diventare anche voi utenti sostenitori. Se ve lo potete permettere e ci leggete, non farlo – lo dico chiaro e tondo – è sbagliato.

Le diseguaglianze in questo paese stanno aumentando. La pandemia ha funzionato da amplificatore e anche se negli ultimi mesi il Pil è cresciuto, il lavoro resta povero, difficile da trovare e soprattutto precario. Scelte incomprensibili hanno portato il governo Draghi a concedere sconti fiscali maggiori ai dirigenti rispetto agli operai e ai lavoratori a basso reddito, come certificato dall’Ufficio parlamentare di bilancio. Quando, prima di Natale, un nostro giornalista ha chiesto al presidente del Consiglio il perché di questa decisione si è sentito rispondere “non è vero”. Bene, Draghi era in errore, ma tra tutti i mezzi d’informazione la nostra è rimasta per giorni una voce solitaria.

Alcuni ci criticano, ci sbertucciano, addirittura ci insultano. Noi non ce ne curiamo. Qui a ilfattoquotidiano.it, io e i miei colleghi siamo convinti che una delle principali funzioni del giornalismo sia segnalare cosa non va, nella speranza che qualcuno prima o poi ci metta mano. A volte otteniamo risultati (ad esempio quando abbiamo da soli raccontato le speculazioni sulle mascherine Ffp2 il cui prezzo pare verrà finalmente calmierato), a volte no. Di battaglie ne abbiamo combattute e perse molte. E altre ne combatteremo convinti come siamo che ve ne sia una da vincere per forza: quella che ciascuno di noi ingaggia in solitaria davanti al suo specchio ogni mattina.

Per questo nel 2021 abbiamo tanto insistito sul tema delle disuguaglianze, delle crisi aziendali, della disabilità e della povertà; abbiamo, per esempio, condotto inchieste sul campo che hanno dimostrato come fosse falsa la vulgata secondo cui non si trovano lavoratori stagionali a causa del reddito di cittadinanza evidenziando però anche le storture di quella misura; siamo andati a vedere da vicino cosa facevano i navigator e i centri per l’impiego. Abbiamo insomma provato a continuare a fare i cronisti, mestiere che molti sembrano aver dimenticato. Lo abbiamo fatto con il governo Conte (scrivendo sempre ciò che, secondo noi, non andava, ma stando attenti a non aggiungersi a un coro di disinformazione che era solo propaganda) e lo stiamo facendo col governo Draghi.

Davanti alla ritirata della politica abbiamo continuato a dare la parola ai cittadini sostenendo a viso aperto i referendum su eutanasia e cannabis e spiegando come molti dei quesiti sulla giustizia siano invece degli specchietti per le allodole destinati, se approvati, a non rendere i più veloci e giusti i processi, ma solo a favorire ricchi e potenti.

Lo sappiamo, è dura dire con chiarezza certe cose quando in tanti affermano il contrario. Ma se avessimo voluto una vita facile avremmo fatto un altro mestiere e soprattutto non avremmo fondato, al seguito di Antonio Padellaro, il Fatto Quotidiano. Dopo tanti anni la nostra società editoriale SEIF gode di una discreta salute. Il quotidiano cartaceo e la sezione FQ Extra del sito diretta dal mio amico Marco Travaglio, la casa editrice Paper First, le produzioni televisive di Loft, il mensile di inchiesta Fq Millennium rappresentano una piccola, ma agguerrita, flottiglia in grado di dare filo da torcere a chiunque. Ma tutti i nostri sforzi, il nostro impegno per riparare i nostri errori e migliorare sono destinati a fallire senza il cuore e la passione di voi che ci seguite. Per questo, prima di auguravi buone feste, chiedo ancora una volta a chi se lo può permettere di diventare utente sostenitore.

Con voi e grazie a voi questo sito un giorno potrà forse essere il primo in Italia.
Fate la cosa giusta: sosteneteci!
Buon anno a tutti,
Peter Gomez

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