Un anziano è scoppiato a piangere dopo aver ricevuto in regalo la maglia della sua squadra del cuore, l’Atletico Madrid. Il video è diventato subito virale sui social.
Sport - 4 Gennaio 2022
Riceve in regalo la maglietta della sua squadra del cuore: l’anziano tifoso scoppia a piangere – Video
La Playlist Sport
- 18:39 - Spazio, Mascaretti (Fi): "Italia protagonista in Ue grazie alla regolamentazione di Spazio e mari"
Roma, 19 nov. (Adnkronos) - "L’Italia è il primo paese in Europa a proporre una regolamentazione delle aree spaziali e marine; ciò consentirà al paese di sedersi al tavolo europeo da protagonista". Così Andrea Mascaretti, membro della Camera dei deputati della Repubblica Italiana, nel corso del secondo forum 'Space&Blu – Strumenti di interconnessione', che si è tenuto oggi a Roma.
"L’ Italia – aggiunge Mascaretti – è conosciuta per la sua storica economia del mare, ma poco si sa su quella dello Spazio. Quest’anno si celebrano i sessanta anni dalla messa in orbita del primo satellite italiano 'San Marco1'. Nel 1967 venne inviato nello Spazio 'San Marco 2', che venne lanciato dal mare, sempre a indicare la stretta interconnessione che lega da sempre Spazio e mare".
"L’Italia, assieme all’Esa – conclude Mascaretti – aggiunge il proprio contributo a questa nuova economia dello Spazio, con l’obiettivo di assumere un ruolo di spicco in Europa. Dal mare al cielo e dal cielo al mare ci sarà un grandissimo futuro per l’Italia".
- 18:21 - Violenza su donne: aula Camera rinvia voto su mozioni
Roma, 19 nov (Adnkronos) - L'aula della Camera ha votato, per 20 voti di differenza, lo spostamento alla prossima settimana del voto sulle mozioni sulle iniziative in occasione della Giornata internazionale per l'eliminazione della violenza contro le donne. "Non sussistono le condizioni", ha detto in aula la presidente della commissioni sul Femminicidio Martina Semenzato chiedendo il rinvio del voto.
- 18:15 - Ia, Marco Re (Tor Vergata): "Microelettronica fulcro 'creativo' del settore"
Roma, 19 nov. (Adnkronos/Labitalia) - "L'intelligenza artificiale nasce dal punto di vista degli algoritmi negli anni '40, già da molti anni ad esempio il machine learning è stato usato nelle nostre aziende. Il vero fattore di spinta che ha portato al veloce incremento delle applicazione della IA (Intelligenza Artificiale) negli ultimi anni è stata convergenza di due tecnologie, tutte e due dipendenti dalla microelettronica: la trasmissione dei dati a larga banda con la capacita di memorizzazione ingenti quantità di dati e la possibilità di implementare calcoli a bassa energia per operazione. La convergenza di queste due tecnologie ha consentito di implementare gli algoritmi della IA sviluppati dai ricercatori del settore della fisica, dell'ingegneria e della matematica, su hardware dedicati particolarmente efficienti dal punto di vista della velocità di calcolo e della potenza dissipata. Oggi anche nei nostri smartphones la IA viene implementata mediante speciali acceleratori hardware, ossia circuiti integrati dedicati capaci di implementare in maniera molto efficiente gli algoritmi della IA". A dirlo Marco Re, professore di Elettronica digitale Università Tor Vergata, intervenendo all'evento Adnkronos Q&A, 'Trasformazione digitale, dentro l'AI'.
"Nel futuro - spiega - avremo anche la possibilità di non dover accedere alla rete, al cloud per fare il learning, ma avremo un learning locale. Ma questo sarà il risultato della convergenza di dati trasferiti e di una microelettronica molto spinta. Allora bisogna poi capire bene qual è la situazione della microelettronica mondiale, che è centrale per l'intelligenza artificiale. E quali sono le sue criticità? Il problema è che la microelettronica moderna è estremamente complessa. Noi lavoriamo attualmente su nodi, si chiama nodo l'elemento 3D, il transistor singolo, e si va verso tecnologie più spinte. Questo ha significato che negli ultimi vent'anni la concentrazione del Fab, del cosiddetto firmware Fab, è assolutamente diventata necessaria per poter sfruttare i costi di produzione di oggetti così sofisticati. Quindi noi abbiamo una produzione di cip integrati di ultima generazione fatta sostanzialmente in Sud Corea, in Taiwan".
"Questo - assicura - fa venire in mente un po' di 'problemini', perché Taiwan è ovviamente in una situazione geopolitica molto complessa, la South Korea non sta proprio vicino ad un paese calmo, come si dice, e quindi il problema è che queste forti concentrazioni sono estremamente rischiose, costituiscono un punto critico che può interrompere la catena di produzione di circuiti integrati. E questo è il problema. Ergo, la gran parte dei paesi sta cercando di spostare la produzione in loco. Quindi gli Stati Uniti stanno investendo, con il National Science Chips Act, 280 milioni di dollari per rifare i circuiti integrati negli Stati Uniti, l'Europa sta facendo qualcosa, anche l'Italia sta facendo qualcosa".
