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Ultimo aggiornamento: 12:13 del 3 Gennaio 2022

Omicron, Cartabellotta: “Misure governo? Solo pannicelli caldi. Bisogna abbassare circolazione virus: meno contatti e più smart working”

Omicron, Cartabellotta: "Misure governo sono solo pannicelli caldi. Bisogna abbassare circolazione virus: meno contatti e più smart working"
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Variante Omicron? Bisogna assolutamente abbassare la circolazione del virus. La mia impressione è che, di fronte a una circolazione così elevata e a una contagiosità così enorme della variante, tutte le misure messe in campo dal governo sono una sommatoria di pannicelli caldi che non riescono a rallentare la circolazione. Ricordo che siamo in una fase di rapidissima ascesa esponenziale dei contagi”. Sono le parole pronunciate ai microfoni de “L’Italia s’è desta”, su Radio Cusano Campus, dal presidente della fondazione Gimbe, Nino Cartabellotta, che con dati alla mano delinea la situazione dei contagi in Italia.

Cartabellotta sottolinea l’importanza del ricorso allo smart working e si pronuncia sulla scuola: “Il 6,8% di positività dei tamponi antigenici ci dice che c’è una elevatissima circolazione virale. Rischiamo di avere 300mila contagi al giorno nelle prossime settimane e paradossalmente finiremo di contarli quando si saturerà la nostra capacità di fare tamponi sia antigenici, sia molecolari. E questa capacità è già in difficoltà in questi giorni. Quindi, dobbiamo far circolare il virus il meno possibile: bisogna limitare i contatti sociali e incrementare lo smart working, che è una delle misure già raccomandate a fine novembre dall’ECDC (Centro Europeo per la Prevenzione e il Controllo della Malattia) – continua – La cosa che un po’ mi preoccupa è l’attesa dei numeri per prendere delle decisioni: quando il virus cresce così velocemente, bisogna provare ad anticiparlo e adottare misure più tempestive. Ricordo anche che una parte importante dei contagi si ha nella fascia dei più giovani, in particolare quella tra i 20 e i 29 anni. È chiaro che anche la scuola rappresenti un bacino importante di amplificazione dei contagi. Non avendo lavorato sugli aspetti strutturali, come la ventilazione e l’aerazione nelle aule, adesso possiamo modificare quanto vogliamo quarantena e modalità di screening, ma con questa circolazione virale così alta bisogna fare delle valutazioni. Se decidiamo di tenere aperte le scuole, bisognerà chiudere qualcos’altro perché non abbiamo tanti margini per far circolare il virus“.

Riguardo ai contagi in Italia, il presidente di Gimbe spiega: “La situazione dei numeri non ci incoraggia particolarmente. Abbiamo una quantità enorme mai vista di casi, tanto che molti scienziati hanno definito la variante Omicron come il virus più contagioso mai apparso nel pianeta. E i numeri che stiamo vedendo sono chiari in questo senso. Abbiamo in media mobile circa 100mila casi al giorno. La buona notizia è che al crescere dei nuovi casi non corrisponde un parallelo incremento dei ricoveri. Ovviamente crescono anche questi numeri, ma le percentuali rispetto al totale dei positivi si riducono progressivamente – aggiunge – Ogni 100mila persone positive, 1100 vengono ricoverate in area medica e 120 in terapia intensiva. Sicuramente questo è dovuto all’aumento delle dosi booster, all’incremento delle persone guarite, alla minore probabilità che i giovani vengano ospedalizzati e, ci auguriamo, anche alla minore virulenza della variante Omicron. Non c’è una impennata nei ricoveri, ma quando si hanno numeri così alti di contagi si ha una congestione degli ospedali molto lenta, ma pur sempre silenziosa e progressiva, cioè gli ospedali si riempiono meno velocemente ma comunque l’impatto c’è. Con questo tasso di crescita rischiamo di arrivare a 2 milioni di positivi e, se anche il tasso dei ricoveri fosse l’1%, avremmo 20mila persone in ospedale“.

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