Una decisione presa per non proseguire con le cause in corso. Quaranta miliardi di dollari canadesi (pari a circa 27 miliardi di euro) saranno destinati a risarcire oltre 200mila bambine e bambini nativi che in Canada sono stati discriminati per decenni e a riformare il sistema sanitario infantile per le comunità indigene.

È stata la ministra per i Servizi degli indigeni, Patty Hajdu (nella foto con il premier Trudeau), ad annunciare gli stanziamenti e la riforma. All’origine è il trattamento di famiglie e minori nativi da parte del sistema del welfare, in cui molti minori sono stati allontanati dalle loro case e assegnati alle cure statali, o non hanno ricevuto cure mediche e servizi sociali adeguati a causa della loro origine.

In particolare, il risarcimento interessa i nativi della regione dello Yukon e altre zone, negli anni dal 1991 al 2022. Il sistema del welfare per l’infanzia è stato dichiarato discriminatorio dal Tribunale canadese per i diritti umani e da un tribunale federale. “Troppo a lungo il governo del Canada non ha adeguatamente finanziato o sostenuto il benessere delle famiglie e dei minori delle First Nations”, ha detto la ministra.

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