C'è il rischio che sia la geopolitica a fermare questa corsa tecnologica che stiamo vivendo? C'è un rischio reale? "Questo secondo me è un rischio reale, ma insieme a questo rischio ci sono ulteriori rischi. Ad esempio, i macchinari per la produzione di circuiti integrati che oggi abbiamo nei nostri iPhone, sono costruiti in un solo paese del mondo che è l'Olanda con Asml".
"In Ucraina - prosegue - vengono prodotti la gran parte dei gas nobili che sono utili nelle industrie sui produttori, come l'Argon. Per fare la futura classe di circuiti integrati dell'intelligenza artificiale, ci vogliono non solo le tecnologie, ma ci vogliono gli uomini per gestire le tecnologie e anche uomini che progettino i nuovi sistemi di intelligenza artificiale".
"Non ci sono più iscritti - ammette - nei corsi di ingegneria elettronica a livello mondiale. C'è un incremento degli iscritti nei corsi di computer science, cioè chi fa il software, ma non ci sono iscritti nei corsi di electrical engineering, che sono quelli che progettano i circuiti integrati, che sono gli acceleratori che ci consentono di fare l'inferenza a basso costo energetico".
- 18:11 - Violenza su donne: protesta opposizione su Valditara, 'Meloni e ministri in aula'
Roma, 19 nov (Adnkronos) - "I ministri competenti vengano in aula a riferire". Lo ha chiesto la capogruppo del Pd alla Camera Chiara Braga intervenendo a proposito delle parole del ministro dell'Istruzione Valditara sul femminicidio alla presentazione della Fondazione Cecchettin. "Siamo rimasti basiti nel sentire quelle parole e abbiamo atteso un giorno per sentire parole da parte della presidente del Consiglio di presa di distanza. E invece abbiamo assistito sostanzialmente ad una presa d'atto, di una condivisione di quelle parole gravissime", ha spiegato Braga.
"La presidente venga in aula con i ministri", ha poi detto la deputata di Avs Francesca Ghirra unendosi alla richiesta del Pd. Sulla stessa linea Azione e M5s. La polemica si è infiammata poi per l'intervento del deputato della Lega Mario Sasso: "E' un dato di fatto", ha spiegato il leghista a proposito di quanto detto da Valditara: "Una cultura che è quella propriamente islamica considera le donne come degli esseri inferiori", ha detto tra l'altro Sasso.
"Affermazioni razziste, sulla falsariga di quelle del ministro dell'Istruzione che ha detto cose gravissime ribadite da Sasso", ha detto nel suo intervento il capogruppo di Iv Davide Faraone chiedendo alla presidenza della Camera di valutare un provvedimento per le parole di Sasso.
- 18:11 - Ia, Marco Re (Tor Vergata): "Microelettronica fulcro 'creativo' del settore"
Roma, 19 nov. (Adnkronos/Labitalia) - "L'intelligenza artificiale nasce dal punto di vista degli algoritmi negli anni '40, già da molti anni ad esempio il machine learning è stato usato nelle nostre aziende. Il vero fattore di spinta che ha portato al veloce incremento delle applicazione della IA (Intelligenza Artificiale) negli ultimi anni è stata convergenza di due tecnologie, tutte e due dipendenti dalla microelettronica: la trasmissione dei dati a larga banda con la capacita di memorizzazione ingenti quantità di dati e la possibilità di implementare calcoli a bassa energia per operazione. La convergenza di queste due tecnologie ha consentito di implementare gli algoritmi della IA sviluppati dai ricercatori del settore della fisica, dell'ingegneria e della matematica, su hardware dedicati particolarmente efficienti dal punto di vista della velocità di calcolo e della potenza dissipata. Oggi anche nei nostri smartphones la IA viene implementata mediante speciali acceleratori hardware, ossia circuiti integrati dedicati capaci di implementare in maniera molto efficiente gli algoritmi della IA". A dirlo Marco Re, professore di Elettronica digitale Università Tor Vergata, intervenendo all'evento Adnkronos Q&A, 'Trasformazione digitale, dentro l'AI'.
"Nel futuro - spiega - avremo anche la possibilità di non dover accedere alla rete, al cloud o al fuoco per fare il learning, ma avremo un learning locale. Ma questo sarà il risultato della convergenza di dati trasferiti e microelettronica molto spinta. Allora bisogna poi capire bene qual è la situazione della microelettronica mondiale, che è centrale per l'intelligenza artificiale. E quali sono le sue criticità? Il problema è che la microelettronica moderna è estremamente complessa. Noi lavoriamo attualmente su nodi, si chiama nodo l'elemento 3D, il transistor singolo, e si va verso tecnologie più spinte. Questo ha significato che negli ultimi vent'anni la concentrazione del Fab, del cosiddetto firmware Fab, è assolutamente diventata necessaria per poter sfruttare i costi di produzione di oggetti così sofisticati. Quindi noi abbiamo della produzione di cibi integrati di ultima generazione fatta sostanzialmente in Sud Corea, in Taiwan".
