Eco mobilità

Cina, annunciati tagli del 30% agli incentivi per auto elettriche e ibride plug-in

Il provvedimento era già in programma, e prelude a uno stop definitivo alle sovvenzioni statali negli anni a venire. Due settimane fa, anche la Gran Bretagna aveva annunciato una sforbiciata ai sussidi per auto a batteria

La Cina ha annunciato di voler di tagliare del 30% le sovvenzioni statali per l’acquisto di vetture elettrificate (elettriche e ibride plug-in) nel corso del 2022, come ha spiegato il ministero delle finanze cinese. Specificando che tali sovvenzioni dureranno fino al 31 dicembre 2022, e non verranno rinnovate per gli anni a venire.

Una decisione in linea con quanto stabilito nell’aprile del 2020, quando il governo cinese disse che avrebbe tagliato gli incentivi rispettivamente del 10, 20 e 30% nel 2020, 2021 e 2022.

Un provvedimento simile, reso tuttavia immediatamente effettivo, è stato preso un paio di settimane fa anche dal governo inglese, che ha ridotto da 2.500 a 1.500 sterline l’incentivo per l’acquisto di un’auto elettrica in Gran Bretagna.

C’è da sottolineare che la Cina è il primo mercato automobilistico del mondo: in attesa dei numeri ufficiali si stimano circa 26 milioni di nuove immatricolazioni nel 2021, di cui 5 riguarderebbero proprio ibride plug-in ed elettriche. Proprio per questo, i più importanti gruppi mondiali (General Motors, Tesla, Toyota e Volkswagen) stanno intensificando la produzione di veicoli elettrificati in Cina.

Lo stesso governo cinese, del resto, ha fissato un obiettivo da raggiungere entro il 2025. Ovvero quello che il 20% delle vendite totali nel paese sia rappresentato da veicoli elettrificato e a idrogeno con fuel cell.