Cultura

Morto Gianni Celati, addio allo scrittore e critico letterario: la sua è stata una delle voci più rappresentative degli anni ’70

Da tempo malato, lo scrittore era caduto accidentalmente nello scorso settembre, fratturandosi il femore e quindi necessitando di un ricovero ospedaliero

di F. Q.

È morto nella notte tra il 2 e il 3 gennaio all’età di 84 anni Gianni Celati. Lo scrittore, traduttore e critico letterario si è spento in una casa di cura di Hove, vicino a Brighton, città inglese dove si era stabilito nel 1989 con la moglie Gillian Haley. La notizia della scomparsa è stata confermata all’Adnkronos dall’amico scrittore Daniele Benati, nella cui casa di Reggio Emilia Celati era ospite ogni volta che tornava in Italia. Da tempo malato, lo scrittore era caduto accidentalmente nello scorso settembre, fratturandosi il femore e quindi necessitando di un ricovero ospedaliero. La sua è stata una delle voci più rappresentative dei fermenti culturali che hanno attraversato la società italiana dagli anni Settanta in poi.

Nato a Sondrio il 10 gennaio 1937, Giovanni Celati, detto Gianni, dopo aver trascorso l’infanzia e l’adolescenza in provincia di Ferrara, si laurea a Bologna con una tesi su James Joyce. Scrive articoli per numerose riviste come “Lingua e stile”, “Il Verri”, “Il Caffè”. Nel 1971 pubblica per Einaudi il suo primo romanzo, “Comiche”. Tra le sue opere più note edite da Feltrinelli: “Narratori delle pianure” (1985, premi Cinque Scole e Grinzane Cavour), la trilogia “Parlamenti buffi” (1989, premio Mondello 1990), “La banda dei sospiri. Romanzo d’infanzia” (1976), “Lunario del paradiso” (1978), “Avventure in Africa” (1998, premio Comisso), “Fata Morgana” (2005, premi Flaiano e Napoli), “Vite di pascolanti” (2006, premio Viareggio), “Bambini pendolari che si sono perduti” (2011), “Recita dell’attore Vecchiatto” (2013).

Celati ha inoltre curato per Feltrinelli la traduzione di numerose opere dall’inglese come “Bartleby lo scrivano” di Melville (1991), “La Certosa di Parma” di Stendhal (1993), “I viaggi di Gulliver” di Swift (1997). Si è occupato della trascrizione in prosa del poema di Matteo Maria Boiardo, “L’Orlando innamorato raccontato in prosa” (Einaudi, 1994). Si è anche dedicato anche al cinema e ha girato film documentari come “Strada provinciale delle anime”, “Il mondo di Luigi Ghirri”, “Case sparse. Visioni di case che crollano”. La sua produzione narrativa è raccolta nel ‘Meridiano’ “Romanzi, cronache e racconti” a cura di Marco Belpoliti e Nunzia Palmieri (Mondadori, 2016).

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