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Il Popolo Viola torna in piazza contro Berlusconi al Quirinale: “Allucinante che media non battano ciglio”. E lancia una manifestazione nazionale

A distanza di nove anni dall’ultima manifestazione, il Popolo Viola è tornato in piazza Santi Apostoli a Roma contro il rischio di una possibile elezione di Silvio Berlusconi al Quirinale. “Soltanto l’idea ci fa correre i brividi lungo la schiena. Come possono le grandi elettrici pensare di votarlo, lui che ha svilito il ruolo della donna?”, ha attaccato uno degli organizzatori, Gianfranco Mascia (ora in Europa Verde, ndr). Rispetto al passato, però, le presenze in piazza sono scarse: qualche decina i presenti al presidio, convocato, secondo gli organizzatori, “senza troppe pretese”. Molti i cronisti, meno i partecipanti. Ma gli organizzatori sembrano guardare oltre: “Già il fatto che il segretario Pd Enrico Letta abbia escluso di volersi sedere ai tavoli con il nome di Berlusconi ancora in campo la consideriamo una grande vittoria”, ha esclamato lo stesso Mascia. L’obiettivo, ora, è quello di convocare una manifestazione nazionale “di tutti i partiti antifascisti” contro l’ipotesi dell’elezione di Silvio Berlusconi al Quirinale: “Non ci aspettiamo folle oceaniche, non è più il tempo. Ma sicuramente potremmo riportare in piazza un pezzo simbolico della società civile”.

Così, tra un tricolore che sventolava sopra il palco e diversi striscioni contro il rischio di ritrovarsi l’ex premier e presidente di Forza Italia come successore di Sergio Mattarella al Quirinale, dal presidio, ribattezzato “Il Quirinale non è un bunga bunga”, è stato rivendicato: “Noi siamo i veri tamponi della democrazia contro il virus Berlusconi“.

Dopo Mascia si sono succeduti sul palco vari rappresentanti del Popolo viola, compreso Pancho Pardi, che si sono scagliati contro il “pericolo Berlusconi alla Presidenza della Repubblica”. “Noi non abbiamo dimenticato, non possiamo farci rappresentare da lui”, c’è chi ha ribadito in piazza. E ancora: “Il fatto che ci siano poche persone in piazza mi fa temere che questo rischio sia reale”, c’è chi avverte. Altri invece sperano: “Spero sia soltanto una pedina da bruciare da parte degli altri leader del centrodestra, Salvini e Meloni. Ma è allucinante come la gran parte dei media non battano ciglio e stiano accreditando l’immagine di Berlusconi come se il suo passato, dalle inchieste alla condanna, alle leggi ad personam, non ci fosse stato”, hanno denunciato altri manifestanti.