Un uomo cinese rapito più di 30 anni fa si è riunito con la madre biologica dopo aver disegnato a memoria una mappa del villaggio della sua infanzia ed averla condivisa sul web. Li Jingwei – racconta la Bbc – aveva solo quattro anni quando venne attirato fuori da casa sua e venduto a un giro di traffico di bambini. Il 24 dicembre ha mostrato una mappa disegnata a mano su un’app di condivisione di video, Douyin, che la polizia ha associato ad un piccolo villaggio e a una donna il cui figlio era scomparso, nella provincia dello Yunnan. Dopo il test del dna, la famiglia si è riunita sabato. Le immagini sono commoventi, spiega la Bbc. Li Jingwei rimuove con cura la maschera del coronavirus di sua madre per esaminarle il viso prima di scoppiare in lacrime e abbracciarla. “Trentatré anni di attesa, innumerevoli notti a sognare e finalmente una mappa disegnata a mano dalla memoria”, ha scritto Li sul suo profilo Douyin. “Grazie a tutti coloro che mi hanno aiutato a ricongiungermi con la mia famiglia”.
Il signor Li era stato rapito vicino alla città sudoccidentale di Zhaotong nel 1989 e successivamente venduto a una famiglia che viveva a oltre 1.800 km di distanza, nel Guangdong. Dopo aver tentato senza successo di convincere i genitori adottivi a controllare i database del dna per rintracciare le sue origini, si è rivolto al web, diffondendo un video, condiviso migliaia di volte, in cui ha mostrato una “mappa della mia zona natale che ho disegnato a memoria”, con un edificio simile ad una scuola, una foresta di bambù e un piccolo stagno. I rapimenti di bambini non sono rari in Cina, in una società che attribuisce grande valore all’avere un figlio. Molti vengono rapiti in giovane età e venduti ad altre famiglie, circa 20mila all’anno, secondo le stime. Nel 2021 ci sono stati numerosi casi di ricongiungimenti.