Mondo

Covid, oltre 157mila contagi in Uk. La Francia studia super green pass e quarta dose. Israele dal 9 gennaio riapre a turisti vaccinati o guariti

Sono invece 18.518 i casi di Covid-19 registrati nelle ultime 24 ore in Germania, dove si contano anche altri 68 decessi. Il tasso di incidenza settimanale del Covid è a 232,4 casi ogni 100mila abitanti, mentre nell’ultima settimana si sono registrati 193.262 positivi

Il Covid nel Regno Unito fa segnare altri 157.758 contagi sotto la spinta della contagiosissima variante Omicron, ma su più di un milione e mezzo di test: vale a dire oltre il triplo di quelli registrati nelle ultime 24 ore in Italia, che ha registrato oggi poco più di 68mila nuove infezioni. Lo certificano i dati ufficiali, che peraltro comprendono oggi Inghilterra e Scozia (il 90% della popolazione britannica) e non Galles e Irlanda del Nord, in ritardo nella raccolta degli ultimi aggiornamenti. Calano invece i decessi, a 42, e rallenta l’incremento del totale dei ricoverati negli ospedali, fino a una somma rilevata che per adesso resta sotto i 12.000. Quanto ai vaccini, la somministrazione della terza dose comprende ormai il 60% dell’intera popolazione del Regno sopra i 12 anni.

Sono invece 18.518 i casi di Covid-19 registrati nelle ultime 24 ore in Germania, dove si contano anche altri 68 decessi. La Germania ha visto un decremento dei casi dopo la decisione del lockdown dei non vaccinati. Secondo l’Istituto Robert Koch i nuovi contagi, in calo rispetto ai giorni scorsi probabilmente anche per il minor numero di tamponi eseguiti, portano a oltre 7,2 milioni i casi diagnosticati dall’inizio della pandemia, mentre i morti sono ufficialmente 112.223. Il tasso di incidenza settimanale del Covid è a 232,4 casi ogni 100mila abitanti, mentre nell’ultima settimana si sono registrati 193.262 positivi.

La Francia, alla prese con la peggiore ondata di Covid in Europa, alimentata da Omicron, prova ad uscire dall’angolo stringendo il cerchio intorno ai no vax: l’ipotesi, all’esame del parlamento, è un super green pass per l’accesso a ristoranti e trasporti. Il governo, tra l’altro, studia con i suoi scienziati anche il ricorso alla quarta dose, prevedendo un gennaio di passione negli ospedali. “L’onda anomala è arrivata, è enorme, ma non ci lasceremo prendere dal panico”, ha sottolineato il ministro della Sanità Olivier Veran, a fronte di 160mila casi al giorno nell’ultima settimana, con picchi superiori ai 200mila. Londra, così come Parigi, insiste sui richiami vaccinali e da questo punto di vista il riferimento mondiale resta Israele. Che all’indomani del via libera alla quarta dose per gli over 60, l’ha già somministrata a 14mila persone, mentre in 50mila l’hanno richiesta.

Proprio Israele intanto ha annunciato che dal 9 gennaio tornerà a consentire l’ingresso di stranieri provenienti da una lista di circa 200 Paesi ‘arancioni’ ritenuti a medio-rischio di contagio (e fra questi l’Italia), ma a condizione che si tratti di persone vaccinate o guariti dal Covid. Dovranno comunque sottoporsi, spiega un comunicato del ministero della sanità, ad un tampone prima della partenza e ad uno molecolare all’arrivo, e quindi attendere in isolamento l’esito negativo. Il ministero della sanità ha precisato che non sarà comunque consentito l’ingresso di chiunque non sia né guarito da Covid né vaccinato “secondo le definizioni elaborate dal ministero”. Inoltre non potranno per ora entrare in Israele i cittadini di Paesi ancora qualificati come “rossi”. Fra questi sono inclusi: Stati Uniti, Gran Bretagna, Svizzera, Turchia, Etiopia, Messico, Tanzania ed Emirati arabi Uniti. Il comunicato del ministero precisa infine che per il momento non è possibile riammettere i gruppi turistici.

Se si guarda poi all’evoluzione della pandemia nel resto del mondo, c’è la conferma che l’onda sta salendo in Asia e America. Lo dimostra il caso dell’India, dove i contagi sono quasi triplicati in una settimana (da 46mila a 130mila). È l’aumento più forte dall’inizio della pandemia, a cui il governo tenta di porre rimedio lanciando una campagna di vaccinazione per i ragazzi tra i 15 e i 18 anni: un compito non facile, perché nel subcontinente sono 253 milioni, la più vasta popolazione di adolescenti al mondo. Il via libera al booster per i 12-15enni è scattato negli Stati Uniti, alle prese con una “curva verticale” dei contagi, ha stimato Antony Fauci: 400mila al giorno.