L'accordo è stato firmato dopo mesi di trattative per portare sotto l'ombrello dell'etichetta Warner le registrazioni dal 1968 al 2016, tra cui gli album usciti dopo il 2000 con Sony Music (non rientrano nel contratto alcuni singoli e un album del ‘67 perché gli eredi controllano il catalogo solo dal ‘68 in poi)
Duecentocinquanta milioni di dollari. È questa la cifra a cui gli eredi di David Bowie hanno venduto l’intero catalogo musicale dell’artista, che comprende ventisette album e decine di canzoni scritte in cinquant’anni di carriera tra cui brani iconici come Heroes, Golden Years o Ziggy Stardust. «Tutte canzoni straordinarie, che rappresentano pietre miliari e hanno cambiato per sempre il corso della musica moderna», ha commentato soddisfatto -il co-presidente e Ceo di Warner Chappell, Guy Moot. Il quale non ha confermato ma neppure smentito il valore dell’accordo, firmato dopo mesi di trattative per portare sotto l’ombrello dell’etichetta le registrazioni dal 1968 al 2016, tra cui gli album usciti dopo il 2000 con Sony Music (non rientrano nel contratto alcuni singoli e un album del ‘67 perché gli eredi controllano il catalogo solo dal ‘68 in poi).
250 milioni di dollari è la cifra fatta trapelare nei giorni scorsi da alcuni media americani e se qualcuno pensa che sia troppo alta, deve fare i conti con altri accordi simili, visto che i diritti per i cataloghi delle grandi star raggiungono vette clamorose. Bruce Springsteen, ad esempio, ha venduto i cataloghi musicali e quelli editoriali per 550 milioni di dollari alla Sony, che detiene anche quelli di Paul Simon (del valore di 250 milioni), mentre la Universal ha acquisito quelli di Bob Dylan per quasi 400 milioni e Warner Chappell tratta per i cataloghi editoriali di Bruno Mars, Cardi B, Quincy Jones e George Michael.
L’annuncio dell’acquisizione del catalogo del Duca Bianco, morto di cancro il 10 gennaio 2016, coincide per altro con le celebrazioni ribattezzate «Bowie 75»: il cantante avrebbe compiuto 75 anni l’8 gennaio e in questo lungo anno di commemorazione si festeggia anche il mezzo secolo dall’uscita di Ziggy Stardust, l’indimenticabile album del ‘72 che diede vita al suo alter ego alieno. Ma non è tutto: secondo Variety, al prossimo Sundance Festival, a fine gennaio, potrebbe essere presentato il nuovo docu-film realizzato grazie a migliaia di ore di rari filmati, molti dei quali inediti. Dopo quattro anni di lavorazione, il progetto è quasi pronto.