Il sito di notizie indipendente di Hong Kong Citizen News ha annunciato che chiuderà il 4 gennaio, citando in una nota pubblicata sui social un “clima deteriorato per l’informazione” e la necessità di garantire la “sicurezza di tutti”. Lo ha riportato il giornale stesso domenica 2 dicembre in un post su Facebook. “Purtroppo, non possiamo più batterci per trasformare le nostre idee in realtà senza paura a causa del cambiamento epocale nella società negli ultimi due anni e del deterioramento dell’ambiente dei media”, scrive la direzione. “Al centro di una tempesta in corso, ci siamo trovati in una situazione critica. Di fronte a una crisi, dobbiamo garantire la sicurezza e il benessere di tutti coloro che sono a bordo”.
Si tratta dell’ultimo di una serie di media pro-democrazia costretti allo stop negli ultimi mesi nell’ex colonia britannica. L’imminente chiusura del quotidiano hongkonghese è arrivata giorni dopo che le autorità hanno fatto irruzione nella redazione di un altro giornale online, lo Stand News. Durante l’operazione sono state arrestate sette persone con l’accusa di aver cospirato per pubblicare materiale sedizioso. Stand News ha annunciato lo stesso giorno che avrebbe cessato di operare. Due degli ex redattori di Stand News che sono stati arrestati sono stati successivamente formalmente accusati di sedizione. A giugno invece era stato costretto a chiudere il quotidiano pro-democrazia Apple Daily dopo essere stato preso di mira dalle autorità per presunte violazioni della legge sulla sicurezza nazionale.
A dicembre, l’opposizione era stata esclusa dalle elezioni in base a una nuova legge che sottopone tutti i candidati a un test di lealtà e sono stati abbattuti i monumenti che commemoravano la sanguinosa repressione di piazza Tienanmen del 1989 a Pechino. Il 30 dicembre scorso la leader di Hong Kong Carrie Lam ha difeso il raid su Stand News, dicendo ai giornalisti che “l’incitamento di altre persone” contro il sistema “non può essere perdonato con il pretesto di fare notizia”.