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I Cugini di Campagna: “‘Zitti e Buoni’ dei Maneskin? L’abbiamo abbellita, ce la chiedono tutti. Anche Lady Gaga ci ha copiato”

Ivano Michetti de I Cugini di Campagna parla al Corriere del rapporto con i Maneskin: "Oggi loro hanno un bel vantaggio, di questi tempi le case discografiche manco ci pensano a stampare un milione di dischi, sono le visualizzazioni che fanno fare i guadagni; ecco perché agli American Music Awards hanno cantato una cover come Beggin’, che gliene frega a loro"

I Maneskin? Noi siamo innamorati di loro. So’ ragazzi de Roma, mi ricordano la mia giovinezza, mi ricordano quanto ho lottato per avere successo”, a parlare è Ivano Michetti de I Cugini di Campagna in un’intervista rilasciata al Corriere. Il gruppo musicale nato a Roma nel 1970 di recente è stato protagonista di un’accesa polemica riguardante gli outfit dei Maneskin, “rei” di “copiare” lo stile dei Cugini. “Pensavo che i vestiti uguali all’inizio fossero una coincidenza, ma all’ennesimo episodio ho pensato che lo facevano apposta, loro, i loro designer. Potevano venire nel nostro studio e gli avremmo dato i nostri costumi, avrebbero risparmiato tempo e denaro”, ha esordito. E non sarebbero gli unici, anche la diva Lady Gaga avrebbe preso ispirazione da loro: “Tre anni fa ho protestato fuori da Montecitorio per difendere le ragioni del prodotto italiano”.

Dopo l’episodio della notte di capodanno a L’anno che verrà su Rai 1, adesso Michetti ha voluto chiarire: “La ‘parodia’ di Zitti e Buoni entrerà nel nostro repertorio? Noi l’abbiamo fatta a nostro modo, con quei coretti è la fine del mondo, direi che abbiamo inserito un palese abbellimento alla canzone. Ce la chiedono tutte le tv, è piaciuta tantissimo“. Poi ancora sui Maneskin: “Oggi loro hanno un bel vantaggio, di questi tempi le case discografiche manco ci pensano a stampare un milione di dischi, sono le visualizzazioni che fanno fare i guadagni; ecco perché agli American Music Awards hanno cantato una cover come Beggin’, che gliene frega a loro”.

Ad unirli, secondo Michetti, anche gli esordi: “La nostra carriera è partita dalla Fontana di Trevi. Abitavo lì vicino, avevo 9 anni ed ero il classico bambino che prendeva i soldi nella fontana, con un filo trasparente per non dare nell’occhio e una calamita. Ecco l’analogia: io prendevo i soldi a Fontana di Trevi, a 100 metri da lì c’è via del Corso e i Maneskin“. Infine ha concluso: “Anche loro hanno iniziato così: prendevano le monete che i passanti gli davano come questua per le loro esibizioni di artisti di strada. È interessante questa analogia con loro, anche se la somma dei loro anni fa quasi la mia età”.