Il Covid non molla la presa in Europa e nel resto del mondo e diversi governi si apprestano a nuove misure e iniziate. Nel Regno Unito – dove ormai la variante Omicron è dominante – nelle ultime 24 ore sono stati registrati 137.583 nuovi casi di infezione da Sars Cov 2 e 73 decessi, in calo rispetto ai 162.572 contagi e 154 decessi del giorno precedente, per un totale di 13,2 milioni di casi e quasi 149mila vittime. Ma nelle ultime 24 ore sono anche state ricoverate in ospedale 1.915 persone, il numero più alto da febbraio scorso. In calo i casi in Germania, dove un mese fa è stato deciso il lockdown dei non vaccinati.
Nelle scuole secondarie inglesi scatta l’obbligo di mascherina, gli istituti, che resteranno aperti nonostante la recrudescenza della pandemia. La prossima settimane riapriranno tutte le scuole del Regno Unito dopo la pausa natalizia e finora l’Inghilterra era rimasta l’unica nazione in cui non c’era l’obbligo di mascherina per gli studenti. Gli insegnanti, invece, potranno continuare ad non utilizzarle. Il provvedimento resterà in vigore almeno fino al 26 gennaio. I sindacati, nel frattempo, hanno richiesto un’azione urgente per limitare la diffusione del virus, avvertendo che sono a rischio gli esami nazionali. Ed il governo ha annunciato che metterà a disposizione 7.000 unità di depurazione dell’aria scuole e università.
Il governo ha anche fatto sapere che sta elaborando piani d’emergenza nel caso che ospedali, scuole e altri luoghi di lavoro siano colpiti da pesanti carenze di personale. Il settore pubblico si prepara infatti ad assenze tra il 10% e il 15% del personale, mentre cresce il numero di persone malate o in isolamento. Il 50% della popolazione britannica ha ricevuto la terza dose, mentre il Paese ha registrato in totale oltre 149mila decessi per il virus, il secondo bilancio più alto d’Europa, dopo la Russia.
In Israele, le autorità hanno avvertito che una “tempesta” di contagi si sta abbattendo sul Paese in questi giorni: “Probabilmente assisteremo a un raddoppio, poi a un raddoppio del raddoppio”, “ci saranno decine di migliaia di casi ogni giorno”, ha detto il premier Naftali Bennett. Gli ha fatto eco il direttore generale del ministero della Salute, Nachman Ash, secondo cui a causa dell’ondata legata a Omicron il Paese potrebbe raggiungere l’immunità di gregge: ma “il costo” sarà “una grande quantità di infezioni” e “non è quello che vogliamo, vogliamo che accada come conseguenza di molte persone vaccinate”. Salman Zarka, della taskforce governativa, ha sottolineato: “Dobbiamo essere molto cauti alla luce dell’esperienza dei due anni scorsi, abbiamo visto persone guarite che si sono reinfettate”. Tel Aviv ha dato il via libera alla quarta dose di vaccino contro il Covid per tutti gli over 60 dopo 4 mesi dal richiamo come ha annunciato il premier Naftali Bennet nel corso di una conferenza stampa.
Intanto lunedì il premier francese Jean Castex alle 16 avrà una riunione con dieci ministri del suo governo per fare il punto su Omicron e su come “garantire la continuità dei servizi pubblici essenziali“. “Ospedali, scuole, trasporti pubblici, amministrazioni, esercito, stazioni di polizia e persino aziende del settore energetico” saranno i settori interessati, ha sottolineato la fonte. A questo incontro parteciperanno tra gli altri i ministri della Salute Olivier Véran, dell’Economia Bruno Le Maire, degli Interni Gérald Darmanin, dell’Istruzione Jean-Michel Blanquer e del Lavoro Elisabeth Borne. Parigi ha imposto alle persone non vaccinate in arrivo dagli Stati Uniti l’autoisolamento per 10 giorni sotto supervisione delle autorità. Chi parte dagli Usa deve già fornire un test negativo risalente al massimo a 48 ore prima e la prova di vaccinazione, ma la quarantena, sinora, durava sette giorni senza supervisione. I nuovi casi di Covid-19 in Francia hanno superato quota 200mila per quattro giorni consecutivi, alimentati da Omicron, mentre il governo preme perché il Parlamento approvi una legge con cui solo chi è vaccinato possa entrare in luoghi come ristoranti e cinema.
Le autorità sanitarie tedesche hanno segnalato 12.515 nuovi casi di coronavirus nelle ultime 24 ore, il 52,5% in meno rispetto a sabato, secondo il Robert Koch Institute. L’incidenza negli ultimi sette giorni è di 222,7 casi ogni centomila abitanti. Il ministro della Salute tedesco Karl Lauterbach mercoledì scorso aveva riconosciuto però che ci sono difficoltà nel valutare la situazione della pandemia a causa dell’”inesattezza” dei dati riguardanti l’espansione della variante Omicron nel Paese. Anche se nei giorni scorsi il numero di infezioni rilevate erano crollato.