Dalle maschere “anonime” di Basilea fino al caldo delle Canarie, il Carnevale è un momento per festeggiare e lasciarsi trasportare da musica, colori e culture.
L’inizio della Quaresima, nella tradizione cattolica, coincide con la fine del periodo di Carnevale. Uno scorcio di libertà e di divertimento nel serrato calendario liturgico che, specie in passato, scandiva i mesi sulla base dei tempi della fede. Se il periodo di avvicinamento alla Pasqua era infatti dedicato alla penitenza e alla meditazione, i giorni che precedevano il Mercoledì delle Ceneri venivano visti dalla popolazione come l’occasione per un ultimo divertimento godereccio prima dei quaranta giorni quaresimali.
Oggi le cose sono cambiate ma, in modo un po’ gattopardesco, sono rimaste sempre le stesse. E non è un caso se il Carnevale continua a rappresentare uno dei momenti più allegri e spensierati dell’anno, nella sua consueta collocazione tra febbraio e marzo (infatti, il Giovedì e il Martedì Grasso cadono a seconda di quale data è occupata dalla Pasqua). Per certi versi non è solo la festa che anticipa la Quaresima, ma è anche una delle prime occasioni in cui ci si risveglia dal torpore dell’inverno e si iniziano a vedere i segni della primavera che bussa alle porte.
Giornate più lunghe e lievemente più miti, durante le quali piazze e strade si animano di colori, carri allegorici, musica e festeggiamenti. Per i più golosi, anche l’occasione di un capriccio tra bugie, struffoli, focacce dolci, ravioli fritti e tante tra le specialità della pasticceria carnascialesca.
In Europa, ma anche nel resto del mondo, il Carnevale viene celebrato con appuntamenti molto frequentati. Un’eventualità che oggi – in piena pandemia – ci appare sicuramente lontana ma che, con un pizzico di accortezza in più, può regalare qualche ora (ma in certi casi anche diverse settimane!) di divertimento, per grandi e bambini.
Scopriamo insieme 5 città dove il Carnevale non è solo una tradizione, ma ha assunto i contorni di un appuntamento irrinunciabile che richiama i visitatori anche da fuori i confini nazionali.
Basilea, il divertimento svizzero di Carnevale
A Basilea si festeggia il Carnevale. Strano, vero? Siamo abituati a pensare alla Svizzera come la terra del rigore, dei conti in ordine e di una serietà impenetrabile. Invece, nella bella città di lingua tedesca per tre giorni il Basler Fasnacht si intromette nei ritmi ordinari e cambia volto alla sua popolazione.
Si gira per la città in maschera, rigorosamente, quasi celandosi dietro l’anonimato di antichi personaggi o di divertimenti più contemporanei. Si balla e danza, al ritmo della musica travolgente e si partecipa, rigorosamente alle 4 di mattina, al Morgenstreich, la marcia tradizionale alla luce delle lanterne che richiama tutta la città.
Le lanterne, insieme alla sfilata del Cortège e al concerto dei Guggen (maschere rumorose che si muovono in gruppo per il centro), sono solo alcune delle tradizioni del carnevale basilese.
Tenerife, un angolo di Brasile nell’Europa più mite
Non c’è da preoccuparsi del freddo a Tenerife, nelle Isole Canarie. Anche a febbraio, mentre le piste da sci sono affollate e le montagne coperte da un candido manto di neve, quest’isola è baciata dal sole e un clima straordinariamente mite per il periodo.
Voglia di uscire e di festeggiare, che a Santa Cruz viene immessa nell’organizzazione del coloratissimo Carnevale di Tenerife, uno dei più belli in Europa. Un appuntamento al quale tutti sono invitati a partecipare, indossando costumi, maschere, parrucche e trucchi: il divertimento non fa sconti a nessuno!
Dal rito della “sepoltura della sardina” alla sfilata della Regina del Carnevale, le esibizioni diurne e notturne ricordano per certi versi quelle di Rio de Janeiro, ma sono contaminate dalla tradizione europea, in un vero e proprio calderone di abitudini e musiche.
Il lancio delle arance di Ivrea
In Italia, e più precisamente in quella Ivrea che è la città dell’industria Olivetti, il Carnevale è legato a una particolare tradizione: la Battaglia delle Arance. Dalla domenica al Martedì Grasso, per tre giorni i visitatori sono al centro di un vero e proprio bombardamento di arance (rigorosamente non destinate alla vendita, ma che altrimenti andrebbero al macero).
La tradizione di lanciare frutta e verdura (soprattutto fagioli e lupini) dai balconi risale al Medioevo, ma è nel secondo dopoguerra che ha assunto la forma che possiamo ammirare oggi. Squadre da 10-12 persone si affrontano protette da pesanti armature, che evitano di trasformare questo rito in qualcosa di più pericoloso.
Un Carnevale decisamente goliardico, che in alcuni casi ha destato anche polemiche, ma che ormai è entrato a far parte di quelle celebrazioni che includono anche carri allegorici, sfilate in costumi tradizionali e momenti dedicati alla gastronomia.
Il Mardi Gras nel mondo, da New Orleans all’Australia
In Italia e nei paesi a maggioranza cattolica il Carnevale ha una durata generalmente più lunga, mentre nei paesi protestanti o con minore cultura religiosa corrisponde generalmente al solo Martedì Grasso.
Negli Stati Uniti, l’esempio più noto di questa festa è a New Orleans, dove cultura americana, creola e francese si mescolano per una giornata di puro divertimento scatenato, con eleganti costumi sgargianti e decorazioni che riempiono strade, balconi e finestre delle abitazioni. D’obbligo indossare i tre colori della festa: viola, oro e verde, che ricordano rispettivamente giustizia, potere e fede.
In Australia è molto sentito il Gay and Lesbian Mardi Gras, una sfilata allegorica che la comunità LGBTQI organizza oggi anno per rivendicare diritti e “anticipare” la generale collocazione di giugno del Gay Pride, quando qui è inverno. Nel corso dell’evento, che è itinerante tra le varie città down under, si tengono anche concerti ed eventi: non a caso una delle star australiane più amate, Kylie Minogue, è spesso stata ospite d’onore del Mardi Gras, esibendosi con i suoi successi o sfilando tra star e gente comune.