"Questo - assicura - fa venire in mente un po' di 'problemini', perché Taiwan è ovviamente in una situazione geopolitica molto complessa, la South Korea non sta proprio vicino ad un paese calmo, come si dice, e quindi il problema è che queste forti concentrazioni sono estremamente rischiose, costituiscono un punto critico che può interrompere la catena di produzione di circuiti integrati. E questo è il problema. Ergo, la gran parte dei paesi sta cercando di spostare la produzione in loco. Quindi gli Stati Uniti stanno investendo, con il National Science Chips Act, 280 milioni di dollari per rifare i circuiti integrati negli Stati Uniti, l'Europa sta facendo qualcosa, anche l'Italia sta facendo qualcosa".
"C'è il rischio - si chiede il professore Marco Re - che sia la geopolitica a fermare questa corsa tecnologica che stiamo vivendo? C'è un rischio reale? Questo secondo me è un rischio reale, ma insieme a questo rischio ci sono ulteriori rischi. Questo non è l'unico rischio della criticità della catena di produzione di circuiti conduttori; è molto interessante questo, perché è talmente sofisticata e spinta la tecnologia, che ad esempio i macchinari per la produzione di circuiti integrati che oggi abbiamo nei nostri iPhone, sono costruiti in un solo paese del mondo che è l'Olanda con Asml".
"In Ucraina - prosegue - vengono prodotti la gran parte dei gas nobili che sono utili nelle industrie sui produttori, come l'Argon e altri gas nobili. Per fare la futura classe di circuiti integrati dell'intelligenza, ci vogliono non solo le tecnologie, ma ci vogliono gli uomini per gestire le tecnologie e anche uomini che progettino i nuovi sistemi di intelligenza artificiale".
"Non ci sono più iscritti - ammette - nei corsi di ingegneria elettronica a livello mondiale. C'è un incremento degli iscritti nei corsi di computer science, cioè chi fa il software, non ci sono iscritti nei corsi di electrical engineering, che sono quelli che progettano i circuiti integrati, che sono gli acceleratori che ci consentono di fare l'inferenza a basso costo energetico".
- 18:08 - Bartoli (Lega Filo d'Oro): "60 anni fa pionieri, oggi siamo in 12 Regioni"
Roma, 19 nov. (Adnkronos Salute) - "I 60 anni della Lega del Filo d'Oro rappresentano un evento importante a livello nazionale per la vita e il futuro di persone che vivono la condizione della sordocecità. All’inizio siamo stati dei pionieri, poi con il tempo abbiamo avviato il nostro primo centro nelle Marche e successivamente in altre 11 Regioni italiane. Questo grazie all’impegno e alla passione dei tanti nostri collaboratori, e alla solidarietà di chi ci sostiene. Ora è il momento di promuovere ulteriori iniziative a livello istituzionale. Ci stiamo battendo per rendere determinati servizi alla portata delle famiglie che ne hanno bisogno, perché ci sono sempre più persone di tutte le età che necessitano di aiuto. Se gli italiani ci saranno vicini, nel futuro potremo fare ancora di più".
Lo ha detto Rossano Bartoli, presidente della Lega del Filo d’Oro, nel corso dell’incontro tenutosi a Roma per la celebrazione dei 60 anni di attività della Fondazione e la presentazione della campagna di sensibilizzazione dal titolo "60 anni non si festeggiano, si fanno. Insieme".
- 18:05 - Persone sordocieche, Annamaria: "Per noi genitori Lega Filo d'Oro una luce nel buio"
Roma, 19 nov. (Adnkronos Salute) - "Purtroppo mio figlio Francesco è nato con la malattia di Norrie, rara patologia genetica" che colpisce in genere solo i maschi ed è caratterizzata da cecità totale bilaterale. "A causa della malattia Francesco è completamente cieco. Perciò ha sviluppato una forma di autismo piuttosto grave che non gli permette di comunicare. L’incontro con la Lega del Filo d’Oro è stato importante: ha insegnato a noi genitori ad avere un canale di comunicazione con Francesco, utilizzando come strumenti di intermediazione alcuni oggetti che ci consentono di capire che cosa desidera. È stato come se si accendesse una luce nel buio. Francesco è riuscito a crescere in una condizione naturale. La Lega del Filo d’Oro ha dato a Francesco la possibilità di essere in contatto con noi genitori e con il mondo". Lo ha detto la signora Anna Maria, mamma di Francesco, ragazzo affetto dalla malattia di Norrie, in occasione dell’evento organizzato oggi a Roma dalla Lega del Filo d’Oro per celebrare i 60 anni di attività dell'Ente e lanciare la nuova campagna di sensibilizzazione "60 anni non si festeggiano, si fanno. Insieme".